E' la più importante manifestazione italiana dedicata ai giochi "analogici" - da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte, per gli appassionati come per famiglie - il segmento che cresce maggiormente nel mercato dei giocattoli, con un incremento previsto del 13% da qui al 2026. Play - Festival del Gioco coniuga il gioco con la riflessione culturale e ospita enti prestigiosi che hanno scelto il medium ludico per divulgare conoscenza, nel 50esimo anniversario della nascita dei giochi di ruolo: dall'Istituto Nazionale di Astrofisica a quello di Fisica Nucleare, dall'Istituto di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale fino al CICAP e alla Scuola IMT Alti Studi Lucca, oltre a cinque atenei italiani in cui il gioco è oggetto di studio (Università di Modena e Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Genova, Torino). Il festival è una grande ludoteca che si sviluppa su 28mila metri quadrati con oltre 200 espositori e altrettante novità editoriali, 2.500 tavoli di giochi da provare gratuitamente e più di 700 eventi in programma con grandi ospiti come David "Zeb" Cook, uno dei più grandi creatori di giochi di ruolo, proprio nel 50esimo compleanno di Dungeons & Dragons. L'appuntamento con Play è dal 17 al 19 maggio a ModenaFiere, obiettivo: far conoscere a tutti la potenza educativa del gioco
Stimolo intellettuale e creativo o puro divertimento. Fuga in mondi lontani o trasformazione fantasiosa di esperienze quotidiane. Soprattutto occasione di incontro e socialità. In un mondo pieno di schermi pare sempre più forte il bisogno di svagarsi senza per forza fissare un monitor, e i giochi analogici aiutano a cambiare prospettiva: i giochi da tavolo hanno conosciuto un rilancio di fama e diffusione, e il settore dei board game non è mai stato vivace quanto oggi.
I numeri sorprendono: secondo una ricerca di Polaris Market Research, nel 2024 il comparto vale oltre
18 miliardi di dollari e nel 2032 il giro d'affari supererà i
42 miliardi di dollari. Il Global Board Games Market Report valuta per
il settore un tasso di crescita pari al + 13 per cento da
qui al 2026 (contro il + 11 per cento dei videogiochi).
Anche nel nostro paese il trend è ugualmente positivo, con un mercato che ogni anno sforna ben 800 nuovi
titoli, conferma di grande vivacità di un settore al quale la Modena da oltre un decennio dedica l'intero quartiere fieristico, Play - Festival del Gioco (www.play-modena.it),
che torna dal 17 al 19 maggio a ModenaFiere: circa
28mila metri quadrati di area coperta in cinque diversi padiglioni, più
di 200 espositori, sessanta associazioni coinvolte, una
cinquantina di ospiti tra cui star internazionali del gioco da tavolo,
2.500 tavoli pronti per giocare, 7.000 sedie, migliaia di titoli tra
grandi classici, ultime novità e anteprime mondiali,
incontri e convegni sul ruolo fondamentale del gioco nella nostra vita.
"Ruolo, narrazione ed esperienza" sono le parole chiave di questa 15esima edizione
che cade nel 50° anniversario della nascita del Gioco Di Ruolo. Il 1974, anno in cui sono state pubblicate per la prima volta le regole di Dungeons & Dragons,
segna
infatti questo anniversario. In questa occasione il Festival propone una
riflessione sul gioco inteso sia come Ruolo che si vive giocando sia
come ruolo che il gioco ha nella nostra società,
Narrazione del gioco e col gioco ed Esperienza intesa come esperienza
vissuta giocando e come insegnamento. L'evento sarà un'occasione unica
per festeggiare tutti i giochi di ruolo, cui sarà dedicato
l'intero padiglione B, con iniziative speciali come la mostra "D&D: 50 anni di avventure e arte".
In questo contesto si inserisce l'ospite d'onore: David "Zeb"
Cook, uno dei più grandi artefici di GDR fin dagli anni '80
nonché il leggendario autore della prima "Blue box" di Dungeon &
Dragons.
