Ecco il suo resoconto, con tanto di servizio fotografico.
Ricordiamo che la mostra è visitabile fino all'11 Dicembre: non avete scuse!
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Manifesto della mostra - Copertina del catalogo |
È stata inaugurata mercoledì 7
ottobre al WOW Spazio Fumetto la mostra “25 anni nell’incubo”,
allestita per celebrare il glorioso quarto di secolo compiuto da
Dylan Dog, il bel tenebroso londinese ed eternamente trentatreenne
indagatore dell’incubo. Affacciatosi timidamente sul mercato nel
settembre del 1986 divenne da subito un caso editoriale, oltre che
l’iniziatore di un filone fumettistico del tutto nuovo, a cui si
possono ascrivere successi come Nathan Never o il più “giovane”
Dampyr.
La recentissima scomparsa del suo
editore, Sergio Bonelli, ha fatto sì che nella conferenza di
apertura si sia lasciato grande spazio al ricordo e alla celebrazione
di quello che Luigi Bona, direttore di WOW Spazio Fumetto, ha
definito “l’ultimo grande editore italiano, oltre che un grande
amico”.
La conferenza di apertura |
Quasi come in una chiacchierata fra
amici, piena di affetto e commozione, gli accorati interventi di
Stefano Marzorati, Alfredo Castelli e Angelo Stano hanno restituito
il ritratto di una figura che ha rappresentato un grande esempio
umano, tanto nel rapporto professionale quanto nella lungimiranza
imprenditoriale, nella curiosità intellettuale che lo spingeva ad
incontrare il pubblico per comprenderlo da vicino, nell’amicizia
trentennale che lo legava ai suoi collaboratori. Un velo di tristezza
ha stretto la platea, sciolto da alcuni aneddoti divertenti regalati
al pubblico da chi gli è stato accanto una vita. Una mancanza
straziante, un vuoto che tutti intendono interiorizzare continuando a
lavorare secondo lo spirito che Bonelli ha saputo imprimere alla sua
casa editrice.
Luca Bertuzzi, Alberto Brambilla, Luigi Bona, Alfredo Castelli |
Una mostra ricca e preziosa per i
lettori appassionati, complice ed a tratti un po’ intima, capace di
solleticare i ricordi di coloro per i quali Dylan Dog non è solo un
personaggio di carta, ma quasi un vecchio amico, che ci ha regalato
in questi anni storie meravigliose e splendidamente disegnate, ci ha
reso maniaci delle sue manie e delle sue ossesioni. La vastissima
collezione privata di Francesco Bazzana ha offerto alla mostra una
straordinaria serie di tavole originali appartenenti ai numeri più
amati e famosi, di tutti i disegnatori (Villa, Stano, Roi, Casertano,
Freghieri...) che hanno caratterizzato con il loro tocco personale
ogni storia (cosa che già di per sè merita l’accorrere sia dei
lettori affezionati che di qualsiasi amante della nona arte, per la
straordinaria occasione di osservarne da vicino i particolari del
tratto).
La mostra |
Grazie al fondamentale apporto del
Dylan Dog Fans Club si possono ammirare (e ricordare non senza un
sorriso, pensando “quello ce l’avevo anch’io!”) i moltissimi
gadgets prodotti negli anni per l’indagatore dell’incubo,
tramutatosi da fumetto di successo in vero e proprio fenomeno di
costume: videogiochi d’epoca floppy, t-shirts e felpe, oggettistica
d’ogni tipo. Una teca è interamente dedicata ai diari ed agli
accessori scolastici firmati Dylan Dog e davvero interessanti e
sorprendenti sono le edizioni straniere del fumetto, con esemplari
pubblicati in tutta Europa, Stati Uniti e Sud America.
Angelo Stano con i suoi fans |
La porta di Craven Road 7 |
Merito dei curatori Luca Bertuzzi e
Alberto Brambilla è invece la parte scenografica, che comprende
l’angolo dello scrittoio di Dylan, riprodotto con amorevole fedeltÃ
e attenzione ai particolari, dal galeone al poster di Rocky Horror,
dalla penna d’oca ai fogli di spartito sparsi in giro (in quel
disordine che fa parte a pieno titolodel fascino del personaggio).
Un’autentica chicca è la porta di Craven Road 7 con campanello
urlante, ma ci sono altre sorprese che vale davvero la pena di
scoprire.
Un autografo... Stano! |
Ultimo ma non meno importante il
catalogo della mostra, con copertina illustrata da Angelo Stano
(disponibilissima “star” della serata, ha firmato decine e decine
di autografi), racchiude la maggior parte delle tavole esposte più
numerosi schizzi e tavole inedite, corredate da un ricco apparato di
approfondimenti sulla storia editoriale di Dylan Dog e su tutto
quello che si è creato intorno ad esso (dall’Horror Fest al
merchandise, alle campagne di sensibilizzazione di cui Dylan Dog è
stato fatto testimonial), un’intervista a Tiziano Sclavi e molto
altro.
La mostra è aperta fino all’11
dicembre al WOW Spazio fumetto, viale Campania 12, Milano.
Assolutamente da non perdere per tutti
quegli inguaribili romantici dell’orrore che hanno amato Dylan Dog
in questo lungo quarto di secolo.
2 Commenti
Sicuramente è una mostra da vedere, appena torno a Milano ci faccio un salto ;)
RispondiEliminaUn salto forse riesco a farlo anche io... chissà :D
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