Titolo: Margherita Hack. In bicicletta tra le stelle
Autrici: Roberta Balestrucci Fancellu e Laura Vivacqua
Caratteristiche: 114 pp. col., brossura con alette
ISBN: 9788833141442

Intervista a Roberta Balestrucci Fancellu e Laura Vivacqua, autrici del volume Margherita Hack in bicicletta tra le stelle, edito da Becco Giallo Editore.

Un fumetto che riesce a raccontare la grinta e la passione per la fisica e l'astronomia di una delle scienziate più brillanti della comunità scientifica italiana.

Filo conduttore è la bicicletta, altra grande passione di Margherita Hack, con la quale inizia un viaggio esplorativo in Italia con il marito Aldo: ed è proprio la bicicletta che aiuterà Margherita Hack nel spiegare e raccontare in maniera semplice i grandi quesiti della scienza moderna. Dalla teoria della relatività di Einstein ai viaggi nel tempo, dalle forme di vita extra terrestri alla nascita e morte delle stelle.

Attraverso le pagine di questo fumetto sarà veramente facile scoprire quell'energia e quella forza che Margherita Hack ha sempre trasmesso con le sue parole e il suo impegno, sia nel campo scientifico che in quello sociale e politico. Una grande combattente contro le ingiustizie ed i soprusi, oltre che una grande scienziata.

In questo fumetto però vengono esaltate anche le passioni personali di Margherita Hack, un aspetto che molti sicuramente ancora non conoscono, per un ritratto che la dipinge energica e dalle infinite risorse. Una Margherita che ancora una volta ha saputo stupirci.


Margherita Hack. In bicicletta tra le stelle è il nuovo fumetto edito da Becco Giallo Editore, di cui siete le autrici. Come nasce l'idea di questo fumetto? Perchè avete deciso di raccontare la vita di Margherita Hack?
Roberta Balestrucci Fancellu -
L'idea di raccontare la vita di Margherita Hack è nata in un pomeriggio d'estate durante una chiacchierata con Davide Calì, che poi ha curato il volume, ma soprattutto attraverso il suo lavoro di regia mi ha permesso di conoscere Laura Vivacqua, e anche di questo gli sono grata.

Margherita Hack è stata raccontata, e lei stessa si è raccontata in più modi, ma attraverso il fumetto forse nessuno ancora aveva raccontato questa grande donna.

Si è tanto parlato delle sue passioni, del suo impegno politico, ma delle sue ricerche e dei suoi studi si era sempre lasciato spazio agli "addetti ai lavori".

Ecco per me raccontare la vita di Margherita Hack è stato un po' un abbattere una barriera, o almeno spero di esserci riuscita, in cui non esisteva una descrizione per sezioni della Hack, ma ho cercato, e Laura mi ha aiutato tantissimo con le sue illustrazioni, di raccontare una Margherita completa: tutte le sue passioni e quindi anche i suoi studi.

Raccontarla per darle una rotondità e restituire una visione complessiva di questa grande donna.

Qual è la cosa che più vi ha colpito della storia personale di Margherita Hack e quale aspetto, secondo voi, va messo più in luce?
RBF -
Sicuramente la ribellione costante, il prendere coscienza e posizione sempre e comunque.

La Hack questo l'ha fatto per una vita intera.

Da quando ha visto portar via la sua professoressa, Enrica Calabresi, ha sempre cercato di andare controcorrente, e l'ha fatto.

Mentre scrivevo la sua storia, si parlava di un periodo in cui lei era affermata su tutti i fronti, affettivo e professionale, mi ha colpito moltissimo una sua intervista, dove affermava che il periodo che più le mancava era quello in cui insegnava in una scuola serale per ottici.

Il modo umano di rapportarsi a loro, dove tutti erano alla pari. Ecco quella è una delle cose che mi ha colpito, il sentire una donna di un'intelligenza e cultura sconfinata, vedersi simile e uguale a tante altre.

Non vedeva distinzioni o limiti, e questo rende ai miei occhi la Hack un esempio da cui ripartire ogni giorno.