Organizzato da ModenaFiere in
collaborazione con Ludo Labo e il supporto di Club TreEmme, La Tana dei
Goblin e altre decine di associazioni ludiche italiane, con la media
partnership di Rai4 e IoGioco, Play si svolge nel quartiere
fieristico della città emiliana: una full immersion con decine di
opportunità per divertirsi e stare insieme, scoprire nuove proposte e
conoscere quanto il gioco costituisca, prima di tutto, un
momento di socialità ed espressione creativa, utile anche per
comprendere meglio il mondo che ci circonda, a partire dalla scienza e
dalla storia.
Oltre ai gamers, Play ospita chi
i giochi li inventa, li realizza e li distribuisce, e anche chi
ci lavora costruendo progetti di ricerca innovativi basati sul gioco,
negli ambiti disciplinari più vari. A conferma del ruolo
fondamentale del gioco nei processi di apprendimento e studio,
quest'anno Play ospita un'intera area giochi scientifici: qui alcuni dei
più importanti Centri di Ricerca e Università italiani sono
presenti con le loro proposte in un'area dedicata per mostrare come
sempre di più il gioco risulta essere uno strumento efficace per fare
ricerca e didattica: l'Istituto Nazionale di
Astrofisica (INAF), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucelare (INFN) e l'OGS di Trieste (ovvero l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica
Sperimentale), il Game Science Research Center, CeRG UniGe, Gix UniFi, Associazione Italiana di Public History, CICAP. Presenti anche cinque atenei italiani
in cui il gioco è oggetto di studio: l'Università di Modena e Reggio Emilia, di Bologna, di Firenze, di Genova e quella di Torino.
Tutte queste realtà propongono al
pubblico di Play i giochi sviluppati nel proprio alveo, incontri con
scienziati e ricercatori e laboratori: giochi scientifici, giochi
storici, giochi per il cambiamento sociale e tanto altro
ancora.
In questo padiglione "scientifico", inoltre, l'Azienda USL di Modena
propone un'area dedicata ai temi dell'accoglienza, dell'accessibilità e
del gioco sano: un
punto di partenza per chiunque, di ogni età, per avvicinarsi al mondo
del gioco, in un clima accogliente e attento a bisogni e al benessere di
ogni persona.
Ma come si spiega
questo boom dei giochi da tavolo? "In tempi in cui tutto si fa
online i board game offrono uno stimolo in più a incontrarsi di persona,
ad aggregarsi; ma soprattutto stimolano la creatività e
riducono stress e impulsività poiché, prima di ogni mossa, è richiesta
un'attenta riflessione sulle proprie azioni - spiega Andrea Ligabue, ludologo, game designer e direttore artistico
di Play, che sottolinea anche come il gioco da tavolo alleni la competizione buona e, in alcuni casi anche lo spirito di squadra - Ne
beneficia lo sviluppo cognitivo e migliorano le
competenze sociali e relazionali visto che, ad essere letteralmente
chiamate in gioco sono skills come memoria, problem-solving, senso
critico, ma anche la capacità di dialogo, di ascolto e di
comprensione. I giochi da tavolo, nello specifico, insegnano a
rispettare i tempi degli altri, a comprendere e seguire le regole, a
collaborare e anche, se si perde, a
fallire".
Semplici, veloci, inclusivi: le carte vincenti dei giochi analogici, tra classici e
novità
Una serie di analisi di base del target dei board games evidenzia
che la maggioranza degli acquirenti oggi sono di età compresa tra 25 e
39 anni, quindi la
generazione dei Millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996.
Accanto ai classici intramontabili come RisiKo! (Spin Master),
Monopoly e Taboo (di Hasbro), si affiancano i più recenti
party game, che sono i preferiti dal target dei giovani giocatori, come
What Do You Meme? (Yas Game!) Exploding Kittens (Asmodee) e Nome in
codice (Cranio Creations). Tra i passatempi più innovativi
degli ultimi anni ci sono sicuramente anche le Escape room in gioco come
Unlock! (Asmodee), Exit (Giochi Uniti) o Deckscape (DV Giochi). Ciò che
distingue questi giochi più recenti da quelli della
generazione dei boomer sono la velocità (le partite hanno una durata
limitata, massimo 30 minuti), la semplicità (le regole sono facili e di
immediata comprensione) e l'inclusività (tutti i giocatori
proseguono fino alla fine della partita).
