ReNoir Comics presenta la prima biografia a fumetti autorizzata di Carlo Pedersoli,
meglio noto al pubblico come Bud Spencer.

Una storia in linea con le numerose avventure vissute da Bud Spencer al cinema, ma intriso anche di risate, amore, le sue medaglie olimpiche le scazzottate!

Un mito per le generazioni che continua, nonostante l'assenza, a crescere e a colmare quel vuoto lasciato dalla sua figura.

In questa intervista Marco Sonseri (sceneggiatore) e Roberto Lauciello (disegnatore), gli autori di questo fumetto, scopriamo di più su questo progetto.

Il fumetto esce oggi, 17 novembre, nelle fumetterie, librerie, negli store online e sul sito di ReNoir Comics.



SDC - Come nasce l'idea di questo progetto fumettoso?
Marco Sonseri - La graphic novel su Bud Spencer nasce dalla voglia di raccontare la vita e gli aneddoti di un personaggio che amo moltissimo, che ho conosciuto con i suoi film da bambino e che ancora oggi seguo con lo stesso, immutato piacere.

È un omaggio sentito a una persona che è nel cuore di tutti gli italiani e non solo.


SDC - Come hai deciso di impostare la storia biografica?
Marco Sonseri - Il fumetto ha un taglio molto dinamico, quasi cinematografico. Nulla di didascalico.

Si parte da un spunto narrativo che vede Bud Spencer in coppia con un bambino, lui che ha sempre strappato più di un sorriso ai più piccoli, e da lì si dipana una storia che arriva fino in Amazzonia e oltre.

C'è tanta azione, tanto divertimento e mi auguro anche un pizzico di poesia.

Il valore aggiunto sono poi le tavole di Roberto Lauciello, veramente straordinarie!!


SDC - Bud Spencer, alias Carlo Pedersoli, è ancora una figura molto amata dal pubblico. Nonostante, purtroppo, non ci sia più, il suo essere presente è più che mai sentito. Come te lo spieghi?
Marco Sonseri - Bud Spencer è come uno di famiglia, una di quelle persone che vorresti avere come amico, molto rassicurante, ma soprattutto negli adulti rievoca l'età della spensieratezza, l'infanzia.
 
 



SDC - I film di Bud Spencer sono magici: raccontano storie divertenti, storie di soprusi che sono vendicati e cessano di esistere, dove i deboli vengono protetti proprio da Bud che, grazie alla sua mole, offriva al pubblico un senso di sicurezza. Le sue "botte" sono sempre state a fin di bene: Bud era contro la violenza.
Marco Sonseri - Si, certo. Soltanto risate e cazzotti, niente sangue o battute da macho che in quei film avrebbero stonato.

Si rideva e si ride mentre si racconta di amicizia, spirito di squadra o giustizia.

Fantastico!


SDC - Qual è il tuo film preferito di Bud Spencer?
Marco Sonseri - A caldo, Lo chiamavano Bulldozer, Uno sceriffo extraterrestre poco extra e molto terrestre, Trinità.

SDC - Il nuoto, il cibo e la musica sembrano essere le grandi passioni che affiorano in Bud Spencer (oltre il cinema naturalmente). Quanto queste passioni hanno influito, in quale modo, nei personaggi da lui interpretati?
Marco Sonseri - Tantissimo, sicuramente.

Il cibo è sempre stata una costante e una passione. Era un buongustaio e sono famosissime le sue mangiate sul set o fuori dal set.

La musica ha sempre accompagnato la sua vita. Amava molto il sound brasiliano mentre il nuoto… beh, uomo dei record oltre ad aver partecipato a due olimpiadi.

Nei suoi film ci sono un po' tutti questi elementi, talvolta appena accennati, altre volte più evidenti ma mixati sempre molto bene.


SDC - In coppia con Terence Hill, Bud Spencer ha realizzato tantissimi film che ad oggi sono dei veri e propri cult, non solo in Italia, ma anche all'estero. Cosa secondo te colpisce lo spettatore?
Marco Sonseri - La diversità della coppia, sicuramente, che funziona benissimo proprio perché agli antipodi ma sempre accomunata da un senso di giustizia e a un rifiuto dei soprusi.