Laura Vivacqua - La sua resilienza, sia nell'andare avanti con i suoi progetti, sia nel fronteggiare i pareri discordanti con i suoi. E la sua lucidità nell'affrontare qualsiasi discussione.



In un clima di incertezze e timori, la scienza è sicuramente una grande alleata per fare luce nelle menti delle persone. A vostro avviso, come l'esempio di Margherita Hack può ancora aiutare le persone?
RBF - Credo che tutto ciò che ci permetta di pensare liberamente e argomentare una teoria senza paura, ci possa aiutare ogni giorno.

Partire da piccoli esempi fisici come facciamo nel libro, ci ricorda che volenti o no, la scienza e la fisica fanno parte della nostra quotidianità, anche in una semplice pedala in bicicletta.

Se si vuole vedere e capire, tutto può aiutarci ad essere migliori.

LV - Hack aveva un grande talento nel rendere la sua materia accessibile a tutti, modellandone l'insegnamento e la divulgazione a seconda del target di riferimento.

Credo che un atteggiamento simile potrebbe aiutare ad aumentare l'interesse e la fiducia nella scienza anche da parte di chi ne dubita o di chi non vi fa molto affidamento.


Un fumetto che sicuramente potrà avvicinare le persone ancora di più all'umanità e alla passione di Margherita Hack per la fisica e l'astronomia. Quale grande eredità ci ha lasciato?
RBF -
Beh, di eredità ce ne ha lasciate tantissime, una scientifica, una sportiva, ma quella che più spero si diffonda è quella umana.

Quando seguii un incontro a Torino a un Salone del Libro, dove la Hack veniva intervistata da Federico Taddia, risi tantissimo, ma soprattutto mi resi conto di avere davanti a me una donna che credeva davvero nel terzo articolo della Costituzione Italiana.

Nessuno è diverso da un altro, e per essere umano e far parte di una società non conta sapere da dove arrivi, qual è il tuo credo, il tuo orientamento politico: l'importante è poter avere libertà di essere se stessi, sempre e comunque, e di poter argomentare ciò che si pensa, ricordarsi ogni tanto che abbiamo dei pollici opponibili che ci rendono umani, e come tali dovremo comportarci.

LV - L'esempio di una donna che vìola i confini che le erano stati prescritti in base al suo genere, che, sembra strano dirlo nel 2021, ma è un esempio ancora fortemente necessario per abbattere le ancora molte barriere che si frappongono fra le donne e le loro piene potenzialità di sviluppo personale.


"Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni", scriveva il grande drammaturgo e poeta William Shakespeare. E' così anche per voi?
RBF - Se così non fosse, probabilmente ora non starei rispondendo a queste domande!

LV - Assolutamente.

Credo però fermamente anche nell'equilibrio: i sogni passionali che consumano l'anima di chi li cova sono tropi narrativi che apprezzo dei libri fantasy ma che, anche per esperienza personale, danneggiano sia il sognatore che i sogni stessi nella vita reale.

Consumarsi è il primo ostacolo verso la realizzazione di un obiettivo, quindi è importante preservarsi e lavorare al massimo delle proprie capacità ma mai oltrepassando il limite, che è strettamente soggettivo.


In che modo ti sei documentata per la stesura della sceneggiatura di questo fumetto?
RBF -
Per scrivere di Margherita ho letto tantissimo e ricercato interviste e video un po' ovunque.

Ho rovistato in rete, ho saccheggiato intere biblioteche e ritrovato testi che pensavo di aver perso, ma che in realtà erano ben custoditi tra gli scaffali di casa. Ho anche usato un'enciclopedia!

Ho letto, confrontato le notizie a disposizione in rete, ho passato interi giorni a cercare di entrare nella mente di questa donna spettacolare, e in punta di piedi, dopo aver chiesto "permesso", sono entrata nella sua vita.

Sono partita da un fattore che accomuna un po' tutti, ovvero la bicicletta, e la sua passione per i viaggi, il suo grande amore per Aldo e per la scienza.

Sono partita dal suo essere comunque una sognatrice seppur con i piedi per terra, per raccontare poi la grande donna che è stata non solo dal punto di vista scientifico, ma anche politico e sociale.

