Arriva a Milano, presso Palazzo Morando, la mostra "Wonder Woman. Il Mito", dal 17 novembre 2021 fino al 20 Marzo 2022.

La mostra, curata da Alessia Marchi, con il contributo curatoriale moda di Maurizio Francesconi, è il primo progetto museale dedicato interamente all'universo di Wonder Woman, dalle sue origini fumettistiche a quello cinematografico.

In occasione dei festeggiamenti del suo ottantesimo anniversario e della campagna internazionale #believeinwonder, 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, in collaborazione con Warner Bros. e DC, celebra dunque l'anniversario dell'eroina-pioniera con questa mostra.

Alessia Marchi in questa intervista racconta del progetto legato a "Wonder Woman. Il Mito".



Wonder Woman - Il Mito è la prima mostra museale italiana dedicata a Wonder Woman. Come nasce l'idea di questo progetto espositivo?
In realtà l'idea mi è venuta in un momento di crisi professionale, mi era appena saltato un grosso progetto sull'arte cinetica a cui stavo lavorando da otto mesi, e mentre mi crogiolavo nella frustrazione mi è capitato di vedere il film Professor Marston and the Wonder Women, la storia poliamorosa del creatore di Diana Prince.

Mi sono resa conto che quello che sappiamo su Wonder Woman è veramente pochissimo.

Per una parte di noi "nasce" negli anni Settanta con Lynda Carter, per i più giovani è un personaggio dei film Warner e combatte nella Justice League.

Il messaggio dietro al personaggio è forte e trasversale e meglio di tanti ha un potenziale storico e una struttura epica che regge una curatela scientifica e essere raccontata in un museo.


Wonder Woman è un simbolo di verità, giustizia e uguaglianza: quanto è importante una mostra come questa in questo determinato periodo storico?
Siamo nelle terza ondata femminista, un tipo di femminismo intersezionale che riguarda i diritti civili in senso lato e include la comunità LGBT e altri temi importanti.

La mostra spiega come Wonder Woman sia intrisa di femminismo, in prima battuta per il voto alle donne e per riconoscere una maternità sana, la seconda ondata, quella degli anni Settanta riguarda più la sorellanza, gli stessi diritti sul lavoro, la parità salariale (e siamo ancora qui oggi a parlarne) il divorzio, l'aborto, il diritto sacrosanto di alcune scelte fondamentali.

Il messaggio di Wonder Woman è un messaggio di sorellanza e compassione verso tutto e tutti, e questo non ha tempo, ma fa sempre bene.


Come si sviluppa il percorso espositivo? Cosa potrà vedere il visitatore?
Il percorso comprende materiali d'archivio, tavole originali, in particolare di illustratrici italiane che sono il 30 per cento di tutte le illustratrici di Wonder Woman, possiamo dire che negli ultimi tempi la supereroina parla italiano.

I costumi dei due film compresa la stupenda Golden Eagle, è un percorso storico e artistico.

Vedere le tavole non è affatto scontato, il collezionismo europeo è davvero povero da questo punto di vista e il collezionista di tavole originali non comprende perché dovrebbe esporre in un museo, sono due fattori che hanno inciso sul grande lavoro di recupero dei materiali, ma abbiamo un elevato numero di tavole e di questo siamo veramente soddisfatti, non era facile.

 
Oltre l'universo fumettistico dal quale nasce, nel corso degli anni Wonder Woman è tornata alla ribalta anche grazie all'universo cinematografico. Cosa secondo te differisce dall'immagine creata nei fumetti a quella cinematografica?
Nei film rispetto alle storie si tende a fare un collage, si prendono più storie dei fumetti e si crea una sceneggiatura che è un ibrido rispetto ai comics, a volte il collage non viene benissimo.

Trovo che l'ultima Wonder Woman sia troppo sdolcinata, nei fumetti possiamo trovare interpretazioni più audaci e visionarie, c'è più coraggio.

 
Wonder Woman è anche una icona pop che spopola nella moda e nella capitale della moda italiana ci sarà un qualche evento che possa legare sia la mostra che magari le passerelle?
Wonder Woman non è propriamente icona della moda o del fashion, la lettura che facciamo è sull'armatura intesa come abito che indossiamo per andare a conquistare il nostro spazio, di come le donne hanno scelto e influenzato la moda con "armature" cioè abiti che le potevano fare sentire più forti, per comunicare con il corpo prima ancora che con le parole, quello che facciamo tutti i giorni quando scegliamo cosa indossare per fare quella cosa.

In sostanza parliamo dell'archetipo della Guerriera nel viaggio dell'eroina, teorizzato da Maureen Murdock per dare una risposta femminile al viaggio dell'eroe.

L'armatura/abito ci veste come un' intenzione, precede la nostra azione.

 
L'hashtag creato per questa mostra è #wondersonoio . Quali messaggi si vogliono dunque veicolare attraverso questo hashtag?
Sono io la Guerriera, cerco la mia voce, il mio spazio, combatto per ottenere quello che mi definisce come essere umano e come donna, e nei miei limiti e possibilità faccio lo stesso per gli altri.

Il senso è quello della sorellanza nel senso più pieno del termine, che non significa escludere la parte maschile, ma con la passione e la compassione cercare le strade migliori per rispettare i valori universali come l'equità, l'istruzione, rispetto dell'ambiente etc.


La mostra sarà visibile a Milano fino a marzo. Ci sarà modo di esportarla anche in altre città italiane?
Mi auguro che possa girare non solo in Italia ma anche in Europa.

 
Con la mostra ci saranno anche iniziative editoriali dedicate? O dei gadget da collezionare?
Il catalogo, edito da 24 ORE Cultura, che esplora il personaggio nel contesto storico partendo dalle sue origini e la sua evoluzione quale paradigma dei costumi occidentali degli ultimi 80 anni.

Il libro racconta l'universo del personaggio dal punto di vista sociologico e antropologico di costume e di cultura, oltre a presentare le molteplici personalità di sceneggiatori e illustratori, artisti e autrici che le hanno dato vita.

Dagli anni '90 gli illustratori che hanno maggiormente influenzato l'immagine di Wonder Woman rendendola sempre più iconica, tra cui George Pérez, hanno aperto la strada all'estetica degli anni '90, dirigendosi verso la rinascita contemporanea del personaggio.

A conclusione del volume un focus speciale sull'influenza di Wonder Woman sull'alta moda e sulla moda, a partire dai costumi che indossa nei suoi film.


INFO UTILI:


Palazzo Morando | Costume Moda Immagine

Via Sant'Andrea, 6 - 20121 Milano
MM1 San Babila - MM3 Montenapoleone
Tram 1 / Bus 61, 94

Dal 17 novembre 2021 al 20 marzo 2022

ORARIO DI APERTURA
martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle ore 9:30 alle ore 19:30; giovedì e sabato dalle ore 9:30 alle ore 22:30.

L'ultimo ingresso sarà consentito sino ad un'ora prima della chiusura.

BIGLIETTI Intero € 14,00 | Ridotto € 12,00

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI www.ticket24ore.it

Call center e info line: 011/2178540
(dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.00)