Proliferano poi i giochi di ruolo, anche quelli dal vivo: il più
iconico rimane Dungeons & Dragons, che ha debuttato 50 anni fa,
esattamente nel
1974, ma ha conosciuto un'impennata di vendite durante la pandemia. Tra
gli evergreen vanno citati poi i giochi di miniature come Warhammer
(prodotto dalla britannica Game Workshop) - e naturalmente i
giochi di carte, il cui capostipite è Magic, il primo gioco di carte
collezionabili del mondo.
Play - Festival del Gioco è una manifestazione
organizzata
da ModenaFiere in collaborazione con Ludo Labo, con il supporto di Club
Tre Emme e La Tana dei Goblin. Il festival gode del patrocinio del
Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna, Università di
Modena e Reggio Emilia, Università di Genova, Azienda USL di Modena. E'
sponsorizzato da BPER Banca e Conad. Media partner: Rai 4, IoGioco
PLAY -
ISTRUZIONI PER L'USO:
Dove: PLAY - Festival del Gioco 2024 si svolge all'interno del quartiere fieristico ModenaFiere in viale Virgilio
70.
Quando: dal 17 al 19 maggio. Orari di apertura: venerdì 17 e sabato 19 maggio dalle 9 alle 20,
domenica 19 maggio dalle 9 alle
19.
Biglietti: L'ingresso è gratuito per i bambini fino al compimento dei 10 anni e ridotto per gli under 18.
Tutte le info sull'acquisto dei biglietti di
ingresso, pacchetti e riduzioni a questo link:
https://www.PLAY-modena.it/ informazioni/biglietti/
https://www.PLAY-modena.it/
L'edizione
2024 di Play - Festival del Gioco si apre con un programma ancora più
ricco rispetto agli anni passati, con iniziative ed
eventi unici, ospiti nazionali e internazionali di rilievo, progetti
innovativi per i più piccoli e adesioni di atenei e istituti scientifici
così numerose e rilevanti da occupare un intero
padiglione
"Ruolo, narrazione ed esperienza" sono le parole chiave di questa 15esima edizione che cade nel 50esimo anniversario della nascita del Gioco Di Ruolo. Il 1974, anno in cui sono state pubblicate per la prima volta le regole di Dungeons & Dragons, segna infatti questo anniversario.
La Family arena nasce per famiglie, ragazzi,
bambini che vogliono
iniziare il viaggio nel mondo dei giochi da tavolo. I tavoli verranno
allestiti con una selezione di giochi italiani adatti a vivere il meglio
di PLAY in famiglia. Animatori esperti e le ragazze e i
ragazzi del Liceo Socio Pedagogico Carlo Sigonio di Modena saranno a
disposizione dei visitatori per consigliarli, introdurli al regolamento
ed animare iniziative per un'esperienza ludica
indimenticabile. Attualmente i più grandi produttori di giochi da tavolo
come Asmodee Italia, Giochi Uniti, Cranio Creations e Mancalamaro hanno
in serbo meravigliosi giochi da tavolo per avvicinarsi
a questo mondo favoloso.
"Ruolo, narrazione ed esperienza" sono le parole chiave di questa 15esima edizione che cade nel 50esimo anniversario della nascita del Gioco Di Ruolo. Il 1974, anno in cui sono state pubblicate per la prima volta le regole di Dungeons & Dragons, segna infatti questo anniversario.
Il programma di PLAY - Festival del Gioco parte dai festeggiamenti per il 50esimo anno del Gioco di Ruolo più famoso al mondo: Dungeons
& Dragons. Il padiglione B verrà interamente dedicato al gioco di ruolo e in questo contesto si inserisce l'ospite d'onore: David "Zeb" Cook,
uno dei più grandi artefici di GDR fin
dagli anni '80 nonché leggendario autore e designer di diversi prodotti
D&D, tra cui avventure e supplementi per le edizioni Basic e
Advanced di Dungeons & Dragons, oltre che di tutta una serie di
classici del Gioco di Ruolo. "Zeb" sfiderà i partecipanti di PLAY nella
sala dei 400 sabato 18 alle 9.30 durante l'evento (su prenotazione)
Sopravvivi al Dungeon e sarà presente presso stand
Mondiversi (venerdi 15.00-16.00, sabato 16.00-17.00 e domenica
14.00-15.00) per far giocare e parlare delle sue opere. Infine, David
Cook non potrà mancare alla grande tavola rotonda con i maggiori
ospiti internazionali di domenica 19 che affronteranno il tema del ruolo
della narrazione nel mondo del gioco.
