Titolo: Dune – Tra le sabbie del mito
Collana: Narrativa
Numero in Collana: 28
ISBN: 9788836270101
Autori: Filippo Rossi
Formato: 1 volume 14,8x21 cm, brossura con alette b/n, pg.624
Prezzo: 25,00 euro
Editore: Edizioni NPE
Data di uscita in libreria di varia e fumetteria: 25 febbraio 2021


Il mito di Dune in un saggio a cura di Filippo Rossi, uscito proprio ieri nelle fumetterie e nelle librerie di varia. Un saggio per scoprire quanto il romanzo fantascientifico di Frank Herbert sia ancora oggi una preziosa miniera alla quale molti artisti attingono, ma soprattutto un romanzo che spazia tra fantasia e fantascienza.

Un mito che più volte è stato riprodotto anche in versione cinematografica. Nel corso del 2021 uscirà il film del regista Denis Villeneuve.

Ne parliamo di più con Filippo Rossi in questa intervista per A6 Fanzine.



Ricorrono i 35 anni dalla scomparsa di Frank Herbert, autore del romanzo fantascientifico Dune. Ecco dunque il tuo saggio Dune – Tra le sabbie del mito a ricordarne la popolarità. Come nasce questo progetto? Chi era Frank Herbert?

Franklin Patrick Herbert Junior, scrittore e giornalista, nasce a Tacoma, nello Stato americano di Washington, l'8 ottobre 1920 e muore a Madison nel Wisconsin l'11 febbraio del 1986, a sessantacinque anni. 

Dopo alcuni racconti di fantascienza, pubblicati su «Astounding» e altre riviste, e il romanzo The Dragon in the Sea, uscito anch'esso su «Astounding» a puntate, Herbert viene inviato come giornalista a Florence in Oregon a osservare un curioso fenomeno, l'avanzata del deserto costiero (chiamato Oregon Dunes, le dune dell'Oregon) verso i centri abitati nell'interno. Ne era rimasto impressionato e ben presto il pianeta Arrakis detto "Dune", la sua ambientazione desertica, la sua complessa ecologia, erano diventate la sua ossessione.

Il romanzo Dune (1965) è un capolavoro fantascientifico che rappresenta un Universo narrativo dalla sorprendente modernità. Scienze ambientali e importanza dei personaggi, analisi storica e avventura classica: nella desertificazione della tecnologia operata dall'autore vengono esaltati gli infiniti granelli sabbiosi di uomini e donne, in un'opera di finzione scientifica profondamente umanista.

Il saggio che ho scritto è l'espressione cosciente di un percorso che ho intrapreso nei decenni, fin dalla prima lettura di Dune e lungo le continue riletture di questo enorme ciclo di romanzi. L'idea è infatti nata proprio trentacinque anni fa: avevo quindici anni (la stessa età di Paul Atreides nel romanzo capostipite) e aprivo il libro per la prima volta. Il lavoro per le Edizioni NPE esce al compiersi dei miei cinquant'anni. 

A ogni rilettura di Dune ho sentito sempre di più il bisogno di un approccio analitico sia ai complessi testi originali di Herbert, che alle tante opere multimediali ispirate a essi. Il saggio è la risposta a questa necessità, oserei dire vitale. Dopo aver scritto tre libri dedicati a Star Wars e Superman, la lunga lavorazione e l'uscita spostata causa Covid-19 al primo ottobre 2021 del nuovo film Dune di Denis Villeneuve (e, nel frattempo, dei tanti libri sequel del figlio Brian Herbert) è stata ed è l'occasione per raccogliere il materiale accumulato in una vita di studio.

In questo saggio per NPE i lettori possono trovare tutto quanto si possa scoprire sul ciclo di Dune: l'idea fantascientifica dello scrittore Frank Herbert, i vari progetti (letterari, cinematografici, artistici) che ne sono nati, gli omaggi e le interpretazioni, i simboli e i riferimenti, il valore letterario e l'eredità sociale.

