JESUS WAS HOMELESS,
AL CIRCOLO DEGLI ARTISTI PRESENTATO IL NUOVO ALBUM  “THE MESSAGE”


di Alessandro Tozzi

JESUS WAS HOMELESS
Tiziano Rizzuti – voce e chitarra;
Maruko – chitarra e tastiere;
Federico Amorosi – basso;
Alessandro Vona – batteria
Roma, Circolo degli Artisti, 21 novembre 2012


I romani Jesus Was Homeless nascono tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, grazie ad una comune ispirazione raccolta durante un lungo viaggio negli Stati Uniti.

Il loro primo album, The landing giunto a metà 2008, li distingue già per una commistione tutta particolare tra sonorità tradizionalmente rock, new wave e parti elettroniche, sebbene per nulla commerciali, anzi perfettamente congeniali all’obiettivo desiderato.

Il prossimo 12 dicembre (curiosa la scelta della data, il 12/12/12) arriva dunque il successore del fortunato esordio, che si intitolerà The message, e la serata al Circolo degli Artisti ha avuto l’esecuzione in anteprima di quasi tutti i pezzi registrati, insieme a qualche cavallo di battaglia già acquisito, come il fortunato primo singolo, Melting.

L’ascolto dei brani è sembrato proprio confermare le caratteristiche e le qualità che hanno imposto il gruppo all’attenzione degli addetti ai lavori. Alla fine si è contata un’ora circa di ottima musica.


Dopo l’iniziale Age of nothing parte l’esecuzione quasi totale del disco in arrivo. Ed è qui si affacciano subito prepotenti le parti elettroniche, senza per questo però sconvolgere l’impostazione rock della band, che resta potente grazie soprattutto all’oceano di note prodotto dalla sezione ritmica. Addiction to porn vede le tastiere grandi protagoniste, dopodichè In L.A. riporta in voga un’incessante chitarra che fa da tappeto al breve pezzo (tre minuti scarsi), dopo un attacco diretto del basso.

Seguono quattro pezzi sempre nuovi, Let’s go, The ride, Our eyes e So dirty, un po’ più ordinari, soprattutto quest’ultimo leggermente più easy, ma pur sempre di ottimo livello.

A chiudere un tris d’assi: il citato primo singolo, Melting, poi One day e delirio finale con Violet line, coinvolgente brano in arrivo anche questo su The message e credo seriamente candidato a prossimo singolo o comunque un gradino più su degli altri, oltre ad Addiction to porn. Il pezzo e lo show si chiudono con l’assalto alla batteria, con conseguente distruzione.


Anche l’immagine dei Jesus Was Homeless è a metà strada tra il rock vero e proprio, se guardiamo il bassista Federico Amoroso,  pelo e tatuaggi i bella mostra, o il batterista Alessandro Vona, capelli lunghi, barba e soprattutto fuoco alla batteria.

Gli altri due elementi hanno un aspetto forse più tranquillo: Tiziano Rizzuti veste un giubbotto verde militare e comunque non si scalda mai più di tanto, anche perchè molti pezzi prevedono un’interpretazione sussurrata, oppure altre volte estensione più alta ma comunque di timbro pulito, ed è bravissimo in questo. Maruko è una sorta di tecnico del gruppo, fa la spola tra chitarra e tastiere, con ottimi risultati, e anche lui si presenta con un “normale” jeans e maglietta.

In attesa di ascoltare i pezzi in versione autentica su The message possiamo solo applaudire i Jesus Was Homeless come autori e come musicisti, oltre che per il coraggio.