Ai 50 anni di Dungeon & Dragons viene dedicata anche la
mostra "D&D: 50 anni di avventure e arte" curata da
Alessio Mazzacani esposta, per i tre giorni di fiera, nella sala G20.
Si tratterà della narrazione multimediale del mondo di D&D
ambientata in una taverna fantasy con manuali e scatole storiche
originali. A tutto questo si affiancheranno le incredibili tele
realizzate da Katerina Ladon, artista inclusa nella
rosa dei principali illustratori di D&D, che esporrà anche la gigantografia di "Bathing in Dragons Blood - Fizban's Treasury of Dragon".
Tale opera è stata scelta dal
servizio postale americano (USPS) per uno dei dieci francobolli
commemorativi, che verranno emessi nel corso del 2024, per festeggiare i
50 anni del gioco di ruolo più famoso al mondo. Accanto alle
opere di Katerina saranno esibiti i lavori di Francesca Baerald,
notissima artista e cartografa modenese, che esporrà l'originale e la
gigantografia della spettacolare mappa fantasy di PLAY, disegnata
in occasione della quindicesima edizione del Festival. Per la mostra si
ringraziano Mondiversi e tutti i collezionisti per il materiale
prestato, Legacy Group come partner tecnico, Future Education
Modena (FEM) per l'aspetto interattivo.
Katerina Ladon e Francesca Baerald
terranno inoltre il workshop, organizzato da Francesco Mazziotta,
Dragons and Dungeons: Workshop su Map e Creature Design di sabato 18
alle 13.30 in sala 50 in cui ogni pennellata e ogni tratto avvicineranno
i partecipanti sempre di più alla realizzazione di quanto
sia complesso ciò che all'apparenza pare semplice.
Durante quest'edizione di PLAY Festival del gioco verrà sperimentato per la prima volta in assoluto in un evento fieristico
così rilevante il "grande multitavolo multiepoca" L'alba della Rovina
a cura di Federludo (domenica 19 alle ore 14.00 in Sala 400). Saranno
intavolate contemporaneamente diverse
versioni di Dungeon & Dragons con la stessa ambientazione, dove le
azioni del passato influenzeranno il futuro. Si tratta di un'immensa
sfida collaborativa per i grandi master che hanno già accettato
di affrontarla con entusiasmo. Al multitavolo multiepoca saranno
affiancata l'area multiedizione con diciotto eventi multitavolo legati
al mondo fantasy, che si svolgeranno nella tre giorni dedicata
al gioco. Degno di segnalazione l'appuntamento Venti di Rivolta
di domenica alle 10.00 in Sala 400, dove fino a duecento giocatori e
appassionati di Navigavia si ritroveranno per dare
vita a una partita imperdibile! Il cast dello show di InnTale guiderà i
giocatori verso un'avventura mozzafiato che assicurerà grandi duelli,
incredibili battaglie e un mare di risate! Non meno
importante Anfitteri e Anfratti, a cura di Matt Aster, una campagna GDR
realizzata appositamente per la prima volta nella storia del Festival,
che durerà tutta la tre giorni con 4 sessioni
dedicate.
Aumenta il numero degli ospiti internazionali presenti tra cui Robert John Kovalic,
scrittore, fumettista e illustratore di fama mondiale
conosciuto soprattutto per aver illustrato il gioco da Tavolo Munchkin,
per la serie a fumetti Dork Tower e per il Gioco di Ruolo I Coboldi
Mangiano i Bambini, in uscita a PLAY 2024 in una nuova
edizione deluxe. Kovalic parteciperà ad una sessione di live painting
all'interno della mostra mostra D&D: 50 anni di avventure e arte e
sarà presente allo stand stand Mondiversi e Raven per
firmacopie.
Attesissimo tra gli ospiti internazionali è Xavier Georges,
autore di Carnegie, gioco che nel 2023 ha vinto sia il premio "Goblin
Magnifico" che il premio
"Scelto dai Goblin" e nel 2022 il prestigioso International Gamers
Award. Xavier Georges è un game designer oltre che architetto e
ingegnere belga che lo scorso anno si è conquistato il meritato
doppio titolo in diretta proprio durante PLAY.