 

Dune è diventato un romanzo cult e popolare (se così possiamo definirlo), ispirando generazioni di lettori. Ad oggi, è ancora così?

Assolutamente sì. 

In particolare, le intuizioni in campo politico, economico, religioso ed ecologico si sono rivelate profetiche rispetto a quanto stiamo tragicamente vivendo in quest'ultimo ventennio. Inoltre, la ricchissima polifonia espressa dai personaggi ha pochi eguali nel campo fantascientifico.

Di certo hanno aiutato sia i sequel e i prequel letterari di Brian Herbert, che i tanti progetti multimediali che sono scaturiti da quasi sessant'anni di vita del romanzo originale. Il vasto mondo sotterraneo degli appassionati duniani è una bomba termonucleare in attesa di esplodere definitivamente.


Il mito di Dune si è propagato nel tempo. I suoi personaggi, i vari pianeti, una sfrenata fantasia che ha dato vita a un universo molto interessante. Puoi raccontarci brevemente dove è ambientato Dune?
Nell'Impero umano che domina l'universo spaziale intergalattico, a partire all'incirca dall'anno 23.400 d.C. con scorci nei millenni precedenti e successivi. In particolare, sul pianeta extra-solare Arrakis, soprannominato dagli abitanti "Dune".

Citando lo storico risvolto della prima edizione americana del romanzo, Dune è

un desolato deserto, dove una goccia d'acqua vale il suo peso in platino… un mondo… chiamato Dune, il pianeta Arrakis, che come unico bene esportabile produce la droga dell'immortalità, il Melange. Il mondo della sabbia, della roccia e del calore, dove vagano selvaggi con in pugno armi letali, che uccidono per una goccia d'acqua…


Dune ha influenzato musica, cinema, letteratura. Quanto questo romanzo ha innovato a suo tempo e quanto ancora oggi continua a farlo?

Dune e il totale letterario/extra-letterario che ne è nato hanno indubbiamente un'influenza enorme su vari artisti in tutto il mondo. 

Si tratta della summa allucinata delle tensioni profetiche a cavallo di questi due secoli (o millenni).

La visione speculativa, sia essa filosofica, etnica, socio-politica, economica, psicologica, mistica o profetica, di Frank Herbert – in particolare presente nel primo romanzo – lo avvicina ai grandi del pensiero umano, dai tragici greci a William Shakespeare, da Carl Gustav Jung a Philip K. Dick.

Non stupisce che il grande cinema (George Lucas con Star Wars, e tutti i grandi autori visionari delle ultime cinque decadi) e la grande musica (i Pink Floyd di Roger Waters in primis, il cui rock psichico arriva addirittura al prossimo kolossal di Villeneuve) siano stati profondamente influenzati dalla sua opera.


Come lo racconteresti per invogliare chi non lo conosce a leggerlo?

Dune è una storia mistica sia per parole che per immagini mentali, un'illuminazione letteraria che intende accompagnare per mano il lettore in un vero percorso iniziatico.

Lo stesso direi, in effetti, del mio saggio: un'analisi a tutto campo che, in un crescendo emotivo, fa toccare la grandezza epica dell'Universo concepito da Herbert e continuato dai suoi eredi.

Grazie a livelli su livelli di arricchimenti concettuali, voglio illuminare chiunque mi segua sulle pagine per renderlo un vero cultore della saga letteraria di gran lunga più grande di tutte.


Come ti sei documentato per il tuo saggio? Quali "chicche" e curiosità potremmo trovare al suo interno?

La mia è una ricerca puntigliosa, forsennata e maniacale durata decenni, condotta in tutto il mondo, su numerose piattaforme, diversi ambiti e in varie modalità, analizzando le influenze ricevute e trasmesse, sviscerando ogni più intuitivo collegamento multidisciplinare, in particolare sui temi relativi a religione, psicologia, filosofia, scienze biologiche, fisica teorica. 

