Destinazione Manga. Alla scoperta di mondi, storie, protagonisti è il libro di Mara Famularo, edito per la casa editrice Il Mulino.

I manga sono ormai esplosi: sempre presenti nelle classifiche, fonte di ispirazione per anime e gadget vari. Ma come è arrivato il manga in Italia? Come si è sviluppata la sua storia e come si è disseminato? Come si crea un manga e cosa ruota intorno a questi fumetti di origine giapponese?

Ne parliamo con Mara Famularo in questa intervista.


SDC - Come nasce la tua passione per i fumetti, e i manga in particolare?
Mara Famularo - Da bambina, come penso tutti i miei coetanei, leggevo riviste a fumetti e guardavo i cartoni animati giapponesi (all'epoca non si chiamavano ancora anime), ma è stato molto dopo che sono diventata una lettrice consapevole di fumetti e manga. 

Mentre stavo finendo l'università, cominciai a leggere qualche graphic novel accorgendomi che certi fumetti avevano la stessa profondità e complessità che avevo trovato nei grandi romanzi letterari. 

Così, prima nel preparare una tesi sui fumetti, poi nel lavorare come redattrice in una casa editrice che pubblicava titoli come Sandman di Neil Gaiman e RG Veda delle CLAMP, mi sono messa a studiare e a leggere nel tentativo di recuperare tutto quello che mi ero persa. 

Frequentare con assiduità il mondo di fumetti e manga è stato ed è tuttora per me un processo di scoperta, un'esplorazione sorprendente che consiglio a tutti di fare. Si può cominciare anche da adulti, non è mai troppo tardi.


SDC - Quali sono le storie, i mondi e i protagonisti dei manga?
Mara Famularo - Quando parliamo per esempio del cinema francese o della letteratura nordamericana, sappiamo che si tratta di territori così vasti che non possono essere riassunti in pochi nomi o poche storie. 

Per il fumetto giapponese dobbiamo adottare la stessa ottica. 

Il manga è un universo vastissimo fatto di storie profonde e di grande spessore artistico e di altre tanto leggere da sembrare superficiali, popolato di personaggi complessi e sfaccettati come anche di figure macchiettistiche non sempre memorabili. 

Ci sono manga per tutti i gusti e per tutte le età. 

Quel che distingue il manga e lo rende unico è sua la capacità di raccontare il Giappone ma anche quelle emozioni e quei conflitti che fanno parte del vissuto di ogni essere umano. 

Il manga in pratica, ci fa evadere dal nostro vissuto portandoci all'interno di scenari nuovi che rispecchiano la cultura giapponese anche quando sono inventati, ma nello stesso momento ci proietta in storie che in qualche modo ci appartengono e ci fanno capire qualcosa di noi. 

È questo binomio di universalità e "giapponesità" il vero cuore del manga.


SDC - Coloro che non li conoscono (o che mostrano diffidenza al riguardo) come possono superare l'ostacolo e accedere alla lettura dei manga?
Mara Famularo - Secondo me bisogna partire da quello che ci piace, dalle storie, dalle atmosfere, dai generi che amiamo, e cercare come vengono reinterpretati nel fumetto giapponese. 

Se si amano le grandi saghe di fantascienza, i racconti horror o le storie drammatiche di ambientazione realistica, si può cominciare scoprendo quegli autori e quelle serie che sono riconducibili a questi generi: per fare questo ci si può affidare ai consigli di chi lavora in fumetteria e libreria – come già si fa quando si deve scegliere un libro – o consultare siti e riviste che li recensiscono – come si fa quando si valuta che cosa vedere al cinema. 

Senza contare che i manga sono presenti anche nelle biblioteche pubbliche, dove, ce lo dimentichiamo troppo spesso, è possibile leggere qualsiasi cosa gratuitamente. 

Come dicevo prima, quello del fumetto giapponese è un panorama talmente vasto che è praticamente impossibile non trovare niente di adatto a noi. Certo, è necessario avvicinarsi allo scaffale dei manga con curiosità e con la volontà di mettere in discussione i pregiudizi di partenza. 