Altro grande nome è quello di Doug Hopkins, game
designer di Avalon Hill che venerdì 17 alle 17.00 nella Sala Actual
PLAY,
condurrà i giocatori in un viaggio fantastico presentando in anteprima
globale la quinta edizione di Talisman: Il Gioco delle Avventure
Magiche, che torna alla ribalta dopo ben 40 anni di successi.
Presso lo stand Hasbro i visitatori potranno essere i primi a giocare a
Talisman con Hopkins in persona. Sabato 18 alle 14.30, sempre presso lo
stand Hasbro, Hopkins sarà protagonista di un annuncio
esclusivo di HeroQuest.
Oltre ai game designer la quindicesima edizione di PLAY Festival del gioco ospiterà molti artisti ed autori di librogame.
Daniel Bund, disegnerà delle cartoline personalizzate
per tutti i visitatori che passeranno dallo stand di YAS!Games nei
giorni di sabato e domenica creando piccole opere d'arte sul
momento mentre Francesco Mazziotta, illustratore e
fumettista e appassionato di GDR sarà presente a quattro panel durante i
tre giorni del festival, ed è l'autore di un meraviglioso
artwork per la sala Actual PLAY
Tra gli autori di libri-gioco segnaliamo Francesco Di Lazzaro,
che ha scritto e curato librogame ed è considerato uno dei principali
esperti del settore, che modererà la conferenza annuale Librogame's Land
Sabato 18 alle 14.00 nella Galleria - GAL. 6/7 cui non mancherà il
grande Mauro Longo che ha scritto e curato
oltre cinquanta titoli, tra librogame, giochi di ruolo, saggi, romanzi,
racconti e antologie. Per chi è affascinato dai libri-gioco non sarà
possibile mancare all'appuntamento, sempre con Longo, di
sabato 18 alle 9.30 in sala 50 Il tuo librogame in 10 mosse! un workshop
per imparare a creare un libro-gioco con tanto di regole.
Il gioco da tavolo cresce ancora nella
quindicesima edizione del festival occupando l'intero padiglione A
interamente dedicato al mondo editoriale. Qui troverà spazio
l'innovativa Crowdfunding Zone con la presenza
ufficiale di Gamefound, quale partner dell'area.
Sempre più grande il Padiglione C, la grande Ludoteca di Play.
Un intero padiglione dedicato ai tavoli da
gioco. Oltre alla ludoteca ci saranno i tavoli del Goblin Magnifico,
l'area Replay dedicata ai classici moderni, la rinnovata area dedicata
ai giochi che hanno vinto premi internazionali e l'area
giochi da due. Il posto ideale per scoprire il meglio che il gioco da
tavolo ha saputo offrire negli ultimi anni. Se nel padiglione A sono gli
editori ad esporre, in questo si entra nel territorio
delle grandi associazioni ludiche.
L'area Scientifica, cui verrà dedicato un intero
padiglione, esplorerà gli aspetti culturali ed educativi del gioco. Nel
suo essere sempre più Festival, PLAY si cura anno dopo anno di
arricchire il programma di eventi e collaborazioni con enti e
personalità di rilievo, sia a livello locale che a livello nazionale.
Per
citarne solo alcune quest'anno prenderanno parte alla quindicesima
edizione del Festival del Gioco l'INAF (Istituto Nazionale di
Astrofisica), l'AIPH (Associazione Italiana di Public History),
l'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), l'AUSL Modena,
l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, l'Università di
Firenze, l'Università di Genova, l'IMT di Lucca, l'Università di
Bologna, il CICAP (Comitato italiano controllo affermazioni sulle
pseudoscienze), l'Università di Torino, l'OGS (Istituto Nazionale di
Oceanografia e Geofisica Sperimentale) a dimostrazione
che sempre di più il gioco sta diventando un importante medium
fondamentale per portare temi di rilevanza scientifica e culturale
all'attenzione del grande pubblico.
