Zerocalcare a Venezia con Best Movie: il fumettista di Rebibbia sarà l'inviato speciale al Festival e lo annuncia sul numero di settembre con una tavola imperdibile

Pronti per la 73esima edizione del Festival di Venezia? Best Movie si prepara all'evento con una squadra davvero unica che, oltre a redattori e collaboratori, vedrà schierato un giornalista d'eccezione, ovvero il fumettista di Rebibbia Zerocalcare. Il nostro inviato speciale – ormai dal 2015 una firma stabile del mensile – trarrà una storia inedita che verrà pubblicata nei prossimi mesi sulla rivista dai giorni che trascorrerà con noi al Lido tra anteprime ed eventi.

Zerocalcare annuncia ufficialmente questa sua nuova avventura sul numero di settembre con un'imperdibile tavola realizzata ad hoc, in cui racconta, con il suo stile inconfondibile, la sua reazione alla nostra proposta.

E sempre in occasione di Venezia, abbiamo confezionato uno speciale in cui vi segnaliamo i sette film da non perdere, tutti i titoli che parteciperanno al Festival e che include un approfondimento speciale su Pets – Vita da animali, cartoon in CGI che verrà proiettato in anteprima al Lido (nelle sale il 6 ottobre) e per il quale è in programma un incontro durante cui verrà premiato il Ceo e fondatore di Illumination Entertainment Chris Meledandri.

Su Best Movie di settembre troverete poi un succosissimo reportage dal Comic-Con: oltre a raccontarvi tutto sui panel che hanno animato la cinque giorni di San Diego, tra anteprime targate Warner, Marvel e una proiezione a sorpresa del sequel di The Blair Witch Project, il regista John Vogt-Roberts ci anticipa quello che vedremo nel suo Kong: Skull Island, in cui il primate più famoso della storia del cinema tornerà a essere davvero gigantesco. Mentre in un'intervista a Luc Besson scopriamo cosa ci attende in Valérian e la città dei mille pianeti, sci-fi con protagonisti Cara Delevingne e Dane DeHaan (nelle sale nel 2017).

Non potevano poi mancare le nostre interviste straordinarie: Matt Damon ci racconta il suo ritorno nei panni di una delle spie più letali della storia del cinema, Jason Bourne e all'interno della cover story firmata da Nanni Cobretti (fondatore de I 400 calci, rivista di cinema da combattimento) troverete una breve storia degli "Eroi di menare" e scoprirete come la saga ispirata ai romanzi di Robert Ludlum ha cambiato le regole del cinema action. E ancora, Kristen Stewart svela com'è stato lavorare con Woody Allen nel suo nuovo film, Café Society, mentre Ethan Hawke parla del suo ruolo nel reboot del western I Magnifici 7.

All'interno del focus Meglio tardi che mai vi raccontiamo di Bridget Jones's Baby, in cui Renée Zellweger torna – a distanza di 12 anni dall'ultimo film – nei panni della single pasticciona nata dalla penna di Helen Fielding. E quale miglior occasione per riscoprire i tanti sequel (o prequel) arrivati a "scoppio ritardato"? La storia del cinema ne è piena: dal prequel de La cosa, arrivato dopo 19 anni dal film diretto da Carpenter, a Easy Rider: The Ride Back, nei cinema 43 anni dopo l'uscita dell'originale.

Ricchissima la sezione Screen, in cui vi portiamo alla scoperta di tutte le novità annunciate al Comic-con dedicate alle serie Tv, oltre allo speciale sull'edizione home video di Lo chiamavano Jeeg Robot. E ancora, nella rubrica A scena aperta Roberto Recchioni spiega il successo di Top Gun, cult con Tom Cruise che tornerà al cinema in 3D per i 30 anni dall'uscita nelle sale. Evento che Best Movie festeggia con il contest Che Top Gun Sei? mettendo in palio giubbotti Avirex G1.

