Alla fine, dopo quattro mesi di lavoro e di formazione, di lezioni con tutor e mentoring molto speciali (tra gli operativi dei migliori studi di videogame italiani e stranieri) è arrivato il grande momento:

una giornata per mostrare i progetti e il punto a cui si è arrivati, un vero e proprio Demo Day, a cui hanno preso parte gli attori istituzionali promotori del Cinecittà Game Hub e le nove start up partecipanti che hanno illustrato il lavoro svolto ad alcuni publisher internazionali del settore.

 

Perché l'obiettivo del Game Hub era proprio quello di fornire a giovani, certamente pieni di creatività e di idee, strumenti per trasformarle in prodotti capaci di affrontare un mercato come quello dei videogame, che in Italia vale 2,2 miliardi di euro ma che ha ancora troppe poche imprese italiane protagoniste.

 

Cinecittà Game Hub è una iniziativa promossa da Cinecittà Spa e dalla Regione Lazio con LazioInnova insieme al Ministero della Cultura, col contributo di IIDEA e il sostegno di tre importanti protagonisti del settore come Sony Interactive Entertainment, ACER ed Epic Games.

Intervenendo alla conferenza stampa Nicola Maccanico, Amministratore delegato di Cinecittà, ha dichiarato: "Siamo molto soddisfatti di questo percorso: possiamo parlare di una Cinecittà diversa, dove stiamo connettendo la forza della nostra storia con la contemporaneità, ospitando grandi produzioni internazionali e contribuendo a far crescere nuove creatività e professionalità. I giovani del Cinecittà Game Hub hanno lavorato accanto a generazioni di esperti creativi. Trovare un punto di connessione tra la creatività e il mercato reale dei videogiochi è un momento di grande importanza e fondamentale per la crescita. Per questo abbiamo sostenuto questo primo Game Hub e stiamo lavorando per il prossimo". 

Impegno ribadito anche da Nicola Tasco, Presidente di LazioInnova: "Quando lanciammo questa call con il MiC e Cinecittà avevamo delle aspettative che sono state ampiamente superate dalla realtà. Quando due istituzioni pubbliche decidono di lavorare insieme i risultati arrivano. E la notizia che una delle start up ha già raggiunto un accordo di produzione per il suo gioco con una major è il segnale dell'efficacia del lavoro fatto" .

Parlando a nome del Ministero della Cultura (Direzione generale Cinema e Audiovisivo), Bruno Zambardino ha parlato di "un bellissimo esempio di governance istituzionale e insieme di collegamento con il mercato. Noi come Ministero abbiamo individuato quello dei videogiochi come un settore strategico. Abbiamo ottenuto a livello europeo un riconoscimento di tax credit positivo che potrà aiutare il settore. Abbiamo lanciato una linea di bandi per l'immagine nelle scuole e ci sarà uno spazio per i videogame, un'opportunità da cogliere".

 Marco Saletta, Presidente di IIDEA, ha sottolineato intervenendo come sia stato "raggiunto un risultato tutti insieme che dà lustro a tutti i partner e ai protagonisti del Game Hub. Abbiamo tanti talenti e crediamo molto nella crescita dei ragazzi e nel lavoro fatto".

Tiziana Grasso a nome di Sony Interactive Entertainment ha sottolineato come "l'obiettivo sia quello di trasformare sempre più in industria un mercato come quello italiano fatto di creatività, ma che in passato ha faticato". 

Infine, prima che le start up illustrassero i loro videogame, Mauro Fanelli, che ha coordinato il gruppo di tutor del Game Hub, ha tracciato un bilancio più che positivo:

"Abbiamo impostato il nostro lavoro sulla costruzione di talenti in grado di fare, non solo creatività, ma anche business nel mondo dei videogiochi. Siamo stati il primo acceleratore in Italia e sono convinto che abbiamo fatto molto bene a questo mercato. Siamo stati una testa di ponte importante che ha sbloccato tante altre iniziative in Italia."