L’EROICA FIFA BLU
La mostra di Lupo Alberto al Palazzo del Fumetto di Pordenone
Presentata oggi la nuova mostra del Palazzo del Fumetto dal titolo L’Eroica Fifa Blu, che celebra il personaggio Lupo Alberto, il più iconico e conosciuto lupo della storia dei fumetti nato dalla matita e dalla creatività di Silver.
Curatela e direzione artistica sono a cura di Luca Raffaelli, organizzazione generale e allestimenti di Marco Dabbà .
La mostra apre sabato 8 novembre e sarà visitabile fino a domenica 3 maggio 2026 con orari di apertura giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00, orario continuato.
La nascita di un mito.
L’idea del personaggio Lupo Alberto nacque 52 anni fa dalla fervida e creativa mente di un giovanissimo Guido Silvestri: appena ventunenne, venne invitato da Alfredo Castelli e Bonvi a creare una sua striscia, intitolata La Fattoria McKenzie, per una rivista che non vide mai la luce. Le strisce rimaste nel cassetto vennero pubblicate sul Corriere dei Ragazzi l’anno dopo con il titolo Lupo Alberto. L’accoglienza del simpatico personaggio e della variegata combriccola della Fattoria fu subito entusiasmante, sancendo così la nascita di uno dei fumetti italiani che hanno segnato la Storia. Uno degli elementi di successo del personaggio è senz’altro il colore che lo contraddistingue: Silver immaginò che dovesse avere il colore di un lupo siberiano, grigio con riflessi azzurri. Ma le percentuali di nero e di blu, altalenanti a seconda del tipografo, hanno creato per qualche tempo un curioso effetto cangiante. Così alla fine Silver prese la decisione definitiva del blu e basta, sessanta per cento di ciano (o Pantone 297). Un’altra decisione entrata nella storia del fumetto italiano.
Nel 1983 nacque l’albo in formato orizzontale (celebrato anche nel Museo del Palazzo del Fumetto), scelto di persona da Silver. In quegli anni cominciò anche, con un telo da mare, il successo del Lupo nel merchandising. Dopo arrivarono i quaderni della Pigna e poi gadget, magliette, biglietti d’auguri, caramelle e tanto altro ancora.
Lupo Alberto è entrato anche nella società e nell’immaginario collettivo come interlocutore di generazioni diverse. Il personaggio faceva breccia nei cuori dei lettori perché dimostrava, con coraggio, le proprie fragilità e in tanti si identificavano in lui e nella sua fifa eroica, caratteristica che ha dato il nome alla mostra al Palazzo del Fumetto.
La mostra al Palazzo del Fumetto.
L’esposizione pone in evidenza la straordinaria capacità di Silver di mettere in scena l’espressività dei suoi personaggi. “Basta spostare la pupilla di un millimetro ed è tutta un’altra emozione”, dice Silver. Nella sala che apre l’esposizione sono ingrandite decine di espressioni diverse che offrono un esempio eclatante dell’empatia scatenata da Silver nei suoi lettori.
Addentrandosi nella mostra, si scopre anche l’evoluzione del personaggio, l’aspetto via via migliorato, l’eleganza grafica, la sua dinamicità . E poi ci sono le citazioni, che nelle tavole di Silver sono riviste e rivissute ma che ancora una volta spostano la sua direttrice verso la nostra e che con l’aiuto di tutti gli altri abitanti della fattoria McKenzie rende l’affresco del nostro tempo tremendamente reale. Perché Lupo Alberto non è un personaggio solitario ma ha motivo di esistere in quanto inserito in un crogiuolo di buffi protagonisti che ne esaltano le caratteristiche: dal cane Mosè alla gallina Marta, da Enrico La Talpa alla moglie Cesira, tutti hanno un ruolo importante e una precisa personalità .
In questo viaggio nella storia di Lupo Alberto ci imbattiamo in ricorrenze, onomatopee che diventano iconiche come “Zitt zitt” o “scava scava scava”, strisce, tavole, oggetti, prodotti di merchandising da collezionismo, produzioni passate e presenti con uno sguardo al futuro.
Tutto un altro Lupo e le collaborazioni.