Sicuramente all'inizio potrà sembrare ostico abituarsi al senso di lettura inverso rispetto a quello cui siamo abituati, ma è una difficoltà che si supera presto, e in cambio guadagniamo la possibilità di entrare in un mondo nuovo capace di arricchirci in modi inaspettati.



SDC - Nel tuo saggio offri un "percorso" anche per coloro che non sanno da dove iniziare. Quale è il manga che consiglieresti a un neofita? Quale invece è il tuo preferito e che deve essere assolutamente letto?
Mara Famularo - Dipende dall'età del neofita, ma ipotizzando che si tratti di un adulto – visto che gli adolescenti si affidano, com'è giusto che sia, al passaparola dei coetanei – suggerirei di cominciare da un titolo di Jiro Taniguchi, un maestro molto vicino alla sensibilità occidentale, e in particolare da Quartieri lontani – una storia di formazione struggente e sorprendente in cui un uomo adulto si ritrova di nuovo adolescente e cerca di risolvere il mistero della scomparsa del padre. 


Subito dopo suggerirei una delle mie serie preferite in assoluto, 20th Century Boys di Naoki Urasawa, un'epopea piena di personaggi, con un intreccio avventuroso e pieno di colpi di scena, ma anche un'articolata riflessione sul bene e il male, e sul ruolo che ciascuno può e deve assumersi verso la collettività.

SDC - Spesso manga fa rima con anime: dal fumetto alla serie (talvolta anche viceversa). Quali sono gli anime tratti dai manga che più hanno segnato la storia della tv italiana?
Mara Famularo - Il titolo che ha cambiato la storia della tv italiana e segnato l'inizio della relazione d'amore tra il nostro paese e il Giappone è Goldrake, andato in onda per la prima volta con il titolo di Atlas Ufo Robot a partire dal 4 aprile del 1978. 

La serie fu portata in Italia da due autori Rai, Nicoletta Artom e Sergio Trinchero, e ottenne un successo tale da spingere le altre reti a importare per tutti gli anni Ottanta e Novanta una valanga di titoli dal Giappone. 

Questo fenomeno, che gli studiosi indicano con l'espressione "anime boom", fu reso possibile da tutta una serie di condizioni favorevoli, come la diffusione massiccia della tv nelle case degli italiani, la nascita, dopo la fine del monopolio Rai, di numerose emittenti private che avevano la necessità di riempire i palinsesti, e i prezzi bassissimi richiesti dalle produzioni giapponesi per esportare le loro serie. 

Grazie alla diffusione dei cartoni animati giapponesi, un'intera generazione, quella dei Millennials (la mia!), familiarizzò con quel tipo di linguaggio e quel tipo di storie, creando il primo zoccolo duro del pubblico dei manga. Pubblico che oggi si è allargato alle generazioni più giovani.


SDC - Una tematica spesso affrontata nel manga è anche la questione di genere: da questo punto di vista i manga sono stati anticipatori dei tempi e molto sensibili alla tematica. Tu cosa ne pensi? Qual è il manga più rappresentativo, per te, al riguardo?
Mara Famularo - I manga in Giappone esordiscono su riviste segmentate per target in cui il pubblico viene distinto non solo per età, ma anche per sesso. 

Per questo motivo, i manga pensati per un pubblico maschile tendono ad avere stilemi narrativi ben diversi rispetto a quelli pensati per le lettrici. Questo significa che i manga sono sia veicolo di stereotipi di genere, sia anche spesso un luogo in cui questi stereotipi vengono messi in discussione.

La principessa Zaffiro di Osamu Tezuka, pubblicato a partire dal 1953, gioca proprio con questa ambiguità, presentando una protagonista che ha due cuori, uno da maschio e uno da femmina, e proprio perché riunisce in sé tutte le qualità dell'eroe e dell'eroina perfetta va incontro a una serie di difficoltà, perché va oltre il modello femminile precostituito. 

Questo personaggio ha ispirato quelle autrici che negli anni '70 hanno rivoluzionato il manga per ragazze rendendolo più adulto e profondo, in particolare Riyoko Ikeda che ha creato Lady Oscar e le autrici del Gruppo dell'Anno 24, tra cui Keiko Takemiya e Moto Hagio, che hanno fondato il genere boy's love.

