Tra i manga che hanno suscitato il maggiore interesse dei lettori negli ultimi anni, c'è sicuramente The Promised Neverland di Kaiu Shirai e Posuka Demizu.

Questo interesse si è manifestato talvolta per il gusto dell'orrore, per l'elemento fantascientifico o per il meccanismo del giallo, ma molte sono le chiavi di lettura in cui aprire diversi spunti narrativi, come quella dei mostri antropofagi che si sovrappongono alle figure parentali che, nella complessa società contemporanea, non riescono a svolgere il ruolo di guida o a garantire un futuro sereno alle nuove generazioni.

In questa intervista a Gianluca Lamendola, scopriamo di più su questo saggio.


SDC - "The Promised Neverland. L'immaginario letterario di Kaiu Shirai e Posuka Demizu" è il tuo nuovo saggio, pubblicato per l'editore Società Editrice La Torre. Come nasce l'idea di questo libro?
Gianluca Lamendola - L'idea è nata poco dopo la conclusione del manga, perché The Promised Neverland è una storia complessa che vive anche di influenze e di rimandi alla letteratura di genere.

A volte, questi racconti trasportano il lettore in una zona grigia dove i "buoni" non sono sempre tali.

L'opera di Shirai e Demizu, tuttavia, vede nel personaggio di Emma una bussola morale a cui affidarsi.


SDC - In che modo hai deciso di strutturare la tua ricerca?
Gianluca Lamendola - Inizio sempre da una scaletta, partendo da un'intuizione o da un dettaglio che mi colpisce della storia, anche se so già che quanto ipotizzato potrebbe essere modificato nel processo di verifica e di studio. 


Per The Promised Neverland. L'immaginario letterario di Kaiu Shirai e Posuka Demizu mi sono posto alcune domande sull'elemento perturbante e sul rovesciamento che avviene nel mondo dei demoni rispetto al nostro dove le persone sono cibo.

Durante la ricerca poi emergono sempre nuove cose di cui parlare, perciò metto asterischi, sottolineature, segnalibri e post-it ovunque… Cerco di essere il più preciso e chiaro possibile, per primo con me stesso.


SDC - The Promised Neverland narra le vicende di alcuni ragazzini che scappano da un orfanotrofio per sfuggire a un destino che sembra segnato. Piuttosto che incontrare la morte, decidono di affrontare l'ignoto, in un mondo comunque dominato da mostri e da umani senza scrupoli. Un manga horror, ma complesso nella sua architettura narrativa, avvincente, che ha conquistato numerosissimi lettori. Come ti spieghi questo successo?
Gianluca Lamendola - The Promised Neverland è una storia in continua trasformazione.

Ogni arco narrativo è diverso dal precedente, senza che questo renda il racconto meno efficace.

È una caratteristica che The Promised Neverland ha in comune anche con altri shōnen manga, come L'attacco dei giganti di Hajime Isayama.

Tuttavia, l'opera di Shirai e Demizu riesce a cambiare anche genere letterario passando, ad esempio, dal thriller psicologico al viaggio avventuroso o di formazione.


SDC - La trama di The Promised Neverland si presta anche a diverse chiavi di lettura. Quali sono, secondo te, le più evidenti? Quali, invece, sono celate e da scoprire?
Gianluca Lamendola - Nella lotta per la sopravvivenza di Emma, Ray e Norman contro i demoni troviamo un orrore continuo ed esplicito, il desiderio di libertà e il tentativo di dialogo tra specie diverse.
 

Il manga affronta tematiche differenti tra loro che vanno al di là della paura dell'altro per parlare di tolleranza e di conflitto generazionale.

Poi c'è il tema del consumismo, che rende avidi e voraci, in contrapposizione all'autenticità della natura.

SDC - All'interno del tuo saggio si fa menzione anche ai Miti di Cthulhu e a H.P. Lovecraft. Qual è il nesso che li collega?
Gianluca Lamendola - Per entrambi l'umanità è in balìa di un destino maligno e di esseri potenti ma capricciosi, raccontando la fragilità fisica e morale dell'uomo.

Inoltre, come nel pantheon lovecraftiano, anche i demoni di The Promised Neverland ubbidiscono a una gerarchia storicizzata e sono a volte deliranti.


