Il Mecenate, nella splendida epoca rinascimentale italiana, era una persona facoltosa, affascinata dalla cultura e dall'arte, la quale commissionava per sè o per la comunità, dei veri e propri capolavori, finanziando l'artista.

La figura del Mecenate di oggi non è cambiata, seppur le finanze talvolta possono essere un ostacolo.

Tanti sono i modi per supportare collettivamente gli artisti oggi. Uno di questi è quello ideato dal duo Vanessa Maran e Marco La Fratta, fondatori di Mecenate Povero, un portale nato per supportare i fumettisti indipendenti.

Scopri come diventare anche tu un Mecenate Povero leggendo questa intervista. O scegli di farti supportare dal Mecenate Povero se sei un artista.

Mecenate Povero nasce con la volontà di supportare gli indipendenti. Come nasce questo progetto?
Era la fine del 2017 e Vanessa Maran, co-fondatrice di Mecenate Povero, aveva scoperto da qualche mese il mondo del fumetto autoprodotto e avrebbe voluto rimanere aggiornata il più possibile su novità, autori, titoli in uscita.

Non trovando un portale che raccogliesse news e approfondimenti sull'autoproduzione, ha deciso alla fine di lanciare, a febbraio 2018, La Fumetteria del Mecenate Povero, prima versione di Mecenate Povero

 Poco tempo dopo si è aggiunto al progetto Marco La Fratta, che fin da subito ha offerto nuovi stimoli per studiare nuove iniziative firmate Mecenate Povero. Inizialmente solo su Facebook e Instagram, poi anche con un portale vero e proprio (https://www.mecenatepovero.it), Mecenate Povero ha come obiettivo quello di raccontare le tante realtà dell'autoproduzione a fumetti mentre esplora questo mondo che ha sempre qualcosa di nuovo da scoprire!

Come si diventa un Mecenate Povero? In che modo gli utenti possono supportare gli artisti indipendenti?
Esistono tantissimi modi per diventare un Mecenate Povero, modi che non includono per forza grosse cifre da investire per supportare gli artisti indipendenti (altrimenti non ci chiameremmo Mecenate
Povero!). 

Sempre più fumettisti cercano di farsi notare anche attraverso i social, quindi la prima cosa a cui pensare è dimostrare il proprio sostegno non ignorando i post che quotidianamente vediamo scorrere su Facebook o Instagram, ma lasciando un like, un commento o anche condividendo quello che creano. 

Lo step successivo è quello di acquistare una delle loro produzioni, condividendo con loro le nostre opinioni (costruttive): non avendo un editor, anche i nostri commenti possono essere di grande aiuto per loro e per le loro opere successive.

Se invece volete diventare un Mecenate Povero e dare una mano alla nostra realtà, si può fare in diversi modi: anche noi abbiamo bisogno di condivisione e sostegno sui social ovviamente; siamo anche aperti a collaborazioni di varia natura e sicuramente abbiamo del materiale per chi vuole cimentarsi in qualche breve recensione; in ultimo, abbiamo anche una pagina Patreon (patreon.com/mecenatepovero) nella quale pubblichiamo qualche piccola chicca. 

Anche molti fumettisti indipendenti usano Patreon per farsi sostenere, un giro sulla piattaforma regala sempre sorprese.

In che modo gli artisti indipendenti possono farsi notare per essere supportati dai Mecenati Poveri?
Sparando un razzo segnalatore!

Se non lo hanno a portata di mano, va benissimo anche mandarci un messaggio e presentarsi (non mordiamo, promesso) e/o ricordarsi di noi quando viene creato qualcosa di nuovo, magari scrivendoci a mecenatepovero@gmail.com, così che possiamo conoscere e condividere ogni nuovo lavoro.

Quali sono le attività presenti in Mecenate Povero?
Mecenate Povero fa un sacco di cose per promuovere il fumetto autoprodotto.

Alcuni dei progetti di cui siamo più fieri sono sicuramente il podcast, Podcast Povero, e la Collezione del Mecenate, attraverso la quale raccogliamo e rendiamo disponibili al pubblico i fumetti autoprodotti che ci vengono donati o che selezioniamo noi stessi.

Ultimamente abbiamo anche avviato una serie di live sul canale Youtube del Mecenate Povero, nelle quali facciamo due chiacchiere con fumettisti ed illustratori che bazzicano l'autoproduzione.

Dove si può ammirare la Collezione del Mecenate Povero?
La Collezione del Mecenate al momento è un po' monca per via delle varie restrizioni che han lasciato a casa nostra una buona fetta dei fumetti. 

