LA SPADA E LA LIBELLULA - L’ARTE DI GŌSEKI KOJIMA
Al Palazzo del Fumetto la mostra sul mangaka che ha incantato il mondo
e ispirato generazioni di fumettisti, registi e artisti
Venerdì 6 giugno alle 18.30 inaugura al Palazzo del Fumetto la mostra La Spada e la Libellula, esposizione di oltre 70 opere originali del fumettista giapponese Gōseki Kojima, nome noto a livello internazionale per molte sue opere, in particolare la saga di Lone Wolf and Cub il fumetto che ha ispirato generazioni di artisti. La mostra è curata da Francesco Verni, giornalista professionista che si occupa di fumetti da quasi trent’anni, e sarà visitabile fino al 13 luglio per poi riprendere dal 31 luglio al 31 agosto.
Gōseki Kojima è nato il 3 novembre 1928 a Yokkaichi nella prefettura di Mie, sull’isola di Honshu e ha debuttato nel mondo del manga negli anni ’50, lavorando a opere seinen di genere gekiga, uno stile realistico e drammatico di manga destinato a un pubblico adulto. Il punto di svolta della sua carriera è arrivato grazie all’incontro con lo sceneggiatore Kazuo Koike, con il quale ha collaborato per quasi trent’anni, e con la pubblicazione di Lone Wolf and Cub (Kozure Ōkami): la serie in cui sono protagoniste le vicende di Ogami Ittō, ex boia dello shogunato, e di suo figlio Daigoro, in viaggio per vendicare l’uccisione della moglie e il disonore subito dalla loro famiglia. L’opera mastodontica di circa novemila tavole è stata pubblicata dal 1970 al 1976 ed è considerata una pietra miliare del manga. Solo in Giappone le vendite hanno superato le 8 milioni di copie.
Approdato negli Stati Uniti nel 1987 sulle pagine di First Publishing, l’opera di Kojima ha ricevuto fin da subito l’endorsement di un mostro sacro del fumetto mondiale a stelle e strisce, Frank Miller, così come gli apprezzamenti di Mike Mignola, Paul Pope, Brian Wood ed Eduardo Risso, per citarne alcuni. A proposito di influenze, non bisogna dimenticare che il successo in terra nipponica di Lone Wolf and Cub è stato immediato e potente tanto da portare alla realizzazione di una serie cinematografica di sei film (dal 1972 al 1976) e di una serie televisiva (1973-76) declinata in 79 episodi suddivisi in tre stagioni. In Occidente, Lone Wolf and Cub è approdato sui maxischermi nel 1980 con il film Shogun Assassin, al quale fa riferimento anche Kill Bill: Volume 2 di Quentin Tarantino.
L’influenza nel cinema e, più in generale, nella narrazione filmica è diventata evidentissima in una serie televisiva come Mandalorian la cui trama ha più di qualche somiglianza con il plot di Lone Wolf and Cub.
Tra le altre opere significative di Kojima, sempre sceneggiate da Koike, si devono ricordare almeno Samurai Executioner (Kubikiri asa, 1972-76), e Kai no tora Takeda Shingen. Al grande lavoro di fumettista, Kojima ha sempre affiancato quello di pittore nel segno dello stile Nihonga, la pittura tradizionale giapponese, su cui si concentrerà in particolare negli ultimi due decenni della propria vita.
Gōseki Kojima è morto a Tokyo il 5 gennaio del 2000: l’anno successivo il suo Lone Wolf and Cub vincerà l’Eisner Award per la miglior edizione statunitense di materiale internazionale, mentre nel 2004 sia Kojima che Kazuo Koike verranno inseriti nella Will Eisner Award Hall of Fame.
Nella mostra La spada e la libellula al Palazzo del Fumetto si può apprezzare l’intero percorso artistico del grande mangaka, iniziando dal suo capolavoro fumettistico, per affrontare poi la sua arte pittorica declinata attraverso i temi della Natura, in cui il soggetto fondante è l’elemento naturale, passando a Vita nel quale spiccano oggetti e scene di vita quotidiana, arrivando a Infanzia in cui si ritrova Daigoro che per decenni diventa il soggetto preferito del pittore, elemento archetipo dell’innocenza e della spensieratezza. Infine, in Tradizione sono raccolte le opere legate al mondo tradizionale giapponese, dalla rappresentazione dell’oroscopo, alle feste popolari, fino al mondo invisibile delle creature soprannaturali come yokai e dragoni.
“Sono orgoglioso e felice di curare una mostra di un gigante del manga come Gōseki Kojima – afferma il curatore Francesco Verni -. Per la prima volta in Occidente si potranno ammirare oltre 70 originali, ma anche prime edizioni e materiali d’epoca, di un autore che è stato un faro del gekiga e che ha reso popolare il genere nel mondo. In La spada e la libellula si passerà da un manga seminale come Lone Wolf and Cub a un’ampia serie di illustrazioni ed acquerelli che Kojima sensei ha realizzato in oltre quattro decenni. Qui la sua poetica si lega profondamente alla tradizione della pittura giapponese e il soggetto principale diventa Daigoro, il figlio del ronin protagonista di Lone Wolf and Cub, assurto come simbolo dell’innocenza, quasi a voler ricucire lo strappo tra natura e uomo, assoluto e violenza. Motivo ulteriore di gioia e vanto è la sede della mostra: il Palazzo del Fumetto è il faro della Nona Arte in Italia come in Europa, il luogo d’eccellenza in cui realizzare un’esposizione del genere”.
“Continua l’indagine nel fumetto del Sol Levante, patria del manga – sottolinea il presidente del Palazzo del Fumetto Marco Dabbà – con un interprete che il manga ha contribuito a farlo diventare così popolare. Siamo entusiasti di questa opportunità offertaci da Francesco Verni, grande cultore del genere ed esperto riconosciuto col quale è sempre interessante collaborare”.
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