Peter Kuper non ha bisogno di presentazioni: autore statunitense riconosciuto a livello mondiale, ha vinto il Premio Eisner nel 2016 con Rovine come Miglior Graphic Novel.
Il 7 giugno uscirà in Italia il suo nuovo libro, Diario di New York, e per l'occasione Kuper sarà in Italia per un tour di presentazioni in anteprima. 
Qui tutte le informazioni sugli incontri:
- 24 maggio, ore 18:00: Caffè Zanardi, Via Magolfa 25 - Milano
- 25 maggio, ore 17:00-19:00: Stand Tunué all'ARF! Festival - Roma
- 26 maggio, ore 11:00-13:00 e 15:00-17:00: Stand Tunué all'ARF! Festival - Roma
- 27 maggio: ore 11:00-13:00 e 15:00-17:00: Stand Tunué all'ARF! Festival - Roma
- 28 maggio, ore 18:00: Tunué, Via Cairoli 13 - Latina
- 29 maggio, ore 17:30: POPstore, Via Bertola 31/F - Torino
- 30 maggio, ore 21:30: Festival "I libri per strada", Piazza Luni - Sarzana
- 31 maggio, ore 17:00: Comics Corner, Via Fiasella 62R - Genova
- 1 giugno, ore 18:00: Games Academy, Corso Palestro 19/B - Brescia
- 3 giugno, ore 19:15: Festival "La grande invasione", Cortile del Museo Garda - Ivrea
- 4 giugno, ore 17:30: Tau Beta, Via Pavoni 5 - Monza
Diario di New York
New   York: ogni finestra è una storia, ogni quartiere, ogni angolo retto si   unisce per formare il moderno labirinto di un'eterna Babele. Alla città   che ha affascinato tanti artisti anche Peter Kuper ha voluto dedicare un   epico poema d'amore, un diario di schizzi, bozzetti, impressioni,   piccoli avvenimenti – come la notte del 1981 in cui ha scalato il ponte   di Brooklyn con un amico – e cambiamenti epocali come l'11 settembre.
I   suoni, le luci, il caos, l'anonimato della grande città diventano segno   sulla carta. Matite colorate, penne, acquerelli, collage: materiale   eterogeneo per dare vita a trent'anni di storia di una città frenetica,   sempre diversa, vista con l'occhio critico, ironico e fortemente   politicizzato di Kuper, tra citazioni di Swift e storie di fantapolitica   in cui, in un insospettabile 1990, Donald Trump e Harry Helmsley si   accordano per costruire un muro che separi la Manhattan ricca dal resto   della città.
 

 
 
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