La fuga di Velia è una escape room da tavolo, ispirata al sanguinoso episodio del 10 Giugno 1924, quando Giacomo Matteotti fu rapito e assassinato a Roma da una squadra fascista per aver denunciato i brogli elettorali prima dell'avvento della dittatura in Italia.

Velia, sua moglie, quando ancora nulla si sapeva sui suoi assassini, ma forti erano i sospetti sui mandanti, decide di incontrare Mussolini a Palazzo Chigi per chiedere la restituzione della salma del marito.

Il Duce nega il suo coinvolgimento, ma al ritorno della vedova nella grande villa di famiglia a Fratta Polesine le auto nere della polizia segreta iniziano a pedinare la donna".

La Fuga di Velia è prodotto dall'Archivio di Stato di Rovigo in occasione del centenario della morte di Giacomo Matteotti, deputato socialista rodigino che divenne con il proprio sacrificio il più coraggioso oppositore del regime fascista.

Grazie a una rigorosa e approfondita documentazione storica realizzata con il supporto dell'Archivio di Stato, l'autrice Atropo Kelevra e lo studio creativo Officina Meningi hanno realizzato un'escape room da tavolo unica nel suo genere, in grado di svelare attraverso la risoluzione di elaborati enigmi un capitolo fondamentale della Storia italiana, dal punto di vista di una vittima della dittatura.

In questa emozionante intervista a Atropo Kelevra, ne scopriamo di più. 

 

SDC - La Fuga di Velia è un titolo prodotto dall'Archivio di Stato di Rovigo in occasione del centenario della morte di Giacomo Matteotti, deputato socialista rodigino che divenne con il proprio sacrificio il più coraggioso oppositore del regime fascista. Un episodio cruento della storia della nostra democrazia. Come si realizza un gioco su un episodio storico così tanto importante e al contempo violento?
Atropo Kelevra - Molti giochi storici mettono il centro dell'attenzione sull'evento e sul protagonista. 

In questa opera commissionata in occasione del centenario dell'omicidio, noi abbiamo cercato di allargare la visuale del gioco e di far percepire invece il clima che si respirava in quel periodo.

Vestiamo i panni degli aiutanti "virtuali" di Velia che si trova a subire le conseguenze del rapimento che la rese vedova inconsolabile.

L'assassinio Matteotti è quindi usato come sfondo alle vicende di lei che si trova a scappare dalle squadracce. Abbiamo voluto dare una nuova prospettiva a questo evento storico e raccontare la dimensione di chi rimane dopo il fatto, oltre la visione del patriota socialista.

Far incuriosire le giovani generazioni con un gioco accattivante che stimola l'apprendimento e l'interesse per le vicende tanto messe in ombra. Ma allo stesso tempo anche riportare alla dimensione di uomo, padre e marito un nome che si studia a scuola, che si conosce purtroppo poco ma che ha dato tanto alla nostra nazione.




SDC - Brevemente, come si gioca a La Fuga di Velia?
Atropo Kelevra - La Fuga di Velia è una escape room da tavolo.

Ci troveremo ad accompagnare Velia nel suo viaggio verso la libertà esplorando luoghi di Fratta Polesine e Rovigo, cercando di trovare alleati nei luoghi più disparati.

Il motore di gioco è dato da un mazzo di carte numerate progressivamente e da non mescolare, in cui troveremo alcune semplici regole iniziali che ci guideranno per tutto il percorso. Andando avanti dovremo risolvere enigmi, spostare la nostra pedina sulle varie zone esplorabili delle mappe, aguzzare la vista per scorgere indizi nascosti.

Potremmo acquisire oggetti ed accumulare Bonus dati dalle nostre risposte durante il gioco. Questi ultimi verranno segnati su una Carta Contatore e potranno essere spesi per cancellare i Malus delle risposte errate o per seminare gli Squadristi e rimuovere le loro pedine dalla mappa.