Sono in particolare molto orgoglioso delle numerose illustrazioni che ho realizzato in prima persona, frutto di un portfolio personale tematico, cresciuto nel corso degli anni e già apprezzato dagli addetti ai lavori nel campo del fumetto e dell'illustrazione.

Queste si uniscono a molti altri esempi di arte mondiale duniana, fornendo un supporto grafico imprescindibile per cogliere le infinite suggestioni del ciclo di Herbert.


E' possibile dunque leggere il saggio senza aver letto il romanzo?

Sì.

Il mio saggio è l'opera che avrei voluto trovare sugli scaffali subito dopo aver letto per la prima volta Dune. Ma ciò non toglie che il volume di NPE Dune – Tra le sabbie del mito, grazie alle preziose sintesi esplicative di ciascuna storia e vicenda di finzione, possa essere letto autonomamente dai romanzi e, magari, invogliare a leggerli per la prima volta.

Infine, per chi si avvicinerà al ciclo di Dune solo grazie al film di Denis Villeneuve, questo saggio può essere un'utile guida a comprendere il capolavoro originario – ovviamente, al netto degli spoiler!


Di Dune è in lavorazione l'omonimo film del regista Denis Villeneuve con protagonista Timothée Chalamet, che dovrebbe uscire nel corso del 2021. Cosa dovranno aspettarsi gli spettatori?

Posso esprimere sensazioni: in effetti si tratta del mio regista preferito alle prese con il mio romanzo preferito, con il massimo del potere produttivo e, guarda caso, pure lui fan del libro fin da ragazzo…

Non posso che essere di parte: sono certo si tratterà di un boom di pubblico e di critica paragonabile a quello che ha benedetto vent'anni fa
Il Signore degli Anelli, che Peter Jackson ha tratto da Tolkien.

E Villeneuve è oggettivamente un regista più bravo dell'amato Jackson!

Il mio saggio ha un intero capitolo dedicato al regista Denis Villeneuve, alla personale visione autoriale (che si è espressa per diversi film lungo due decadi) e alla produzione del suo
Dune filmico.


In passato non sono mancati "esperimenti" al riguardo, come il tentativo messo in atto dal regista, scrittore, fumettista, saggista, drammaturgo (e chi più ne ha più ne metta) Alejandro Jodorowsky nel 1975, il quale però non è riuscito a realizzare la sua impresa e quindi a vedere realizzazione del film. Cosa è andato storto?

Qui entriamo nel campo della pura e vera leggenda cine-artistica. Quella del multi-artista, pluri-filosofo e "pan-creativo" Alejandro Jodorowsky è una versione alternativa ed estrema di Dune, pura arte surreale in forma di mega-kolossal science fiction/horror, visionario e immaginifico.

Un epico tentativo che, ed era inevitabile, finisce nel nulla ma non fallisce.

La mole di qualità prodotta a metà anni Settanta è straordinaria, riassunta nella colossale sceneggiatura interamente illustrata dallo storyboard di Moebius. "Il (più) grande kolossal mai fatto" sa avviare altri grandi film fantastici dell'epoca ed enormi saghe moderne. 

Tutti gli artisti coinvolti ne fanno nascere carriere gloriose.

Un solo esempio concreto: quattro anni dopo il team duniano O'Bannon, Cobb, Moebius, Foss e Giger realizzano Alien. L'influenza poi tocca, tra i tantissimi, due opere spartiacque come Star Wars di Lucas nel '77 e Conan il Barbaro di John Milius nell'82, per i quali Cobb ricicla diverse idee. Inoltre, è il diretto progenitore di almeno due dei capolavori del fumetto mondiale: The Long Tomorrow, racconto scritto da O'Bannon e disegnato da Moebius nel 1975, padre putativo del film Blade Runner di Ridley Scott e precursore del cyberpunk; e la graphic novel fantascientifica dell'Incal, in cui gli autori Jodorowsky e Moebius, dal 1980 all'88, riprendono molto dell'apparato concettuale e visivo di quel Dune.