SDC - Non solo tematiche horror, ma anche fantascientifiche: tutti gli ingredienti necessari per attirare un pubblico giovane, ma anche maturo. Nel corso della storia, ad esempio, si creerà una connessione tra mostri e bambini, avvicinando sempre più le due specie che potrebbero fondersi, creando qualcosa di nuovo. Ai mostri manca solo il pensiero e un'anima che li possa rendere dei "nuovi" umani... Ma gli umani non sono quei mostri che hanno sacrificato i propri figli?
Gianluca Lamendola - In The Promised Neverland l'orrore contribuisce ad accrescere la tensione, ma è l'elemento sci-fi a far sentire il lettore in pericolo.

La malsana alleanza tra uomini e demoni provoca una grande frustrazione in chi legge per le ingiustizie subite dai protagonisti.

Tuttavia, la sovrapposizione tra umani e demoni avviene solo sul piano immorale, perché gli adulti responsabili della nascita dei bambini-bestiame hanno creato anche la tecnologia per allevarli.

D'altro canto i demoni, nutrendosi degli umani, acquistano da essi l'intelletto, il dono della parola, una cultura e un aspetto umanoide.

Diventano, perciò, una specie di ibridi che ricordano un po' le creature di Io sono leggenda di Richard Matheson in un mondo altrettanto alla rovescia, dove non tutto è bianco e nero.


SDC - Oltre alla storia, di per sé molto avvincente, anche i disegni hanno contribuito a creare quell'universo orrorifico che caratterizza The Promised Neverland. Quanto la matita di Posuka Demizu è stata essenziale al successo di questo manga?
Gianluca Lamendola - Il tratto di Posuka Demizu è spettacolare, ma in più di un'occasione si nota come lei lo abbia reso funzionale alla sceneggiatura di Shirai senza fagocitarla. 


Ogni dettaglio che disegna ha un rapporto diretto con ciò che viene raccontato: sia che venga intensificata la lotta contro i demoni, sia che si punti a ricreare atmosfere angoscianti, sia che si tratti di contrasti ideologici, Demizu porta il lettore lì dove è possibile cogliere il lato selvaggio e autentico della storia.


SDC - Di The Promised Neverland è stata realizzata anche una serie, un anime in due stagioni dove i protagonisti hanno preso vita. Come è stata accolta la serie animata dai lettori del manga?
Gianluca Lamendola - La seconda stagione dell'anime ha suscitato più di una perplessità.

Ne parlo solo brevemente nel saggio, perché a mio avviso mancano personaggi e avvenimenti importanti, ma è certo che alcune scelte stilistiche hanno modificato in negativo la storia originale.


SDC - Il tuo saggio sarà presentato in anteprima alla prossima edizione di Napoli Comicon. Qualche piccola anticipazione per il pubblico che passerà allo stand?
Gianluca Lamendola - Allo stand di Società Editrice La Torre sarà possibile acquistare il libro in anteprima rispetto alla distribuzione ufficiale che avverrà dapprima tramite il sito web dell'editore a partire dal 5 maggio e successivamente attraverso i principali bookstore in rete e le librerie specializzate.

Se siete a Napoli Comicon, consiglio di dargli almeno un'occhiata.


Gianluca Lamendola (Firenze, 1980), italianista, ha conseguito la laurea specialistica in Filologia Moderna con una tesi in Letterature Comparate presso l'Università degli Studi di Firenze. Ha redatto articoli sulla letteratura per la rivista Il governo delle cose, mensile di politica, cultura ed economia diretto dallo storico e saggista Gianfranco Cardini, e dal 2012 scrive di fumetti sul mensile di informazione e critica specialistica Fumo di China. Per i tipi di Società Editrice La Torre ha pubblicato il saggio Elementare, Matsuda! I manga polizieschi tra tradizione letteraria e cultura contemporanea (2018).


Gianluca Lamendola

THE PROMISED NEVERLAND

L'immaginario letterario di Kaiu Shirai e Posuka Demizu

 

Editore: Società Editrice La Torre

Caratteristiche: 88 pp., cm 14,80 x cm 21, brossurato con copertina a colori

ISBN: 978-88-96133-66-8             

Prezzo: € 14,50