"La vita di Otama" è la graphic novel sulla straordinaria pittrice giapponese Otama Kiyohara, meglio nota come O'Tama Eleonora Ragusa, vissuta a cavallo tra il XIX e il XX secolo in Sicilia. La sua poco nota storia fu però una grande rivoluzione artistica, narrata in questo volume realizzato da Andrea Accardi e Keiko Ichiguchi, pubblicato da Sergio Bonelli Editore.
In questa intervista a Keiko Ichiguchi, scopriamo di più su questo fumetto.
SDC - Lo scorso Gennaio è uscito il volume "Vita di Otama", l'incredibile storia della pittrice giapponese Kiyohara Tama, meglio nota come O'Tama Eleonora Ragusa che ha portato in Italia (in Sicilia) l'arte orientale. Come nasce questo progetto?
Keiko Ichiguchi - Il disegnatore palermitano Andrea Accardi ha desiderato raccontare su di lei e mi ha chiesto di scrivere per lui.
Keiko Ichiguchi - Il disegnatore palermitano Andrea Accardi ha desiderato raccontare su di lei e mi ha chiesto di scrivere per lui.
Siccome sono giapponese e sposata con un artista italiano, Accardi ha pensato che io fossi adatta a scrivere questa storia. A dire la verità , prima della sua richiesta, non avevo mai sentito il nome di O'Tama. Perciò per me la sua vita è stata una vera scoperta inaspettata.
Dopo di che ho cominciato a raccogliere dei libri sia italiani che giapponesi e informazioni da varie fonti, comprese quelle storiche per avvicinarmi a lei sperando di potere immedesimarmi, possibilmente.
SDC - Le poliedriche passioni e curiosità di O'Tama la porteranno a divenire la prima modella Giapponese ad essere ritratta da un Europeo, lo scultore italiano Vincenzo Ragusa, il quale la condusse successivamente in Italia, appena ventenne. Un grande "salto" nel vuoto, in un'epoca in cui le donne stavano iniziando la loro battaglia (mai finita) per i propri spazi e indipendenza. Quale fu l'impatto di questa esperienza per O'Tama? Cosa la colpì della cultura italiana?
Keiko Ichiguchi - Possiamo immaginare tante cose ma non sono in grado di parlare delle sue esperienze personali al posto suo.
Io sono arrivata in Italia nel 1994 ed ho affrontato vari problemi con tanti aiuti dei miei amici italiani.
Tuttora l'impatto culturale e sociale è molto forte quando ci si sposta fra i paesi.
Lingua, comunicazioni, costumi, razzismo, stereotipi ecc.. I problemi che gli immigrati devono superare forse non sembrano tanto cambiati dopo secoli.
Io immagino che O'Tama avesse affrontato vari problemi per seguire l'uomo che amava e sono sicura che era una donna determinata, che sapeva cosa voleva.
Stiamo parlando della seconda metà del 1800. In Giappone il movimento del femminismo iniziò nel 1911, dicono. In un certo senso O'Tama precedette qualsiasi movimento femminista o "la loro battaglia" senza accorgersene.
Secondo me la sua era una battaglia molto personale ed unica.
SDC - Durante il suo soggiorno in Italia, durato oltre cinquant'anni, O'Tama non solo insegnò presso la Scuola Superiore d'Arte Applicata, istituto aperto dal marito Ragusa, ma produsse diverse opere. Qual è la caratteristica che più emerge nell'arte di O'Tama?
Keiko Ichiguchi - Non sono una critica d'arte, perciò non sono in grado di rispondere a questa domanda.
Semplicemente mi meraviglia il suo talento molto vario, dai disegni super realistici fino allo stile sognante e romantico, un misto fra occidentale e orientale.
Sembra che sapesse usare i due sensi estetici, quello occidentale e quello giapponese, a suo piacimento, a volte mescolandoli, a volte separatamente. Nelle sue opere, ai miei occhi, emergono la precisione e la dolcezza dei due mondi, sia del Giappone che dell'occidente.
SDC - Modella, pittrice e giornalista. Quale fu il contributo di O'Tama in Italia?
Keiko Ichiguchi - Personalmente penso che lei abbia contribuito molto, senza che i giapponesi lo sapessero, all'immagine del Giappone, un paese ancora quasi completamente sconosciuto ai palermitani, dimostrando la sua personalità straordinaria.
Keiko Ichiguchi - Personalmente penso che lei abbia contribuito molto, senza che i giapponesi lo sapessero, all'immagine del Giappone, un paese ancora quasi completamente sconosciuto ai palermitani, dimostrando la sua personalità straordinaria.
Era coraggiosa, talentosa, generosa, leale e fedele alle persone a cui voleva bene.
E gliene sono molto grata come giapponese.
SDC - Nel 1933 tornò in Giappone dai suoi famigliari, dove aprì un suo atelier. Ma tornare in Giappone, dopo tanti anni, doveva essere per lei un rinnovato inizio, dove tutto ciò che aveva conosciuto e vissuto era cambiato radicalmente. Come reagì? (O presumiamo reagisse)
Keiko Ichiguchi - Fu accolta dal grande affetto della gente visto che il romanzo sulla sua vita pubblicato su un quotidiano era molto popolare.
Furono realizzate diverse sue mostre e tante persone ebbero cura di lei.
Naturalmente sembrava molto sorpresa dal suo paese radicalmente modernizzato ma uno dei primi posti dove voleva andare era la piazza davanti al palazzo Imperiale dove mandò un saluto, inchinandosi in silenzio, all'imperatore al suo interno.
La sua radice sembra molto tradizionale ma allo stesso tempo la sua vita era straordinariamente all'avanguardia.