C'è stato poi chi invece ha scelto di decostruire gli stereotipi nell'ambito del manga per ragazzi, creando storie pensate sia per i lettori che per le lettrici. È il caso di Rumiko Takahashi, che soprattutto con Ranma ½ ha creato un personaggio che è sia eroe che eroina, e che vive questa condizione di mezzo non come un problema – come accadeva a Zaffiro – ma come una possibilità, come un valore aggiunto.


SDC - Ma chi sono i mangaka? Come si realizza un manga?
Mara Famularo - Il mangaka o la mangaka è la persona che realizza un manga. 

In genere, questa stessa persona si occupa di tutti gli aspetti di lavorazione del manga: scrive la sceneggiatura, realizza i disegni, inchiostra le tavole e le completa con i retini (che servono a creare i mezzitoni grigi) – questo quando non è abbastanza affermata da assumere degli assistenti che la aiutino a svolgere le parti più lunghe e noiose del lavoro. 

Poiché i manga, prima di essere pubblicati in volume, esordiscono a puntate su riviste settimanali, bisettimanali o mensili, il lavoro del mangaka è supervisionato da un editor, che lavora per la redazione della rivista e ha principalmente due compiti: controllare che il contenuto del manga sia all'altezza della rivista e rispettoso della linea editoriale, e assicurarsi che il mangaka non buchi le scadenze.

Il fatto che un mangaka debba realizzare una ventina di pagine ogni settimana fa sì che il suo lavoro sia estremamente impegnativo e faticoso e spesso non gli permetta un riposo settimanale. In alcuni casi, autori e autrici possono avere problemi di salute anche gravi per l'eccesso di lavoro, e sospendere la serializzazione.


SDC - Intorno al mondo del manga c'è tutto un universo di gadget, videogames, giochi, libri, serie e molto altro. Un'influenza che ad oggi continua a fiorire.
Mara Famularo - Il manga è parte di un sistema detto "media mix" nel quale le storie e personaggi vengono adattati in altri prodotti di intrattenimento, soprattutto anime ma non solo, e i personaggi diventano oggetto di merchandising. 

Questa deriva "commerciale" fa quindi parte del contesto in cui il manga nasce e che il manga stesso alimenta. La diffusione di gadget a tema, come anche il numero sempre crescente di cosplayer (ossia di persone che si travestono da personaggi di anime o manga), è una conseguenza del fatto che eroi ed eroine dei manga stanno diventando sempre più popolari anche nel nostro contesto italiano, diventando sempre più conosciuti, amati e oggetto di ispirazione. 

Credo sia un fatto positivo: storie e personaggi alimentano la creatività dei loro fan: c'è chi si mette a disegnare e studiare per diventare fumettista, e chi nel fare cosplay acquisisce tutta una serie di competenze che possono poi avere uno sbocco concreto. 

Della mia generazione, per esempio, quasi nessuno sa cucire, mentre chi fa cosplay spesso lo sa fare anche molto bene.




SDC - Quali sono i prossimi appuntamenti con i lettori?
Mara Famularo - Grazie a Destinazione manga pochi giorni fa ho incontrato le classi di un liceo di Colle Val d'Elsa, mentre a metà dicembre ci sarà un appuntamento al Caffè Letterario di Lugo – non vedo l'ora!

Idealmente, penso ai lettori e alle lettrici di manga ogni volta che scrivo un articolo su Fumettologica e su TuttoLibri della Stampa. Spero di avere sempre nuove occasioni per confrontarmi con chi ama i manga e ha voglia di suggerirmi nuove letture.


Mara Famularo scrive di fumetto sull'inserto della «Stampa» TuttoLibri e collabora con il magazine online «Fumettologica» dal 2015.

Titolo: Destinazione Manga
Alla scoperta di mondi, storie, protagonisti
Edizioni: Il Mulino
Collana: Farsi un'idea
pp. 168, Brossura, 978-88-15-38357-0
Anno di pubblicazione 2023