A6 Fanzine è tornata.. anche se abbiamo trovato il blog un pò a soqquadro: ma abbiamo già individuato i responabili e "puniti" con dozzine e dozzine di fumetti da fare... tutti per A6 Fanzine naturalmente! ;)

La SaDiCa inaugura il resoconto di una giornata al Napoli e al Comicon: lascerà poi voce o matite -se vorrà deliziarci con i suoi disegni- ad Isa.

Sveglia all'alba per il treno: A6 Fanzine si imbarca per Napoli. La SaDiCa non andava a Napoli da forse ben 7 anni.

Lo sbarco nel capoluogo campano è stato subito frenetico: corse verso i treni regionali, viaggiatori in quarta in corsia di sorpasso, treno al limite della portata massima di passeggeri. Un pò traumatico il sottosuolo -e direi anche affollato- decisamente migliore l'uscita in superficie.

Un bel sole, l'allegro chiacchericcio... BEEP... ops, ecco anche i famosi clacson che ci catapulta nel traffico cittadino: un incubo anche per i patentati romani.

Dove sarà il Castel Sant'Elmo? Un vigilantissimo vigile, tra una contravvenzione e l'altra, ci ha indicato la strada e la fermata del bus da prendere.

Nell'attesa, diamo uno sguardo più attento a ciò che ci circonda: siamo nel famoso quartiere Vomero di Napoli, con tanti negozi, palazzi signorili, pasticcerie e funiculari che sbucano come funghi.

Affamata sin dalla partenza da Roma, la SaDiCa tentava di individuare un posto dove poter alleviare le sue sofferenze, quand'ecco che sopraggiunge il piccolo bus che le avrebbe portato sin al castello. Povere ignare le nostre due eroine. Il bus le lasciò ai piedi di un'altra collinetta, dove non c'era verso, avrebbero dovuto arrivarci a piedi.

Le due si inerpicano per delle stradine strette, a volte isolate e silenzione, quasi da far dimenticare il loro essere a Napoli.

"Ma dove sarà il castello?" si chiedeva la SaDiCa. Eppure, doveva essere lì vicino.

Svoltando in un angolo, apparentemente anonimo, le due viaggiatrici individuano le mura: ecco il castello!

Una fortezza di mura e mattoni, altissimi soffitti, un castello "spartano" ed essenziale, ma al contempo maestoso nella sua grandezza e venature.

Un'avventura è stata anche ritirare il pass, nella sezione apposita non molto ben identificabile. Ma il Castello è finalmente pronto ad accoglierci. Intravediamo le prime tavole esposte e i vari corridoi che portano ognuno alla scoperta di un posto diverso.


Con il pass, sembra aprirci un mondo: tutti curiosi, tutti che lo indicano, lo prendono, lo toccano, lo vogliono. Vogliono addirittura sapere dove abbiamo preso i fumetti che abbiamo in mano. Qualcuno più "originale" invece ci chiede dove sia la piscina.. non è bastato che Isa avesse risposto che "Piscina? no, non lo sappiamo.." il tipo in questione ha dovuto chiedere certezza anche alla SaDiCa, che guardandolo minaccioso, gli risponde -sempre educatamente- "No guarda, ti abbiam già detto che non lo sappiamo"- con il tono di voce che invece diceva -"Se mi chiedi ancora qualcosa del genere, ti getto a mare".

Eh si, perchè il castello s'affacciava su una rocca dalla splendida veduta sul mare: il porto di Napoli, il Vesuvio, la scia delle navi nell'acqua. Il castello ci ha offerto anche uno scorcio di Napoli indimenticabile.

Ma non facciamo in tempo ad ammirare il panorama che l'appuntamento lavorativo della SaDiCa sopraggiunge: un'ottima occasione anche per sfamare il suo stomaco.

Un morso e una chiacchera, quand'ecco che sopraggiunge un abitante del luogo: saggio, istruito, colto, zeppo di aneddoti di storie di vita e massime. Si ascolta, si ride, si riflette, ci si siede. Due ore sulla panchina di una terrazza panoramica a riflettere sui buffi casi della vita.

Ma è giunto per le due di lasciare il verace cicerone e cantastorie, per proseguire negli affari e soprattutto tornare all'interno della rassegna per approfondire la fiera.


Un ultimo giro, uno sguardo attento sulle tavole appese, tra gli alti corridori e le gallerie cancellate, i saloni pieni di appassionati e i fumetti: i protagonisti della fiera.

Giunge il momento però di lasciar le stanze e come donzelle in pellegrinaggio, le due lasciano il castello per ritornare alla casa madre.

Le due temerearie decidono questa volta di far il ritorno a piedi, scendendo quindi per la via principale, assaporando ancora un pò la naponalità. Il pass è ancora al collo e non passa inosservato ai curiosi che si avvicinano, chiedono, domandano, toccano: il pass sembrava essere la reliquia più ambita... o era semplicemente una scusa per avvicinare le due esploratrici?

Ai posteri, l'ardua sentenza.

Puntatina in pasticceria e via, di nuono nel sottosuolo, per il lungo corridoio, fino ad arrivare alla metro, alla metropolitana ferroviaria... e attendere il treno. Ma perchè non esplorare anche la stazione ed il suo spiazzale?

Le bancarelle e i loro buffi venditori: articoli di vario genere e proposte al limite dell'inverosimile... e attenzione, ecco che al centro della piazza sbucano anche i famosi baracchini dei giochi delle 3 carte.

Il treno che ritarda di oltre 20 minuti.. il viaggio su d un treno affollatissimo, il ridere per la stanchezza e per l'esperienza che tutto sommato, ha ispirato la creatività delle ideatrici di A6, per nuove mirabolanti e fantastiche avventure.

Forse torneranno di nuovo a Napoli; forse tanti fumettisti dovrebbero una volta l'anno passeggiare per le sue strade e ascoltare la città e le sue storie.

La SaDiCa ed Isa raccomandano ai propri amici di visitare Napoli per trovare la dolce metà: e se non avrete argomenti da trattare, non vi preoccupate... parleranno loro anche per voi!