Qwest! 2 è la conclusione della mini saga in due volumi di Lorenzo Magalotti, il battle-shonen urban-sci-fantasy dal finale Isekai.

Con Qwest! 2 arriveremo alla conclusione di questo filone narrativo, edito da Edizioni BD.

Come si conclude la saga? Ci sarà mai un seguito? In questa intervista a Lorenzo Magalotti ne scopriamo di più.


SDC - Qwest!è un battle-shonen urban-sci-fantasy dal finale Isekai, come tu stesso lo definisci nei ringraziamenti di questa storia. Come nasce l'idea di Qwest!?
Lorenzo Magalotti - Qwest! lo possiamo ricondurre addirittura ai miei anni delle superiori, quando scoprii appunto cosa fossero gli shonen manga grazie a Naruto

Mi ero messo in testa di farne uno anche io e inizialmente si chiamava Quest con la U. 

Un fatto curioso è che la prima versione della storia iniziava laddove finisce questa prima stagione, ovvero con "finale Isekai". 

Poi un giorno notai del polline nell'aria che mi ricordava neve e da lì pensai a tutta la parte di storia che invece vediamo in questi primi due volumi. 

Ci ho messo un po' di anni, ma alla fine sono riuscito a fare finalmente il mio battle-shonen-urban-sci-fantasy!


SDC - Roi, il protagonista della tua storia, ha il potere (o dono? O maledizione?) di carpire le ombre che albergano nel cuore delle persone. Per questo motivo tende a isolarsi, finché un bel giorno resta da solo, in una città apparentemente deserta. Come mai hai scelto Parigi per la tua ambientazione?
Lorenzo Magalotti - Volevo che l'ambientazione giocasse un ruolo importante nella storia. 

Parigi è una città che ho visitato molte volte ed era il compromesso ideale fra un luogo con cui avessi abbastanza familiarità, ma non troppo vicino a casa. 

Quindi non a Roma (la mia città) e non a Tokyo (la città dove si ambientano solitamente i manga), ma una via di mezzo, diciamo. 

Inoltre Parigi è piena di monumenti famosi e scorci riconoscibili. Ci tenevo molto che il tragitto che i protagonisti percorrono dal teatro dell'opera alla torre Eiffel, passando per la biblioteca Mazzarino (e anche la farmacia!) fosse un itinerario effettivamente fattibile. 

Ho ripercorso i passi dei protagonisti proprio l'estate scorsa, quando sono tornato a Parigi dopo tanto tempo.


SDC - Un fumetto dalla forte componente europea, ma con uno stile decisamente orientale. Un bel mix comunque che collega le due realtà artistiche e culturali. Possiamo definire Qwest! un manga europeo?
Lorenzo Magalotti - Direi di sì! 

"Manga" è semplicemente la parola giapponese per "fumetto", ma è ovvio che porti con sé numerosi codici e stilemi. 

Tuttavia è anche come potremmo chiamare un tipo di industria che funziona in un determinato modo esclusivamente nell'editoria giapponese. 

Diciamo quindi che in Qwest! ho cercato di riproporre tutto ciò che io amo del manga e in particolare dei battle shonen, ma filtrato da una mia sensibilità europea derivata dai miei studi sul fumetto internazionale.
 

SDC - Oltre lo stile, ben curato e studiato, tra tavole a colori e nel classico bianco e nero, c'è anche una bella e intricata storia, con un mistero da svelare, per un finale che sembra essere ancora aperto. Sbaglio? Ci sarà dunque una "seconda stagione"?
Lorenzo Magalotti - Esatto! Ci stiamo lavorando proprio in questo periodo.

La mia idea è quella di creare stagioni composte da archi narrativi autonomi, in modo da avere una storia dal respiro ampio ma composta da più moduli narrativi.

SDC - Una bella storia che si presta anche a un progetto di più ampio respiro, magari legato all'animazione. Ci hai mai pensato?
Lorenzo Magalotti - Ahahah, avoja se ci ho pensato! 

Per chi è un appassionato come me penso che avere uno dei propri lavori adattato in animazione possa essere una delle soddisfazioni più grandi che si possano ricevere. 

Come per esempio è successo per Tony Valente e il suo Radiant che vanta ben due stagioni di una serie anime prodotta dallo studio Hibari ed NHK

Spero che Qwest! possa raggiungere le persone giuste e un giorno ricevere lo stesso trattamento.


SDC - C'è un mangaka in particolare al quale ti ispiri o hai carpito qualche tecnica per la realizzazione del tuo fumetto?
Lorenzo Magalotti - In realtà numerosissimi. 

Fino a prima di Qwest! avevo lavorato a progetti con uno stile visivo e narrativo più occidentale. 

Cominciando a fare delle ricerche per realizzare finalmente un manga, ho iniziato a leggere quelli della mia collezione con occhi più attenti. 

Quando noto delle vignette che trovo particolari per effetti o inquadrature, vado a ritrovare quella stessa vignetta sulle scan online pirata (arr!) e me le salvo su Pinterest in bacheche ordinate per tipo di vignetta: scene d'azione, inquadrature ardite, sfondi interessanti. 

Ho cominciato a farlo per primo con Fullmetal Alchemist e Blood Blockade Battlefront e sto continuando con tutto quello che mi capita fra le mani ancora adesso.


SDC - Qual è il tuo fumetto preferito?
Lorenzo Magalotti - La domanda da un milione di dollari! 

No sul serio, si chiama "La domanda da un milione di dollari" pubblicato proprio da Edizioni BD

Ovviamente scherzo, non penso di avere UN fumetto preferito, ma possiamo parlare di vari titoli appartenenti a diverse categorie e generi. 

Mettiamola così, parlando di shonen manga, Dragonball fu il primo amore, Naruto il rinascimento, mentre il titolo che tuttora ritengo insuperato dopo diverse letture è senz'altro Fullmetal Alchimist.


SDC - Ci saranno incontri con i lettori per raccontare ancora di Qwest!?
Lorenzo Magalotti - Assolutamente sì! 

Stiamo preparando degli incontri per le scuole e ci sarà un laboratorio durante il prossimo ARFestival di Roma dove farò inventare ai ragazzi partecipanti dei personaggi che sfruttino l'Enten, il "potere shonen" dei protagonisti di Qwest! per poi ovviamente appropriarmi indiscriminatamente delle loro idee fresche e pure e arricchirmi a loro spese senza che loro lo scoprano mai.