Non manca infine la guida ai film più attesi del mese: dal drammatico Io prima di te con Emilia Clarke e Sam Claflin a La famiglia Fang, con Nicole Kidman e Jason Bateman; dal thriller Man in the Dark all'atteso sequel diretto da Roland Emmerich Independence Day: Rigenerazione; dal divertente Trafficanti con Miles Teller e Jonah Hill all'action Mechanic: Resurrection con l'accoppiata Jessica Alba/Jason Statham; dal nuovo film di Jean-Marc Vallée Demolition – Amare e vivere all'atteso sequel targato Disney Pixar Alla ricerca di Dory; dal reboot del kolossal Ben-Hur all'ultimo lavoro di Woody Allen Café Society.

Nella rubrica Dentro le nuvole, dedicata al mondo dei fumetti, Giacomo Bevilacqua racconta il suo graphic novel: Il suono del mondo a memoria, pubblicato da Bao Publishing e  disponibile dal 15 settembre.


Ecco un estratto dell'intervista a Matt Damon realizzata da Valentina Torlaschi e pubblicata su Best Movie di settembre
Le scene d'azione di Jason Bourne sono pazzesche. Tu sei come Tom Cruise che con orgoglio fa tutti i suoi stunt, anche quelli più pericolosi, senza controfigura?
«Io sono esattamente l'opposto di Tom Cruise (ride, ndr)! Qualche anno fa sono stato a cena con lui e mi ha raccontato nel dettaglio tutti i suoi stunt in giro per il mondo, ad esempio quello in Mission Impossible in cui si è arrampicato sul grattacielo Burj Khalifa di Dubai, il più alto del mondo. E io gli ho detto: "Tom, tranquillo, guarda, non c'è gara. Hai vinto tu!". Io non potrei mai fare nulla di simile: lui è un fuori-classe, comunque. Eccezionale. Io faccio quello che posso: se è richiesta una certa competenza, lascio fare a chi ha esperienza. Solo così tutto è più credibile e le scene d'azione sembrano fatte dal vero Jason Bourne e non da un Matt Damon che prova a imitarlo». 
Cambiando argomento, raccontaci della visita di Stephen Hawking sul set.
«Eravamo a Tenerife, il professor Hawking (il geniale fisico che molti di noi hanno conosciuto grazie La teoria del tutto, ndr) era sull'isola per un evento in suo onore e si è presentato
a sorpresa nel bel mezzo delle riprese. Un privilegio per tutti noi che abbiamo subito interrotto quello che stavamo facendo e gli ci siamo avvicinati. La cosa divertente è che io stavo girando una scena in flashback e avevo sul viso i marcatori della performance capture, così gli ho detto: "Professore, mi scusi se mi presento con tutti questi puntini sulla faccia, ma servono per farmi sembrare più giovane". Lui si è messo allora a comporre una frase sul suo computer (Hawking è paralizzato e non ha l'uso della parola) e quando la sua infermiera ha girato lo schermo c'era scritto: "it's easy to be younger, just make time" ("è facile essere più giovani, bisogna solo trovare il tempo"). Be', geniale! Era una frase con doppio senso, una battuta ironica ma anche profonda; esattamente quello che ti aspetti dall'uomo più intelligente della Terra».


