Quando abbiamo iniziato a sfogliare "Lucrezia" in libreria, tutti si sono rigirati verso di noi: "Che c'è, non si può ridere?!".











Si, perchè questo è l'unico effetto collaterale che abbiamo riscontrato. Vignette, battute al vetriolo, grandi verità e fantasiose soluzioni che rendono "Lucrezia" più vera di quanto si creda (a differenza del principe azzurro). Perchè sotto sotto, c'è un pò di Lucrezia in ognuna di noi.








Come quella volta che ti sei detta: "Ma quando incontrerò il principe azzurro?".



Andiamo, lo sai anche tu: è una favola che da piccine ci raccontavano per farci addormentare. Se Lucrezia avesse incontrato il principe azzurro, che vita sarebbe stata la sua?
Curare giorno dopo giorno il castello, con montagne di calzini blu da rammendare, e pile di calderoni da lavare. Tutt'altra storia che... e vissero felici e contenti, così come volevano farci credere.

Lucrezia è una donna forte, seppur cinica, ma non si arrende nel perseguire il suo sogno: quello di trovare la dolce metà con la quale condividere una vita.
Non una comparsa e neanche un regista: una cooprotagonista con la quale vivere mirabolanti avventure.

Ma la nostra Lucrezia, con ironia e un pizzico di sadismo, ci racconta tutte le sue disavventure: chi nn ha mai incontrato l'uomo divano? O chi non ha mai avvistato l'incredibile uomo pigro?

Leggende metropolitane?

La verità è racchiusa in un libro pieno di pagine fumettose che Silvia Ziche ha magistralmente e sapientemente dosato in un volume da portare sotto l'ombrellone: potreste imbattervi nel principe azzurro o del presunto tale anche in spiaggia. Non lasciatevi trovare impreparate.



Silvia Ziche - LUCREZIA
17 x 24 brossura con alette, colore, luglio 2010, 224 pp., Rizzoli Lizard, € 14,00

"Questo post partecipa al contest Il Fumetto da portare in Vacanza".