Officina Libraria
presenta

la gatta che non si voleva far tagliare il pelo

di Amarone & Jack Tow



Un trattato di etologia e bohème concentrato in 24 tavole in cui la protagonista felina ha scelto la vita di strada, ribellandosi all'usanza borghese della tonsura.
Una storia di ribellione, nichilismo e rigenerazione


in libreria dal 25 ottobre


Hanno conquistato tutti gli amanti dei gatti, del disegno, e della felinosofia i due volumi Essere (gatto) e tempo e Ecce Gatto, ideati dal tratto sapiente e dall'ironia di Jack Tow e accompagnati rispettivamente dalle voci miagolanti del gatto Padamu e della gatta Birba.

Così, grazie all'aiuto di una nuova gatta protagonista, l'autore torna a ritrarre la sua passione felina in AMARONE. La gatta che non si voleva far tagliare il pelo, edito da Officina Libraria e disponibile nelle librerie dal 25 ottobre. Impresso in carbone e vinaccia, Amarone racchiude la quint'essenza del decadentismo felino: è un trattato di etologia e bohème concentrato in 24 tavole.

Al centro di queste carte rosse emerge la figura nera di Amarone, ombra felina sinuosa che compare sui marciapiedi di via Romussi e ondeggia languida, maliosa e serpentesca, ancheggiando, offrendosi lasciva agli sguardi. Con un guizzo degli occhi Amarone adesca il passante, chiamando, mugolando e socchiudendo le palpebre: chi la incontra ne rimane accalappiato, rapito, le si avvicina e allunga una mano per affondarla nella nera pelliccia. Un gesto che le fa scoprire i denti e inarcare il collo: Amarone sa bene che il suo pelo è folto, troppo folto, ma tagliarlo andrebbe a ferire la sua orgogliosa vocazione bohémienne. 
Amarone ha scelto la via della licenziosa vita di strada: una vita maledetta, fatta di lusinghe e orgogliose trascuratezze, spleen, noie e onirismi, e pelo volontariamente troppo lungo.
Durante il primo caldo estivo Jack Tow non ha perso occasione per ritrarre la rivolta della gatta di via Romussi all'imperativo così borghese della tonsura.
Amarone è gatta scapigliata, non accetta questa imposizione e tenta di fuggire. Ma la attanaglia il tedio. Conosce la rassegnazione, professa il nichilismo: «Non ne vale la pena. Niente è più possibile ormai». Il tratto di Jack Tow, accompagnato dalla voce di Amarone, si è fatto torbido.
Il prezioso volume si configura a tratti come un baudelairiano "Fiore del miaole". Ma si trasforma, infine, in una storia di rigenerazione perché, rasati, non si sta poi così male. «L'importante è non finire così»: come un imborghesitissimo can barbone.


Amarone: lungo pelo nero, occhi verdi, dentoni aguzzi. Amarone è una vera ammaliatrice: nessuno le resiste quando, pancia all'aria, si rotola richiamando l'attenzione (a gran voce!) in cerca di coccole.

Jack Tow è il nom de plume di un noto storico dell'arte milanese. Per Officina Libraria ha illustrato libri ad acquarello come Il Castello Sforzesco (OL 2007, con testi di Amélie Galé) e, col marchio per bambini LO editions, ha dato vita al lupetto Ululò, arrivato alla sua quarta avventura e tradotto anche in cinese. Amarone è il terzo libro creato per i numerosi felini che popolano la sua vita, dopo Essere [gatto] e tempo (scritto dal gatto Padamu) ed Ecce gatto (scritto da Birba).



AMARONE la gatta che non si voleva far tagliare il pelo
di Amarone & Jack Tow
48 pp., brossura cucita a vista, 12 x 21 cm, 24 tavv. a colori
9,80 €
isbn: 978-88-99765-72-9

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