Il cinema di oggi, con l'aiuto della computer grafica ed altri strabilianti effetti speciali, continua ad incantare milioni di spettatori. Da Star Wars a Il Signore degli Anelli ad esempio, dove avanzate tecniche digitali hanno reso sempre più credibili e realistiche le fantastiche creature che popolano il mondo dell'immaginario. Dall'ologramma di Luke Skywalker al drago Smaug de Lo Hobbit, passando per i terribili orchetti e strani personaggi usciti dalla fantasia dei suoi ideatori.

In passato non era molto diverso: si lavorava duramente per realizzare dei personaggi veri, in "carne e ossa", con un effetto finale realistico. Un lavoro incredibile realizzato dal premio Oscar Carlo Rambaldi, uno dei creatori italiani di "mostri" più noti nella storia del cinema, precursore nel settore che ha ispirato altrettanti altri artisti nella realizzazione di altri personaggi fantasiosi che popolano l'universo immaginario cinematografico.

La mostra La meccanica dei mostri – da Carlo Rambaldi a Makinarium, ne illustra l'evoluzione, dagli anni '60 ad oggi, con alcuni dei modellini e "mostri" realizzati e utilizzati durante la lavorazione di importantissimi film, come ad esempio Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini del 1972, E.T. l'extra-terrestre di Stevan Spielberg, e King Kong di John Guillermin del 1976.
In King Kong realizzò il braccio meccanico del gorilla a grandezza naturale, utilizzato per le riprese in primo piano con Jessica Lange. Per questo film realizzò anche alcune maschere e una serie di modellini in scala.

Il lavoro di Carlo Rambaldi lo condusse a lavorare con le più grandi produzioni internazionali, realizzando le meccaniche di alcuni dei personaggi entrati nella leggenda cinematografica. Alcune di queste creazioni lo condussero anche in tribunale. Dopo l'uscita del film Una lucertola con la pelle di donna del 1971, il regista Lucio Fulci fu citato in tribunale per maltrattamento di animali in alcune scene del film. Il giudice volle capire se gli animali ritratti in alcune scene cruente fossero reali o meno. Rambaldi riuscì a dimostrare al giudice che quelli erano soltanto dei manichini con le fattezze di animali, spiegandone la meccanica dei movimenti.

Rambaldi lavorò anche nel film Alien di Ridley Scott nel 1979, ed assieme a Hans Ruedi Giger diede vita alla creatura aliena, mentre successivamente lavorò con David Lynch per la realizzazione di alcune creature presenti nel film Dune del 1984.

Il lavoro di Rambaldi, raccontato attraverso bozzetti, modellini e calchi, è stato premiato con tre Oscar: nel 1977 come Special Achievement Award per King Kong, nel 1980 riceve l'Oscar Migliori effetti speciali per Alien ed infine l'Oscar Migliori effetti speciali per E.T. L'extra-terrestre.


La mostra prosegue con i lavori realizzati dallo studio Makinarium, studio italiano nato per la realizzazione di alcuni effetti speciali per il film Il racconto dei racconti di Matteo Garrone. In questa sezione sono presenti alcuni dei lavori realizzati dallo studio, come le alcuni busti e maschere utilizzati per i personaggi all'interno del film, ma anche produzioni commissionate da Gucci, come il cucciolo di drago e un camaleonte, due animali che sembrano essere reali.


I busti e le maschere presentano dei dettagli molto realistici, tanto che ci si aspetta che prima o poi questi aprano gli occhi e inizino a parlare con il visitatore.

Il temibile esercito che invece si trova in una sala successiva, incute un certo timore, tanto che il visitatore per rispetto, non varca neanche la soglia della stanza per avvicinarsi ed osservarne i dettagli.

La mostra, aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2020, si può visitare al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Il percorso espositivo è curato da Claudio Libero Pisano.