Don Giovanni Nervo ha speso la sua vita per innovare i metodi e la cultura del welfare state, dando un contributo fondamentale all'evoluzione di molti aspetti della società civile.
Dalla tutela degli obiettori di coscienza ai tempi della leva obbligatoria allo sviluppo del servizio civile, dall'accoglienza dei migranti all'organizzazione dell'assistenza durante i grandi disastri naturali come il terremoto in Friuli o in Irpinia, con il suo costante impegno Nervo è riuscito a far riconoscere il ruolo vitale del volontariato, sia come palestra di vita sia come strumento per arricchire i servizi alla persona.

"Ha rischiato la vita per aiutare i giovani ad amare la libertà durante la guerra. Ha gestito tanta ricchezza per aiutare i poveri, senza tenere niente per sé. Ha resistito alle tentazioni del potere e del prestigio. Ha dialogato con i potenti senza diventare come loro. Ha proposto agli amici di diventare amici di tutti per costruire un mondo più giusto. È stato umiliato mentre difendeva gli umili. Ha preferito la ricchezza dei poveri: per lui era la cosa più bella e preziosa."
Dalla prefazione di Tiziano Vecchiato