Tutte queste realtà
proporranno al pubblico di PLAY i giochi sviluppati nel proprio alveo,
incontri con scienziati e ricercatori e laboratori: giochi scientifici,
giochi storici, giochi per il cambiamento sociale e tanto
altro ancora. Tra i tanti da non perdere sono: Pixel - chi vuol essere astrofisico? un gioco da tavolo sulla ricerca astrofisica e le osservazioni astronomiche, sviluppato nell'ambito della
collaborazione tra l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e il Game Science Research Centre, di cui INAF fa parte; o La fisica si mette in gioco,
un'avventura alla scoperta del lato
ludico della fisica grazie a giochi da tavolo e videogame per grandi e
piccini, accompagnati da ricercatori e ricercatrici dell'INFN Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare: finalmente saranno chiari
alcuni misteri della fisica; o ancora Pink* un gioco da ragazze?
del Game Science Research Centre per capire che le discriminazioni e la
violenza di genere non sono un gioco. Probabilmente
attraverso un gioco da tavolo può essere possibile sensibilizzare,
alfabetizzare e suggerire comportamenti virtuosi e pratiche di
empowerment; o ancora Qtris dell'Università degli studi di
Modena e Reggio Emilia che verrà presentato venerdì alle 13.30 in Sala
40. Si tratta di un gioco da tavolo ispirato al popolare gioco del
"tris", le cui regole sono state opportunamente modificate per
riprodurre gli assiomi della Meccanica Quantistica.
L'area Scientifica accoglie le proposte che hanno negli aspetti
educativi e formativi del gioco un elemento non solo accessorio; si
arricchirà di un programma di conferenze, di incontri e di momenti di
riflessione.
PLAY è per tutti e anche i bambini e le famiglie
trovano pane per i loro
denti. Si impara giocando o imparare è un gioco? Entrambe. Da un lato il
gioco e un ambiente giocoso sono un mezzo importante per arrivare ad un
apprendimento autentico e personale; dall'altro il
gioco è di per sé un motore di apprendimento naturale che concede il
lusso di sbagliare, ricominciare e magari sbagliare ancora. PLAY dedica
un'intera area ai temi dell'accoglienza, dell'accessibilità
e del gioco sano con il progetto Nati per Giocare. Un punto di partenza
per chiunque, di ogni età, per avvicinarsi al mondo del gioco, in un
clima accogliente e attento a bisogni e al benessere di
ogni persona. Il progetto, perfettamente in linea con la "Giornata
internazionale del gioco" (28 maggio) sancita dall'ONU per garantire il
diritto al gioco per tutti i bambini del mondo, nasce
dall'AUSL Modena in collaborazione con il mondo della
ricerca, con la commissione Equità e giochi del Game Science Research
Center e con tante realtà associative e propone giochi,
attività laboratoriali e incontri per evidenziare come il gioco possa
davvero essere per tutti e tutte. Nei giorni di sabato 18 e domenica 19
l'AUSL Modena terrà i laboratori Giocare per conoscere il
mondo. Lo scopo del laboratorio è quello di aumentare la consapevolezza
dell'importanza del gioco condiviso attraverso attività volte ad
allenare la capacità di osservazione del gioco, analizzare gli
interessi del proprio bambino e riconoscere le abilità di gioco del
proprio figlio.
Oltre novanta classi in visita a Play:
da Bolzano a Velletri migliaia di studenti in fiera per imparare giocando Aumenta la consapevolezza del valore educativo del gioco: più di 1.700 studenti hanno prenotato una visita al festival con i loro insegnanti, da Modena, dalla provincia ma addirittura da fuori regione. Per loro Play propone percorsi e attività ad hoc Si impara giocando o imparare è un gioco? Entrambe. Da un lato il gioco e un ambiente giocoso sono un mezzo importante per arrivare ad un apprendimento autentico e personale; dall’altro il gioco è di per sé un motore di apprendimento naturale che concede il lusso di sbagliare, ricominciare e magari sbagliare ancora.
Per questo ogni anno Play offre spunti nuovi per le classi in visita con percorsi, proposte e laboratori specifici dedicati agli studenti: alla 15esima edizione partecipano oltre 90 classi per un totale di 1.700 studenti. Oltre la metà della classi – una cinquantina - sono modenesi e le altre provengono da fuori provincia, principalmente da Bologna e Ferrara, ma anche da Bolzano, Valdobbiadene, Vicenza, Cremona, Monza, Macerata, Velletri.