L’esposizione del Palazzo del Fumetto evidenzia le particolarità dello stile di Silver, che hanno permesso alle storie del Lupo di coinvolgere una vastissima platea e dalla fine degli anni Ottanta, di avvalersi della collaborazione di tanti altri grandi autori, che hanno dimostrato vicinanza, affetto e stima nei confronti dell’amato personaggio. Tra questi, non si possono non citare influenti e importanti autori: Moreno Burattini, Casty, Francesco Artibani, Piero Lusso, Tito Faraci, Bruno Cannucciari, Giacomo Michelon, Massimo Bonfatti, Giancarlo Malagutti, Giorgio Sommacal.
Una parte della mostra è dedicata a Tutto un altro Lupo, una sezione del magazine nata nel febbraio del 2022 da un’idea di Lorenzo La Neve, in cui storie del personaggio di Silver sono realizzate da altri autori con il loro stile grafico. Nella recente edizione di Lucca Comics and Games, questa iniziativa editoriale a cura di Silver e La Neve ha ricevuto il prestigioso Premio Gran Guinigi per un’iniziativa editoriale – Premio Stefano Beani assegnato ai migliori prodotti del settore del fumetto in Italia.
Il catalogo.
L’ambizione di narrare in modo nuovo un grande personaggio, molto conosciuto e studiato, si riflette nel catalogo della mostra. Il prodotto editoriale del Palazzo del Fumetto permette di entrare e approfondire il contenuto della mostra, attraverso le opere che la caratterizzano e la compongono. Il materiale fotografico è anticipato dai contributi di esperti, studiosi e appassionati del famoso Lupo Blu. Aprono il catalogo i testi introduttivi del presidente del Palazzo del Fumetto, Marco Dabbà e del Direttore Artistico Luca Raffaelli, cui segue l’intervento di Lillo (al secolo, Pasquale Petrolo) attore, comico, ma soprattutto grande amante dei fumetti. Quindi è la volta del racconto della genesi di Tutto un altro Lupo con Lorenzo La Neve e della Posta di Lupo Alberto, rubrica curata da gennaio 1989 a febbraio 1992 da Vincenzo Perrone. È una dichiarazione d’amore quella di Francesco Artibani, il quale afferma apertamente: Lupo Alberto, letto, consumato, studiato, copiato, ricalcato è stato una sorta di imprinting fumettistico che mi ha spinto a seguire un percorso.
Dichiarazioni.
"Vivo questo evento con la stessa emozione di un debutto, per il luogo in cui si tiene e per la città che lo accoglie. Sfogliando le pagine del catalogo, opera preziosa e curatissima in ogni dettaglio, ho ripercorso i momenti più intensi della mia vita e del mio lavoro, che si sono intrecciati al punto di non saperli più disgiungere. Ogni pagina, ogni striscia, ogni dialogo sono tracce indelebili del mio cammino nel quale mi hanno accompagnato e sostenuto i miei lettori a cui spero di aver regalato qualche istante di leggerezza. Sono loro che ringrazio dal più profondo del cuore”.
Silver
“Portare Lupo Alberto al Palazzo del Fumetto di Pordenone è stata una delle sfide che ci siamo posti sin dalla prima ora. Riuscirci è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Un cult, un mito, un’icona che sbarca a Pordenone proiettata verso il 2027”.
Marco Dabbà , Presidente Palazzo del Fumetto
“Ci sono personaggi che ci comunicano il coraggio. Ce ne sono altri che ci comunicano la loro fragilità nei confronti della vita. Lupo Alberto ha comunicato ai suoi lettori lo sgomento di sentirsi coraggioso: insomma la fifa eroica (blu). Lui sa di avere coraggio ma sa anche che tirarlo fuori vuol dire panico immediato. Anche se impaurito, il Lupo ci rassicura comunque, perché lui è proprio come siamo noi”.
Luca Raffaelli, Direttore Artistico Palazzo del Fumetto
“Accogliere Lupo Alberto a Pordenone è come ritrovare un vecchio amico che ha accompagnato intere generazioni. Ecco perché questa mostra è anche un omaggio alla forza del fumetto come linguaggio universale, oltre che rappresentare per migliaia di persone un valido motivo in più per venire a visitare la prossima Capitale italiana della Cultura e il suo splendido Palazzo del Fumetto”.
Alberto Parigi, Assessore alla Cultura del Comune di Pordenone

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