Non è stato semplicissimo, la paura di "minimizzare" il personaggio era sempre dietro l'angolo, quando c'è un'eredità così forte si deve far di tutto per custodirla e tramandarla, e questo è il mio piccolo contributo a questa grande vita che ho tenuto stretta tra le mani per un po'.


Come hai deciso di raffigurare Margherita Hack?
LV -
Il mio stile di disegno è piuttosto cartoonesco, ma trattandosi di una figura storica, ho deciso di forzarlo un po' per mantenerla riconoscibile.

Per fortuna la sceneggiatura di Roberta Balestrucci Fancellu mi ha regalato fantastici dialoghi che hanno permesso di mantenere il tono dell'opera mai troppo serio, e di adattarsi al mio disegno.

Per quanto riguarda i colori, la scelta bicromatica è stata presa di comune accordo con l'editore per fattori grafici e pratici, e ho cercato un tono che ricordasse il cielo ma non troppo acceso che fosse adatto a riempire più di cento pagine di graphic novel. E' anche uno dei miei colori preferiti!


Come nasce la passione per il fumetto?
RBF -
Beh, da piccola mio padre comprava sempre dei fumetti per lui e mia madre, e per me e mia sorella.

Puntualmente, dopo aver terminato i nostri Topolino e Lupo Alberto ci organizzavamo per fregare ai miei le loro copie di Skorpio o Dylan Dog. Da lì poi ho iniziato a leggere davvero di tutto.

Quando un fumetto gira in casa è la fine, sei condannato a leggerli per sempre!

LV - A dodici anni, acquistando il mio primo fumetto (Dragon Ball Z edito da Star Comics). Non so bene quale sia stata la miccia, sicuramente essendo già lettrice di libri sono stata attratta dall'oggetto, ma la scintilla c'è stata e da allora non si è mai spenta.


Cosa vi aspettate dal 2021, dopo il terribile 2020?
RBF -
Pandemia e sfighe a parte, in realtà non mi sento di dire che il 2020 sia stato così "terribile".

Ho comunque avuto la fortuna e il piacere di conoscere molte persone, che spero di poter incontrare prestissimo, e alcuni progetti si sono sbloccati e vedranno la luce tra questo e il prossimo anno.

Quello che più mi aspetto da questo anno, sono gli incontri di persona, ma vediamo che succede.


LV - Di prendere le misure di sopravvivenza che il 2020 ci ha costretti ad imparare e farle fruttare, sperando di poter mettere il naso fuori di casa un po' più spesso.


A quali progetti state lavorando?
RBF - Dai, non vorrai davvero che rovini l'effetto sorpresa?

Scherzo, ci sarà una prossima uscita in primavera se tutto va bene con Hop Edizioni, e poi ho tra le mani due albi illustrati e un altro romanzo per ragazzi che vedranno la luce (dita incrociate) nel 2022.

LV - Al momento sono al lavoro sullo sviluppo di un progetto personale e di un progetto insieme ad uno sceneggiatore che è in fase embrionale. Chissà!


Roberta Balestrucci Fancellu Vive e lavora a Macomer (NU) come operatore culturale al Centro Servizi Culturali, per il quale si occupa di organizzare eventi, seminari e formazione per adulti, laboratori nelle scuole, formazione e promozione alla lettura per ragazzi. Ha pubblicato Ken Saro Wiwa. Storia di un ribelle romantico (BeccoGiallo 2018), Storie di grandi uomini e delle grandi donne che li hanno resi tali (Hop!, 2018), Perfide (Hop! 2019), Annie. Il vento in tasca (Sinnos, 2019), Non è bella ma… (Hop! 2020), Cosetta (Gallucci, 2020).


Laura Vivacqua ha studiato fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Napoli, dopo studi classici al liceo e una laurea in Lingue e Civiltà Orientali. Dopo il diploma in Fumetto, ha fondato l'etichetta di autoproduzioni Attaccapanni Press per cui ha scritto e disegnato alcune storie brevi contenute nelle antologie Grimorio, Ave, Grimorio II e nel primo volume del periodico Clessidra.