Passeremo attraverso 4 aree di gioco, e per ognuna potremo sperimentare delle sensazioni estremamente diverse.

 

SDC - In che modo ti sei documentata per la realizzazione di questo gioco?
Atropo Kelevra - In questa mia impresa sono stata aiutata dalle splendide archiviste dell'Archivio di Stato di Rovigo, in particolare da Marianna Volpin (ora direttrice dell'Archivio di Stato di Livorno) con cui condivido la passione per i giochi da tavolo e di ruolo e che si è rivelata fin da subito una procacciatrice di fonti di inesauribile tenacia.

L'Archivio infatti conserva reperti storici come i biglietti delle Ferrovie dello Stato (riprodotti da Andrea Longhi su foto di reperti originali), design dei palazzi e i piani edilizi di tutta la città urbana e provincia, fondamentali per conoscere le ubicazioni dei luoghi dell'epoca (un easter egg infatti è legato all'edificio delle Poste, ma potranno scovarlo solo gli acuti osservatori!).

Ho però voluto puntare anche sul lato umano dei nostri protagonisti. Per questo mi sono documentata su personaggi dell'epoca che troveremo per strada, sui background di Velia e sulla sua relazione col marito, studiando a fondo la loro corrispondenza privata.


SDC - Quanto la storia di Velia ti ha colpito e potrebbe lasciare traccia nei giocatori che si appresteranno a giocare a questo gioco?
Atropo Kelevra - La tragica storia di Velia purtroppo non è quella che potremo vedere nel gioco.

Infatti non riuscì mai a liberarsi dal controllo delle squadracce.

Per quanto lige al semplice pedinamento e intercettazione della posta, esse si prodigarono a controllare e a fare pressione sui Matteotti tanto da escluderli in ogni modo dalle interazioni col partito in cui militava il marito.

Velia morì per le conseguenze di un intervento chirurgico e pochi giorni dopo il duce la ricordò con la seguente frase:


i miei nemici sono finiti sempre in galera e qualche volta sotto i ferri chirurgici

Leggendo questa tragica storia, scrutando oltre il velo delle sue lettere, delle sue poesie e della sua fede, che per amore di Giacomo quasi abbandonò, ho voluto dare un finale alternativo.

Questo è il mio personale omaggio a Velia, una donna che è sempre stata il centro della famiglia visto le numerose assenze per incarcerazione o militanza politica del marito.

Volevo che il suo ricordo di donna forte e devota superasse il suo destino e arrivasse al cuore del lettore.

Era una donna incredibile in un'epoca crudele, ma si è sempre opposta al suo destino e ha lottato per la sua famiglia fino all'ultimo respiro. La figlia Isabella ha curato la raccolta delle lettere della madre fino al giorno della sua morte per tenerne vivo il ricordo.

Tutto ciò mi ha emozionato nel profondo.


SDC - Ci sono alcuni elementi storici chiave che permettono ai giocatori di entrare più facilmente nella storia e risolvere il gioco?
Atropo Kelevra - Ci sono molti fatti storici citati e alcuni li potrete trovare anche come easter egg nella storia.

Uno tra questi è l'attentato all'avvocato Magno che si cita proprio nelle prime carte del gioco. Fu costretto ad ingurgitare l'olio di ricino sotto tortura da parte delle squadracce.

Oppure la vicinanza con il fratello Ruffo Titta, baritono di successo, figura di spicco del panorama musicale del ventennio.

Possiamo ricordare anche i Moti Carbonari del 1818 che saranno trait d'union della popolazione locale con gli avvenimenti di cento anni dopo. 



SDC - C'è qualche caratteristica in particolare che i giocatori dovrebbero conoscere per approcciarsi meglio a questo gioco?
Atropo Kelevra - Questo gioco è stato ideato per essere offerto ad un pubblico molto giovane, che ancora non conosce la storia del ventennio fascista o che la sta studiando nel mentre.