E poi fanno ridere o sorridere. Un'alchimia eccellente.


SDC - La prefazione è curata dai figli di Carlo Pedersoli, ossia Cristiana, Diamante e Giuseppe. Come hanno accolto questo fumetto?
Marco Sonseri - I figli curano moltissimo l'immagine del padre ed è bellissimo vedere quanto siano legati al loro genitore.

L'idea del fumetto è stata accolta molto bene e ogni passaggio ha sempre avuto prima la loro approvazione.


SDC - Stai lavorando ad altri progetti di cui vuoi parlarci?
Marco Sonseri - Si, ci sono altri progetti su cui sto lavorando.

Storie che spaziano dal graphic journalism a storie di puro intrattenimento, per il mercato italiano ed estero. Ma al momento più di così non posso dire.

Invece colgo l'occasione per ringraziarvi per lo spazio che ci avete dedicato.
Grazie per queste domande, alla prossima e buon tutto!


SDC- Come ti sei preparato nel realizzare questo fumetto?
Roberto Lauciello - Prima di tutto ho fatto un respirone profondo e ho cercato di tranquillizzarmi: affrontare un fumetto su un personaggio così amato e conosciuto non era cosa facile e avevo tanta paura di incorrere nelle feroci critiche dei fans.

Poi ho fatto quello che normalmente si fa prima di disegnare una storia a fumetti: ho guardato foto, filmati, ambientazioni e ho riempito pagine di studi per dare al personaggio la giusta rappresentazione, senza rischiare di cadere nella caricatura o immortalarlo in pose troppo fredde e statiche.


SDC - La scelta di utilizzare il colore blu, tra le tavole in bianco e nero, da cosa è dettata?
Roberto Lauciello - Avevo la necessità di distinguere la narrazione in tempo reale e i flashback e ho voluto farlo con un colore che mi piace e che desse al lettore una sensazione di "altri tempi" evitando il classico "seppiato".


SDC - La figura di Bud Spencer si presta moltissimo nel trasformarsi in una sorta di "supereroe", seppur lui abbia interpretato sempre un uomo, "grande e grosso", ma pur sempre un uomo, senza super poteri (a parte quelli ricevuti in dono quando interpreta i film "Uno sceriffo extraterrestre, poco extra e molto terrestre" e "Chissà perchè capitano tutte a me"), ma con una forza incredibile, a servizio dei più deboli. Quanto è stato facile o difficile, dunque, evidenziare questo nel fumetto?
Roberto Lauciello - Seguendo la magnifica sceneggiatura di Marco Sonseri non è stato difficile: ha scelto infatti di affiancare a Bud un bambino (che in qualche modo ricorda appunto il bambino extraterrestre dei film che hai citato) nei confronti del quale esprime un grande senso di protezione.

Nei gesti che ho disegnato e negli sguardi credo di essere riuscito ad esprimere tutta la dolcezza di questo gigante buono nei confronti dei più deboli.
 


Anche attraverso la sua incredibile storia tuttavia si capisce la profonda bontà d'animo del grande Carlo Pedersoli.


SDC - Qual è il tuo film preferito di Bud Spencer?
Roberto Lauciello - Sarò banale ma io sono molto affezionato a grandi classici come "Lo chiamavano Trinità" e "Continuavano a chiamarlo Trinità" e "Altrimenti ci arrabbiamo".


SDC - Stai lavorando ad altri progetti di cui vuoi parlarci?
Roberto Lauciello - Al momento ho ripreso ad illustrare libri per bambini di cui mi occupo abitualmente e continuo a collaborare con la Genoa Comics Academy, insegnando disegno e fumetto a quelli che spero diventeranno un giorno degli affermati professionisti.


Bud Spencer
di Marco Sonseri e Roberto Lauciello
112 pagine, cartonato, a due colori
ReNoir Comics
€ 19,90