In condizioni normali è aperta al pubblico una volta al mese, in concomitanza degli eventi organizzati da La Fanzinoteca La Pipette Noir, alla Biblioteca Zara di Milano (viale Zara 100). 

Altrimenti su prenotazione ci si può organizzare per consultazioni e/o prestiti.

Cos'è la sezione Self 2020 di Mecenate Povero?
È uno spazio che abbiamo dedicato alle autoproduzioni stampate nell'anno 2020 che non hanno potuto essere presenti ad eventi o fiere. 

L'intento era quello di dare uno spazio dove poterle raccogliere e pubblicizzare tutte in una volta sola. 

Speriamo, nel nostro piccolo, di aver dato una mano a sostegno di questo mondo colpito anch'esso dalla mancanza di occasioni per vendere le proprie opere.

Con Mecenate Povero avete dato vita anche a diversi Podcast.
Abbiamo iniziato Podcast Povero quasi per gioco, per parlare di fumetti che leggevamo e che ci entusiasmavano. Era un modo anche per sostituire le fredde recensioni che si leggono di solito. 

Successivamente abbiamo portato il microfonone a casa dei due bruti Gianluca e Nastasis, del Collettivo StorieBrute: parlare con loro di come hanno iniziato a fare fumetti, delle loro passioni, di come hanno creato il loro folle Western Glory Delivery Service.

Ci ha fatto capire quanto fosse bello quel format e quanto noi stessi potevamo imparare di quel mondo mentre parlottavamo con delle persone stupende e disponibilissime. Abbiamo chiesto aiuto a Querty, piattaforma di podcast italiani, e abbiamo cercato di arrivare da chi conoscevamo e sapevamo che potesse darci una mano a capire meglio il fumetto autoprodotto.

Questa è un po' la genesi di Podcast Povero che ha due stagioni: la prima esplora un po' sia la storia che la realtà contemporanea del fumetto autoprodotto, la seconda parla di come i fumettisti si muovano a cavallo fra web e carta, ma anche fra social network, crowdfunding, webcomics e litigi con le tipografie.

A breve uscirà anche la terza stagione, della quale ancora non anticipiamo nulla. Sarà comunque ascoltabile, come tutte le altre, sul nostro sito, su Querty.it e su (quasi) tutte le piattaforme dove si ascoltano podcast.

Con Mecenate Povero avete realizzato anche alcuni eventi in streaming.
Sì, recentemente ci siamo lanciati anche alle live su Youtube, sempre spinti dal bisogno di parlare e raccontare l'autoproduzione a fumetti. 

In questo ambiente però ci sentiamo ancora dei pesci fuor d'acqua, dobbiamo ancora ambientarci forse.


In che modo la pandemia ha influito sul vostro progetto? E come sperate che vada in futuro?

Il grosso colpo che la pandemia ha dato al Mecenate è stato, in primis, l'impossibilità di aprire la collezione al pubblico e di aggiornarla con le nuove donazioni; poi anche il fatto che non abbiamo potuto andare alle fiere e incontrare gli autori, che ormai sono diventati nostri amici, e conoscere e presentarci a qualcuno di nuovo.

Speravamo anche di lanciare una fiera di fumetto autoprodotto nella Brianza, in presenza ovviamente, ma abbiamo dovuto rimandarla, per ovvi motivi di sicurezza.

Per il futuro: non vediamo l'ora di riprendere a gironzolare per l'Italia e vedere cosa hanno combinato tutte quelle folli persone che hanno sfruttato l'occasione della pandemia come ispirazione o per dedicarsi ancora di più ai loro progetti. 

Quando si potrà tornare a girare saremo pronti e carichi!

A quali altre idee state lavorando?
Per il momento siamo concentrati sulla terza stagione di Podcast Povero e non vediamo l'ora di muoverci con la fiera che dicevamo.

Stiamo cercando di capire se le live ci piacciono e/o come farle bene, in modo che abbiano un buon contenuto.

Dopo qualche primo conttatto andato molto bene, ci piacerebbe anche fare degli interventi nelle scuole (di fumetto e non) per parlare del fumetto indipendente italiano e di come si può iniziare. Speriamo di lanciarci anche su quel fronte!

Per quanto riguarda i progetti personali: Marco sta disegnando un fumettino per il giornale indipendente per bambine e bambini Lo Spunk, mentre Vanessa si sta lanciando come copywriter e content creator. 

Entrambi continueremo a lavorare anche su un altro progetto a cui teniamo: Racconti dal Crocevia (https://raccontidalcrocevia.com/ ), un sito che pubblica racconti e poesie (nostri e di altri collaboratori) "illustrati" da fotografie.