Io nel saggio ne sviscero rielaborazione narrativa e collaborazioni artistiche, davvero oltre l'incredibile…


Un altro tentativo, andato a buon fine invece, è quello realizzato da David Lynch nel 1984. Come reputi questo film?

Lynch, regista magistrale e a suo modo rivoluzionario, a metà anni Ottanta è ancora nella "fase giovanile" in cui deve concentrarsi, capire e spiegare il proprio ego artistico industriale e post-industriale, più che adattarsi alle terrificanti visioni fanta-filosofiche di Frank Herbert.

Si costringe, quindi, a reinventare
Dune e giunge a raccontare praticamente un'altra storia, purtroppo in seguito devastata dai timori dei produttori che ne fanno a pezzi il montaggio. Allo stesso tempo, sbaglia il libro, azzecca l'ennesimo film di culto e fallisce il suo kolossal.

Il suo
Dune è formalmente bello ma esagerato, filmicamente scoordinato, sopra le righe ed eccessivo, grottesco. Con un cast interessante ma spesso lontano dalle pagine scritte. Non tanto "infedele" al testo, piuttosto all'oscuro dei tanti dettagli, particolari e risvolti fondamentali per l'intera serie di romanzi. Insomma, della storia è impossibile capirci qualcosa, mentre se ne resta abbagliati dall'immenso apparato artistico.

Io amo definirlo il "vero capolavoro di Lynch", poiché diretta espressione della sua mente e, quasi di conseguenza, tragico fallimento produttivo.

Un film indubbiamente da riscoprire, pur se fuorviante per un neofita di Arrakis. Il saggio aiuta a comprendere anche quest'opera
, meravigliosamente imperfetta.


Quali altre opere famose ti vengono in mente che sono palesemente state ispirate a Dune?

Mi tolgo un primo sassolino dalla scarpa: il famoso ciclo fantasy delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin (adattato per la TV ne Il Trono di Spade) a me ne sembra quasi un plagio.

Secondo sassolino: pure il popolarissimo film Avatar di James Cameron!

Nausicaä della Valle del Vento
del maestro nipponico Hayao Miyazaki e a tetralogia letteraria dei Canti di Hyperion di Dan Simmons sono stati influenzati dal Dune di Herbert per diretta ammissione degli autori. Come del resto il già citato ciclo francese a fumetti dell'Incal di Jodorowsky e Moebius.

Ma sono pochi, indispensabili esempi tra i millemila possibili: si tratta di un'opera certamente irripetibile che ha inseminato tutto il fantastico mondiale tra arte, libri, fumetti e live action. In un capitolo analizzo un secolo di fantascienza letteraria in relazione alla pubblicazione di Dune e dei suoi seguiti.


All'interno del tuo saggio ci sono anche delle interessanti appendici. Qualcosa di inedito per coloro che vogliono approfondire il romanzo?

Il lettore può trovare la mia traduzione alcuni potenti testi, inediti per l'editoria italiana, di Frank Herbert e del figlio Brian, relativi al ciclo duniano; e un'esauriente bibliografia. 

Inoltre, filmografia, discografia, iconografia, ludografia, sitografia di riferimento.


Stai lavorando a qualche altro progetto?

Ho terminato un saggio sulle donne in Star Wars.

Sto scrivendo da qualche anno almeno tre romanzi.

Ho iniziato la mia versione illustrata della Tavola Rotonda di Re Artù. E, esaurito questo pazzesco doposbornia da Spezia Melange duniana, tra qualche tempo mi tornerà la voglia di scrivere saggi… ma sempre e solo su storie, personaggi e autori che amo.


LINK ALLA PAGINA DEL SITO CON PREVIEW:
http://www.edizioninpe.it/product/dune-tra-le-sabbie-del-mito/