Ecco un estratto dell'intervista a Kristen Stewart realizzata da Giorgio Viaro e pubblicata su Best Movie di settembre
In che maniera ti sei avvicinata al tuo personaggio, questa segretaria indecisa tra un ragazzo squattrinato e talentuoso e un uomo sposato e molto potente?
«Vonnie ha una personalità per certi aspetti lontana da me, ma questo non mi ha allontanato da lei. La storia, per funzionare, aveva assolutamente bisogno di una persona con le sue caratteristiche – molto sociale, contagiosa, impulsiva, pronta a vivere il momento, una donna che apprezza la vita e ne sa cogliere la positività, senza pregiudizi. E questo, vista l'epoca in cui il film è ambientato, è uno sguardo proiettato sul futuro, soprattutto per il modo in cui Vonnie è pronta a vivere le sue relazioni senza sentirsi in colpa per le scelte che opera. Parliamo del 1938, quando giovani donne rispettabili di solito non facevano altro che essere ciò che la società si aspettava da loro, ovvero… delle perfette giovani donne rispettabili».
È la terza volta che lavori con Jesse Eisenberg, dopo Adventureland e American Ultra: come si è evoluto il vostro rapporto nel tempo?
«Sicuramente è cresciuto, amo moltissimo la sua intelligenza. È un po' più vecchio di me, deve avere una decina d'anni in più, e la prima volta che ci siamo trovati su un set avevo forse 17 anni; eppure, sono entrata subito in sintonia con lui, principalmente perché non mi trattava come una ragazzina. Parlavamo di cose stranissime, di cui nessuno aveva voglia di discutere, ci perdevamo nei nostri dialoghi. Abbiamo sviluppato insieme una specie di seconda lingua, di cui la gente che avevamo intorno non si preoccupava perché probabilmente ci credevano due strambi, o addirittura che stessimo provando un dialogo dello script».
È per questo che ti piace lavorare con lui?
«Per questo e perché non provo alcun imbarazzo, posso esprimere tutte le emozioni del mio personaggio senza alcuna remora. Posso abbassare le difese e recitare liberamente, ed è un modo di lavorare davvero fantastico».


Ecco un estratto dell'intervista a Ethan Hawke realizzata da Massimo Rosi e pubblicata su Best Movie di settembre
Ti senti più samurai o cowboy?
«Se ti addentri in profondità nella psicologia di Antoine, vedrai che c'è un mix perfetto tra i due film. La mitologia della mia infanzia è più legata alla figura del cowboy, quindi rimarrò fedele a quell'immaginario. Ma come regista (Hawke ha anche diretto due filme un documentario, ndr), non posso dimenticare il potere di Kurosawa». 
Quali sono i tuoi western preferiti?
«Mi piacciono molto i film di Gregory Peck e Paul Newman, e anche Billy The Kid. Ma dimenticavo che sto parlando con un italiano! Permettimi allora di citare Sergio Leone: senza di lui, questo genere sarebbe insignificante. Le sue collaborazioni con Clint Eastwood sono fantastiche ed è anche grazie al suo lavoro che mi sono innamorato del cinema. Antoine ha messo in un frullatore i western all'italiana, quelli più classici, e quelli moderni alla Tarantino per ottenerne una tipologia tutta sua».
E ovviamente si sprecheranno pallottole! Cosa pensi della regolamentazione dell'uso delle armi?
«Se assisti all'opera teatrale Giulio Cesare di Shakespeare, tutti alla fine muoiono. Come la Storia ci insegna, l'uomo è sempre stato attratto dai racconti drammatici. E nei drammi le armi compaiono spesso. Detto questo, non so bene quale sia la situazione in Italia, ma in America servono leggi che ne possano limitare l'accesso. L'ultima volta che sono stati uccisi dei bambini ho pensato che l'unico modo per porre fine a questa tragedia orribile siano delle leggi severe in merito. Purtroppo il potere delle lobby dei produttori di armi e la loro influenza sulla politica è ancora molto forte».

Best Movie di settembre 2016 è in edicola dal 29 agosto.
Il magazine e il sito di Best Movie (www.bestmovie.it) sono disponibili anche nelle edizioni multimediali e interattive su iOS, Android e Windows 8, grazie a due app dedicate, a cui si aggiunge Best Movie Plus, attraverso la quale è possibile scaricare e recuperare le edizioni speciali di Best Movie. Segnaliamo il nuovo aggiornamento per l'applicazione iBest Movie (progettata per smartphone, ma compatibile anche con tablet e disponibile gratuitamente per i device iOS e Android), rinnovata con un menu rivisto e razionalizzato, un design aggiornato, e una navigazione resa più stabile, semplice e veloce. L'app è ora pronta a farvi da prima finestra su tutto ciò che riguarda la Settima Arte. Uno sguardo completo, intuitivo e multimediale su tutto ciò che accade nel mondo del cinema, aggiornato in tempo reale con le news pubblicate sul sito. Senza dimenticare l'accesso alle trame e ai trailer dei film, e la funzione Cerca Cinema, che offre la possibilità di rintracciare le sale più vicine che proiettano il film che cercate.

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