Alta la partecipazione delle scuole medie (con circa 30 classi) e della scuola primaria (una ventina di classi), ma la vera sorpresa è il boom delle adesioni da parte delle scuole superiori, rappresentate al festival da ben 35 classi: un segnale che il gioco è un’attività importante anche “da grandi”.
Perché decine e decine di scuole scelgono di visitare Play? Perché qui i giochi da tavolo permettono di lavorare in maniera efficace sulle soft-skills sviluppando nei ragazzi competenze cognitive, socio-relazionali ed etiche; nei giochi di ruolo grazie all'uso di dadi, carta e matita e guidati dalla fantasia i giocatori devono interpretare il loro personaggio affrontando le sfide che il "master" presenta loro mettendo in campo collaborazione, creatività, problem-solving.
Attraverso il gioco di ruolo dal vivo i ragazzi vivono in prima persona un'esperienza particolare, interpretando personaggi immersi in una precisa situazione o contesto storico e devono affidarsi alla loro capacità di pensare, interagire, socializzare, comunicare.
Quest'anno Play presenta un’intera area dedicata a gioco e scienza con un ricco programma di attività e laboratori: l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucelare (INFN) e l’OGS di Trieste (ovvero l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), il Game Science Research Center, CeRG UniGe, Gix UniFi, Associazione Italiana di Public History, CICAP propongono al pubblico di Play i giochi sviluppati dai propri ricercatori. Presenti anche cinque atenei italiani in cui il gioco è oggetto di studio: l’Università di Modena e Reggio Emilia, di Bologna, di Firenze, di Genova e quella di Torino.
da Bolzano a Velletri migliaia di studenti in fiera per imparare giocando Aumenta la consapevolezza del valore educativo del gioco: più di 1.700 studenti hanno prenotato una visita al festival con i loro insegnanti, da Modena, dalla provincia ma addirittura da fuori regione. Per loro Play propone percorsi e attività ad hoc Si impara giocando o imparare è un gioco? Entrambe. Da un lato il gioco e un ambiente giocoso sono un mezzo importante per arrivare ad un apprendimento autentico e personale; dall’altro il gioco è di per sé un motore di apprendimento naturale che concede il lusso di sbagliare, ricominciare e magari sbagliare ancora.
Per questo ogni anno Play offre spunti nuovi per le classi in visita con percorsi, proposte e laboratori specifici dedicati agli studenti: alla 15esima edizione partecipano oltre 90 classi per un totale di 1.700 studenti. Oltre la metà della classi – una cinquantina - sono modenesi e le altre provengono da fuori provincia, principalmente da Bologna e Ferrara, ma anche da Bolzano, Valdobbiadene, Vicenza, Cremona, Monza, Macerata, Velletri.
Alta la partecipazione delle scuole medie (con circa 30 classi) e della scuola primaria (una ventina di classi), ma la vera sorpresa è il boom delle adesioni da parte delle scuole superiori, rappresentate al festival da ben 35 classi: un segnale che il gioco è un’attività importante anche “da grandi”.
Perché decine e decine di scuole scelgono di visitare Play? Perché qui i giochi da tavolo permettono di lavorare in maniera efficace sulle soft-skills sviluppando nei ragazzi competenze cognitive, socio-relazionali ed etiche; nei giochi di ruolo grazie all'uso di dadi, carta e matita e guidati dalla fantasia i giocatori devono interpretare il loro personaggio affrontando le sfide che il "master" presenta loro mettendo in campo collaborazione, creatività, problem-solving.
Attraverso il gioco di ruolo dal vivo i ragazzi vivono in prima persona un'esperienza particolare, interpretando personaggi immersi in una precisa situazione o contesto storico e devono affidarsi alla loro capacità di pensare, interagire, socializzare, comunicare.
Quest'anno Play presenta un’intera area dedicata a gioco e scienza con un ricco programma di attività e laboratori: l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucelare (INFN) e l’OGS di Trieste (ovvero l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), il Game Science Research Center, CeRG UniGe, Gix UniFi, Associazione Italiana di Public History, CICAP propongono al pubblico di Play i giochi sviluppati dai propri ricercatori. Presenti anche cinque atenei italiani in cui il gioco è oggetto di studio: l’Università di Modena e Reggio Emilia, di Bologna, di Firenze, di Genova e quella di Torino.
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