WOW Spazio Fumetto e la Fondazione Franco Fossati omaggiano il Giorno della Memoria con due mostre dedicate all’Olocausto raccontato a fumetti 




I FUMETTI DELLA MEMORIA MAUS - Racconto di un sopravvissuto l’orrore dei campi di concentramento raccontato a fumetti da Art Spiegelman
GIORGIO PERLASCA – Un uomo comune trasposizione a fumetti della grande avventura di un uomo coraggioso in collaborazione con ReNoir Comics
21 gennaio - 5 febbraio 2012
WOW SPAZIO FUMETTO Viale Campania 12 - Milano
Info: 02 49524744 - www.museowow.it - ingresso gratuito




In occasione del Giorno della Memoria 2012 (27 gennaio 2012), la Fondazione Franco Fossati e WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di Milano, omaggiano la ricorrenza proponendo un percorso decisamente originale, ed emotivamente coinvolgente, per testimoniare come il fumetto sappia accostarsi a un tema importante come il racconto dell’Olocausto.

Un doppio percorso espositivo che mette in parallelo due storie a fumetti diverse ma simili: MAUS – racconto di un sopravvissuto, la celebre graphic novel di Art Spiegelman, vincitore del Pulitzer, in cui la tragedia della deportazione viene raccontata in un intelligente gioco narrativo che vede il popolo ebreo trasformato in topini perseguitati da gatti feroci (i nazisti), e GIORGIO PERLASCA – Un uomo comune, raffinata storia a fumetti edita da ReNoir, scritta da Marco Sonseri e disegnata da Ennio Bufi, dedicata alla coraggiosa epopea dell’uomo che durante la guerra salvò la vita a migliaia di ebrei destinati alla deportazione.

Un doppio omaggio che vuole sottolineare quanto il fumetto sia un linguaggio completo, in grado di veicolare messaggi importanti e racconti commoventi.

Domenica 22 gennaio, ore 16.00, il museo ospita un incontro di approfondimento delle tematiche affrontate nelle mostre con Daniele Cohen, Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Milano.

La mostra è realizzata in collaborazione con ReNoir Comics e con il patrocinio del Consiglio di Zona 4 e della Comunità Ebraica di Milano.

WOW Spazio Fumetto è il Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata gestito dalla Fondazione Franco Fossati e ospitato nel prestigioso stabile di Viale Campania 12, già ex Fabbrica Motta, messo a disposizione dal Comune di Milano.

MAUS – racconto di un sopravvissuto “MAUS – Racconto di un sopravvissuto” è la graphic novel di Art Spiegelman, pubblicata a puntate negli Stati Uniti, tra il 1980 e il 1991, sulla rivista “Raw” e in seguito raccolta in volume. Tradotta in una ventina di lingue, nel 1992 è stata la prima graphic novel ad essere insignita di uno Special Award del premio Pulitzer. In Italia “Maus” è stato pubblicato a fascicoli sulla rivista “Linus” dagli inizi degli anni ottanta, in seguito raccolti in due volumi editi dalla Milano Libri. Nel 2000 l'Einaudi pubblica l'opera in un unico volume e con una nuova traduzione.

“Maus” parla dell'Olocausto, che Spiegelman ha trattato con la scelta stilistica, divenuta famosissima, di rappresentare i personaggi come animali antropomorfi. Gli ebrei sono topi, i nazisti gatti, i polacchi maiali, gli americani cani e così via. La metafora degli animali antropomorfi, non permettendo al lettore di identificarsi con i personaggi, consente la descrizione oggettiva di una realtà quotidiana crudele e violenta.

E' il racconto autobiografico della vita di Vladek, padre di Art Spiegelman, ebreo polacco sopravvissuto all'Olocausto insieme alla moglie Anja. La storia ha inizio negli anni settanta/ottanta a New York, nell'abitazione di Vladek anziano. Art va a trovare periodicamente il padre e gli chiede di raccontare la sua vita fin dalla giovinezza. Il presente si intreccia con il passato attraverso numerosi flashback, dagli anni trenta alla fine della Seconda Guerra Mondiale, attraverso il matrimonio, le persecuzioni, la prigionia nei campi di concentramento e la liberazione.
Lungo tutto il racconto affiora il difficile e tormentato rapporto tra Vladek e Art, ma anche il forte desiderio di quest'ultimo di comprendere il dramma che ha segnato la vita dei suoi genitori.

La mostra si snoda in 26 pannelli che aiutano il visitatore a calarsi nell’atmosfera dell’opera di Spiegelman accompagnandolo per mano, svelandone le chiavi di lettura e il pensiero dell’autore attraverso introduzioni e didascalie. Si inizia con la presentazione dei personaggi e la loro trasformazione in animali, che permette al lettore di non identificarsi con i personaggi, ma di guardare in maniera più oggettiva gli eventi, senza farsi influenzare da stereotipi somatici.

La riproduzione delle pagine più significative dell’opera, accompagnate da testi critici, consente la comprensione della vicenda e soprattutto la piena comprensione del difficile rapporto tra il padre Vladek, reduce dagli orrori del nazismo che non riesce a godere la tranquillità dei nostri giorni in cui si desidera soltanto dimenticare, e Artie, giovane tormentato da un senso di inadeguatezza che proprio non riesce a comprendere la mentalità di chi ha vissuto in un lager.

GIORGIO PERLASCA – Un uomo comune La mostra, seguendo fedelmente la struttura dell’omonimo volume a fumetti edito da ReNoir, accompagna il visitatore alla scoperta della vicenda umana di Giorgio Perlasca, attraverso 14 pannelli che presentano in modo agile ma efficace la sua figura, inserendola nel più ampio contesto della Shoah e del valore della difesa dei diritti umani con citazioni di diversi autori e estratti di interviste. Le riproduzioni delle pagine del fumetto illustrano alcuni momenti chiave della sua coraggiosa azione in difesa degli ebrei ungheresi, contestualizzate storicamente da didascalie. Arricchiscono il percorso riproduzioni di rari documenti o foto d'epoca gentilmente concessi dalla Fondazione Perlasca, che ricordano incontri significativi per il protagonista, per esempio con il rabbino capo della città di Viterbo o il Presidente Cossiga, e le numerose onorificenze ricevute in vita da Perlasca, come la Medaglia d'Oro al Merito Civile.