HIROSHIGE UTAGAWA - LUNGO LA VIA DELLA TŌKAIDŌ
10 - 31 maggio 2025
Galleria Elena Salamon Arte Moderna
Via Torquato Tasso, 11 (piazzetta IV Marzo) Torino
“Portare l’arte di Hiroshige Utagawa qui, nel centro di Torino, è un invito a rallentare e a osservare ciò che spesso ci sfugge: il ritmo silenzioso della vita”, Elena Salamon
Dal 10 al 31 maggio 2025 la Galleria Elena Salamon Arte Moderna presenta “Hiroshige Utagawa – Lungo la via della Tōkaidō”, una mostra che offre al pubblico l’occasione di ammirare un nucleo selezionato di opere originali di uno dei più grandi artisti giapponesi dell’Ottocento.
Utagawa Hiroshige (Edo, 1797 – 1858), raffinato incisore e pittore, è considerato uno dei principali protagonisti della scuola ukiyo-e, l’arte della “pittura del mondo fluttuante”. Con la sua visione lirica e la sensibilità per il dettaglio naturale e atmosferico, Hiroshige ha saputo immortalare un Giappone insieme reale e immaginario, trasfigurato in un paesaggio emotivo che ha incantato sia l’Oriente sia l’Occidente impressionista.
La mostra, ospitata negli spazi della galleria affacciata su piazza IV Marzo, nel cuore storico di Torino, si concentra sul tema della Tōkaidō, la più importante via di comunicazione del Giappone del periodo Edo, che collegava Edo (l’odierna Tokyo) a Kyōto lungo un percorso di oltre 500 chilometri, articolato in 53 stazioni di posta.
Più che una semplice arteria commerciale o militare, la Tōkaidō è per Hiroshige un viaggio simbolico, che si snoda tra stagioni, climi, incontri e silenzi. Ogni stampa è una sosta, un frammento di vita colto nell’istante in cui si manifesta la bellezza dell’effimero, secondo l’estetica giapponese del mono no aware.
L’opera che dà il tono alla mostra è Shōno Haku-i – La pioggia sferzante a Shōno, una delle più celebri dell’intera serie delle 53 stazioni del Tōkaidō. In questa scena, viandanti sorpresi da un violento acquazzone si affrettano lungo un sentiero, piegati sotto il peso della pioggia battente e protetti solo da leggeri mantelli di paglia. Le linee diagonali della pioggia creano un senso di movimento travolgente, mentre la composizione, di apparente semplicità, rivela una straordinaria abilità tecnica nel suggerire il suono, il freddo, l’umidità dell’aria. Hiroshige non descrive il paesaggio, lo evoca: ogni segno è una vibrazione, ogni figura partecipa del respiro della natura.
Accanto a quest’opera iconica, la mostra riunisce dieci preziose xilografie policrome, tutte in eccellente stato di conservazione e accompagnate da bibliografia comparativa con i più importanti musei internazionali, tra cui il British Museum, il Museum of Fine Arts di Boston e il Brooklyn Museum. Ogni stampa offre uno scorcio diverso del viaggio e del sentimento del paesaggio.
Il Festival di Tanabata ritrae una delle feste più amate del calendario nipponico: lanterne appese, rami di bambù adornati di tanzaku (strisce di carta su cui si scrivono desideri e poesie), mentre il cielo si prepara ad accogliere l’incontro mitico delle stelle Altair e Vega.
Yoshiwara: Isole galleggianti nella palude del Fuji offre un altro momento di pura contemplazione: l’ampio orizzonte acquatico, punteggiato da ciuffi d’erba e risaie allagate, riflette il profilo ieratico del monte Fuji, presenza silenziosa e sacra. La composizione gioca con vuoti e pieni, con la sospensione tra terra e cielo, suggerendo un ordine naturale che è anche spirituale. Queste immagini non sono semplici vedute: sono visioni interiori, testimonianze di uno sguardo che osserva la realtà con attenzione e compassione.
Particolarmente poetiche sono le due scene notturne tratte dalla serie Cento vedute famose di Edo. In Tsukudajima from Eitai Bridge, il fiume scorre lento sotto la luce lunare, le barche sembrano ferme come sospese in un tempo altro. In Seidō and Kanda River from Shōhei Bridge, il ponte si staglia contro il cielo scuro, mentre la città si distende silenziosa, illuminata da un chiarore discreto. Qui Hiroshige mostra tutta la sua abilità nel suggerire l’atmosfera e la quiete notturna, utilizzando contrasti delicati e linee misurate.
Il percorso si apre anche alla gioia dei colori primaverili in Cherry-blossom Viewing at Asuka Hill, in cui si celebra la tradizione dell’hanami, il rito del picnic sotto i ciliegi in fiore. Kimono vivaci, gesti eleganti, sguardi sereni: la scena brulica di vita, ma è tutta attraversata da una consapevolezza di transitorietà. I petali, nel loro splendore fragile, ricordano la brevità della bellezza e della giovinezza.
A completare il viaggio visivo, una selezione eccezionale di 76 stampe in nero e azzurro tratte dalla serie Tōkaidō fūkei zue. Di formato ridotto, queste incisioni condensano con finezza la narrazione paesaggistica, esaltando la linea e la struttura compositiva. In queste opere, Hiroshige riesce a suggerire profondità, atmosfera e storia con pochi segni e un sapiente uso del vuoto. È una lezione di sintesi e di leggerezza, che ancora oggi sorprende per modernità e potenza evocativa.
“Allestire una mostra su Hiroshige significa aprire un varco tra due culture, due visioni del tempo, due modi di osservare la natura. In queste opere convivono eleganza, semplicità e una capacità rara di trasmettere emozione attraverso il paesaggio. Portare la sua arte qui, nel centro di Torino, è un invito a rallentare e a osservare ciò che spesso ci sfugge: il ritmo silenzioso della vita”, afferma Elena Salamon, direttrice della galleria.
Situata in Piazza IV Marzo, a pochi passi dal Duomo e dal cuore pulsante del Quadrilatero Romano, la Galleria Elena Salamon Arte Moderna si conferma luogo privilegiato per mostre d’arte grafica e progetti espositivi di respiro internazionale. Le sue sale, raccolte e luminose, offrono un contesto ideale per l’incontro ravvicinato con l’opera d’arte, favorendo uno sguardo intimo e meditativo, in sintonia con lo spirito stesso di Hiroshige.
La mostra sarà visitabile dal martedì al sabato con ingresso libero:
martedì, mercoledì e venerdì: 15:00 – 19:00
giovedì: 10:30 – 19:00
sabato: 10:30 – 18:00
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