Neanche il fato è riuscito a fermarci. Eppur la serata non si preannunciava delle più fortunate: buche clamorose, IO al buio al capolinea dei bus, in attesa che i Bludeepa venissero a pescarmi. Un lungo giro, per finire poi a San Lorenzo: un quartiere allegro, dove accade l’inverosimile. Vuoi sapere tutto.. ma proprio tutto quello che è successo?! Continua a leggere….


Dal vostro sito [ www.bludeepa.it ] emerge un ricco curriculum di una band romana. Oserei dire non più “ emergente “, ma che sa quello che vuole e dove andare.
Si. Quel che noi vogliamo è crescere sempre di più, senza ripetersi. Rinnovarsi continuamente. Quel che vorremo fare, è suonare in giro per l’Italia, come abbiam fatto la scorsa estate. Un lungo tour, che magari, ci piacerebbe fosse esteso anche all’estero. Ci piacerebbe suonare in Inghilterra, ma non disdegniamo i Paesi Scandivavi - interviene Danilo - tipo l’Islanda, dove ultimamente sono emerse tante nuove sonorità. Comunque, non ci poniamo un limite.

Ma come sono nati i Bludeepa? Qual è l’alchimia che vi ha legato inizialmente?
I Bludeepa nascono inizialmente come un trio elettronico: chitarra, tastiera e basso. Poi la voglia di rock, ci ha fatto cambiare un po’ la formazione, con new entry, tra cui la batteria ed una ulteriore chitarra. Suoniamo insieme da sei anni.

Tanti concerti importanti in tanti importanti locali romani, tra i quali citiamo “ Il Circolo degli Artisti “, forse il più vivo ed innovativo locale della Capitale che ha “ fiuto “ per i nuovi promettenti artisti: ve lo aspettavate un inizio così scoppiettante?
Si, un po’ ce l’aspettavamo. Prima di iniziare a suonare in giro, c’è stato un anno e mezzo di lavoro di studio. Per esempio, i brani del primo disco sono stati riarrangiati varie volte, come è successo anche per i brani del nostro ultimo album. Le versioni definitive che si trovano nel disco, sono il frutto di un lavoro minuzioso e di scelte accurate.

Nel vostro blog invece vengono svelati alcuni retroscena, e soprattutto l’atmosfera che si respirava durante la lavorazione del vostro album: “ In assoluta presenza di fragilità “. Quanto è importante per una band, “ unirsi “ in un’unica anima e in un unico corpo? Ma soprattutto.. come avete fatto a non litigare troppo?
Danilo:
l’atmosfera è importantissima, la si crea direttamente in loco. Non è detto che poi si riesca a crearla, e che quella creata sia poi l’atomosfera ideale per fare un disco o qualsiasi altra cosa si voglia fare insieme: è sempre un rischio. Ci è andata molto bene, perché ognuno di noi ha avuto, non solo l’intelligenza, ma anche il trasporto per vivere l’esperienza insieme in maniera anche molto appassionata, attraverso gli altri membri del gruppo. Non abbiamo litigato troppo perché eravamo molto concentrati, sapevamo molto bene quello che volevamo fare.
Interviene Maurizio: in realtà noi non abbiam mai litigato da quando ci siam formati. Abbiamo una sorta di tacito accordo; una sorta di etichetta tra noi, anche quando ci sono delle situazioni di tensione, cerchiamo di evitare di renderle parossististe.
Come gruppo, ciò non poteva andar che bene: se non altro per la nostra diplomazia; siamo delle persone che si son trovate, che hanno molta voglia di costruire; quindi qualsiasi tipo di tensione che c’è, e c’è stata anche a Rubiera - dove i Bludeepa hanno registrato il disco- però è sempre stata veicolata a nostro favore, perché abbiam voglia di costruire… non abbiam voglia di perdere tempo per litigare su cose inutili e stupide che non farebbero quagliare il nostro lavoro - si guardano stupiti…. E meravigliati .. - discussioni accese, ma litigate pesanti mai…. Soprattutto a Rubiera… forse perché - interviene di nuovo Danilo - forse perché eravam ciucchi – scherzano -. Anzi, siamo stati stoici, perché in una terra del genere, siamo stati abbastanza lucidi.

La fragilità è un po’ il tema dominante dell’album: quali sono le piccole fragilità dei Bludeepa?
Ridono
. Una domanda così?! - Divagano… ma Bruno prende coraggio - .
Noi abbiam alcune poche piccole fragilità e un enorme quantità di enormi
fragilità. Siam un gruppo di paranoici, e ognuno ha la sua personale paranoia.

Del tipo?!
Per esempio, beh.. ma adesso non vorrei andare troppo nello specifico..

Dai, non vi rovino la reputazione!
Reputazione che tra l’altro non abbiamo…..- prosegue Bruno ….
Ma riesco a farmi svelare qualcosina -.

Riuscirò a rovinare la reputazione dei Bludeepa? Quali segreti nascondono? Leggi l’intervista integrale sul nostro Space! www.myspace.com/a6fanzine
SaDiCa