Questo è, per me, un fascino di O'Tama.
SDC - Nel 1933 tornò in Giappone dai suoi famigliari, dove aprì un suo atelier. Ma tornare in Giappone, dopo tanti anni, doveva essere per lei un rinnovato inizio, dove tutto ciò che aveva conosciuto e vissuto era cambiato radicalmente. Come reagì? (O presumiamo reagisse)
Keiko Ichiguchi - Fu accolta dal grande affetto della gente visto che il romanzo sulla sua vita pubblicato su un quotidiano era molto popolare.
Furono realizzate diverse sue mostre e tante persone ebbero cura di lei.
Naturalmente sembrava molto sorpresa dal suo paese radicalmente modernizzato ma uno dei primi posti dove voleva andare era la piazza davanti al palazzo Imperiale dove mandò un saluto, inchinandosi in silenzio, all'imperatore al suo interno.
La sua radice sembra molto tradizionale ma allo stesso tempo la sua vita era straordinariamente all'avanguardia.
Questo è, per me, un fascino di O'Tama.
SDC - La cultura giapponese e quella italiana si sono fuse nella figura di O'Tama, creando qualcosa di magnificamente contaminato e al servizio dell'arte. La figura di O'Tama però è poco nota ai giapponesi. Come ve lo spiegate?
Keiko Ichiguchi - Infatti esistono pochissimi libri su di lei.
Siccome non tornò più di 50 anni fu tagliata via letteralmente dal Giappone. E quando tornò in Giappone, era ormai anziana.
Come pittrice era ancora attiva ma non sembra che appartenesse a qualche gruppo artistico dell'epoca.
Viaggiava facendo gli schizzi. Disegnava anche per i libri per i bambini. Ma la sua attività sembra assai solitaria, non legata alle principali correnti artistiche.
Non dimentichiamo che lei tornò nella sua patria all'età di 73 anni. Infatti le sue grandi opere sono rimaste tutte in Italia, a Palermo.
SDC - In che modo vi siete documentati la (ri)costruzione della vita di O'Tama?
Keiko Ichiguchi - Come ho scritto prima, ho raccolto disperatamente le fonti non solo su di lei ma anche sulla società intorno a lei.
Poi ho costruito una cronologia sulla sua vita e sul mondo sperando di potere capire meglio l'epoca. Ho cercato di mettermi nei suoi panni chiedendomi come avrebbe reagito.
Per esempio, per capire meglio la vita quotidiana della gente di Tokyo nel 1939, ho letto anche diversi libri sull'economia di allora.
Online ho potuto trovare un vecchio articolo su una rivista femminile di allora. Oggi ci sono davvero tanti modi per ottenere le informazioni.
E sono assai appassionata nel farlo.
SDC - Qual è l'opera che più la rappresenta?
Keiko Ichiguchi - Per me è stato molto importante il dipinto intitolato "Ha preso il volo!" per trovare un filo per raccontare la sua vita.
Tra l'altro questo dipinto è andato perduto.
Mi sembra come se fosse un segreto nascosto della sua vita intima.
SDC - Cosa insegna la storia di O'Tama alle nuove generazioni? Perché è importante la sua figura?
Keiko Ichiguchi - Mi piacerebbe affidare ai lettori come interpretare questa storia, sperando che trovino qualcosa di bello.
Keiko Ichiguchi - Come ho scritto prima, ho raccolto disperatamente le fonti non solo su di lei ma anche sulla società intorno a lei.
Poi ho costruito una cronologia sulla sua vita e sul mondo sperando di potere capire meglio l'epoca. Ho cercato di mettermi nei suoi panni chiedendomi come avrebbe reagito.
Per esempio, per capire meglio la vita quotidiana della gente di Tokyo nel 1939, ho letto anche diversi libri sull'economia di allora.
Online ho potuto trovare un vecchio articolo su una rivista femminile di allora. Oggi ci sono davvero tanti modi per ottenere le informazioni.
E sono assai appassionata nel farlo.
SDC - Qual è l'opera che più la rappresenta?
Keiko Ichiguchi - Per me è stato molto importante il dipinto intitolato "Ha preso il volo!" per trovare un filo per raccontare la sua vita.
Tra l'altro questo dipinto è andato perduto.
Mi sembra come se fosse un segreto nascosto della sua vita intima.
SDC - Cosa insegna la storia di O'Tama alle nuove generazioni? Perché è importante la sua figura?
Keiko Ichiguchi - Mi piacerebbe affidare ai lettori come interpretare questa storia, sperando che trovino qualcosa di bello.
Qui posso dire solo la mia opinione su di lei.
Ho avuto l'impressione che O'Tama abbia deciso tutto con la sua volontà e la sua testa basandosi sulla sua emozione e l'affetto, non perché voleva diventare una donna moderna o una combattente.
A me sembra che abbia vissuto la sua vita molto fedele a se stessa.
Personalmente non voglio darle nessuna etichetta per spiegare la sua personalità .
Lei era O'Tama ed era così, unica.
LA VITA DI OTAMA
Soggetto e sceneggiatura: Keiko Ichiguchi
Disegni: Andrea Accardi
Inchiostrazione: Arianna Farricella
Copertina: Andrea Accardi e Keiko Ichiguchi
Tipologia: Cartonato, b/n e colore
Formato: 19,5 x 26 cm
Pagine: 144
ISBN code: 979-12-5629-048-2
Prezzo: 23 euro
Online e sui social:
https://shop.sergiobonelli.it/fumetti/2024/12/31/libro/la-vita-di-otama-1025556/
https://www.facebook.com/SergioBonelliEditoreUfficiale/
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