"Elmer":
quando i polli ci insegnano l’uguaglianza
Finalmente in Italia, la pluripremiata opera di Gerry Alanguilan
che svela il volto del razzismo.
In un mondo in cui i polli hanno improvvisamente acquisito coscienza, intelligenza e parola, l’umanità si trova costretta a ridefinire il concetto stesso di uguaglianza. Da questa premessa surreale nasce "Elmer", il capolavoro a fumetti di Gerry Alanguilan che, con uno sguardo originale e perturbante, affronta il tema della discriminazione in tutte le sue forme.
Per la prima volta disponibile in Italia grazie a Edizioni NPE, "Elmer" è un’opera che ha avuto un impatto straordinario a livello internazionale. Nata nelle Filippine, è stata tradotta negli Stati Uniti e in Europa, ottenendo riconoscimenti prestigiosi come la nomination agli Eisner Awards e il Prix Asie–ACBD in Francia.
La sua forza risiede in una metafora sorprendente e rivelatrice: il modo in cui una società decide chi deve restare ai margini.
Attraverso la storia di Jake Gallo e della sua famiglia, Alanguilan porta il lettore a confrontarsi con la ferocia del pregiudizio, il trauma della discriminazione e la complessità dell’accettazione. L’assurdità iniziale del racconto diventa così un potente strumento rivelatore, che spinge a guardare il mondo con occhi diversi.
"Elmer" non è una semplice storia, ma un’opera universale capace di parlare a culture diverse e di restituire al concetto di razzismo la forza viscerale che spesso le parole, da sole, non riescono più a trasmettere. È un fumetto che non lascia indifferenti, perché ci costringe a sentire l’ingiustizia con la stessa intensità di chi la vive, non solo a comprenderla.
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