Andrea PazienzaLa matematica del segno
a cura di Giulia Ferracci e Oscar Glioti
Una mostra che celebra l’artista e ci guida nel cuore del suo processo creativo, rivelando come il suo segno abbia trasformato il fumetto in una nuova forma d’arte.
Nel settantesimo anniversario della nascita di Andrea Pazienza (1956–1988), il Museo MAXXI dedica al grande autore un progetto espositivo articolato tra Roma e L’Aquila. La mostra a L’Aquila ripercorre gli anni di formazione in cui Pazienza definisce il proprio linguaggio, un lessico personale frutto di sperimentazioni continue. Al centro del percorso c’è il segno, inteso non come semplice linea, ma come nucleo generatore di immagini, ritmo visivo e strumento narrativo. Una grammatica grafica flessibile, che l’artista scompone e ricompone, trasformando il tratto in un organismo vivo capace di esprimere emozioni e stati d’animo.
Il progetto espositivo riunisce oltre 300 lavori, molti dei quali inediti: disegni infantili, tavole a china, acquerelli, composizioni a pennarello. Opere che raccontano la sua capacità di coniugare precisione e spontaneità , controllo e slancio, misura e improvvisazione. Una produzione in cui convivono pittura e fumetto, fra tradizione e freschezza di un linguaggio contemporaneo e popolare.
Organizzata per nuclei cronologici e tematici, la mostra attraversa le tappe fondamentali della parabola creativa dell’artista, restituendo al pubblico non solo la sua energia innovativa, ma anche il legame profondo con l’Abruzzo, terra dove ha mosso i primi passi da artista. Un approfondimento è dedicato a Convergenze, la galleria d’arte pescarese che nel 1973 ha ospitato la prima mostra personale di Pazienza, punto di riferimento per tanti autori di quella stagione artistica.

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