È pensato per un pubblico quindi di giocatori inesperti o alle prime armi e parla con un linguaggio semplice e immediato.

La Carta Aiuto, tra le prime del mazzo, serve proprio a non far perdere la voglia di esplorare per colpa di un enigma troppo difficile da risolvere. Penso che possa essere affrontato da chiunque.

Mi è capitato di osservare, nelle sessioni di test, giocatori "platinatori", ovvero quelli che vogliono trovare tutto e cercare ogni minimo indizio possibile, ma anche giocatori "spensierati" che lasciano le viuzze segrete per seguire il sentiero più evidente.

Ogni tipo di feeling è benaccetto con La Fuga di Velia: sicuramente ogni strada porterà ad una conclusione, meravigliosa o tragica che sia.


SDC - In questa escape room, si riesce a vincere sempre o si può incappare in qualche "tranello" in modo da chiudere il gioco negativamente?
Atropo Kelevra - In questo gioco la vittoria è la cosa più difficile da ottenere!

Si può finire il gioco con un game over direttamente nella prima area del gioco ma il ritmo della prima esplorazione riesce quasi inconsciamente ad invogliare a proseguire.

È il giocatore stesso che decide le mosse da fare ed essendo stata testimone di molte "prime giocate" dei miei tester, ho potuto osservare come i fallimenti ai primi "tranelli" possano affinare i sensi e la vista agli aiutanti di Velia.

Ad un certo punto diventa proprio una missione quella di portare Velia in salvo, con tanto di entusiasmo generale all'eliminazione di una pedina squadrista dalla mappa!


SDC - Le illustrazioni del gioco sono a cura di Andrea Longhi. In che modo vi siete coordinati per la realizzazione?
Atropo Kelevra - Ci siamo basati sul mio canovaccio di gioco.

Man mano che andavo avanti a creare le aree si formavano delle esigenze di luoghi e personaggi, le foto su cui sono basate sono state fatte dal mio cellulare durante l'esplorazione di Rovigo e di Fratta o trovate in fonti storiche di archivio.

Abbiamo analizzato assieme alla squadra la composizione delle immagini in base agli enigmi da inserire.

È stato un lavoro coordinato anche dal nostro grafico che ci ha aiutato a dosare immagine e testo nelle carte.

Il lavoro di fino poi è stato fatto dal team di Officina Meningi con Valentino Sergi che ha dato un forte contributo in fase di revisione, di lucidatura e di perfezionamento di enigmi e soluzioni grafiche alternative con una verve geniale.



SDC - Numerosi saranno gli appuntamenti per presentare il gioco al pubblico. Ci sarà anche una mostra presso l'Archivio di Stato di Rovigo, puoi dirci di più al riguardo?
Atropo Kelevra - Ci sarà una mostra presso i locali dell'Archivio di Stato di Rovigo dove saranno visibili tutti gli acquerelli originali che Andrea Longhi ha creato.

Non vediamo l'ora di poter vedere le sue opere nelle meravigliose sale storiche.

Sarà accessibile successivamente al primo evento ufficiale di presentazione del gioco che si terrà al Venezia Comics il 4 e 5 Maggio. In quella occasione infatti inaugureremo la mostra dedicata a La Fuga di Velia il 4 maggio alle ore 11.00 in sala conferenze in cui sarò presente in compagnia della direttrice dell'Archivio di Stato di Rovigo, Maria Volpato, del direttore di Officina Meningi, Valentino Sergi, e dell'artista.

Successivamente ci saranno altri eventi dedicati.

L'11 maggio alle ore 18.00 sarò presente al ciclo di conferenze Idee che divertono organizzato dall'Associazione Inner Circle e ospitato al PAFF! International Museum of Comic Art di Pordenone in una presentazione moderata da Giuseppe Losapio, docente e vicedirettore di Mondi Medievali.

Successivamente mi troverete allo stand Officina Meningi alla Naoniscon presso il polo Pordenone Fiere il 12 maggio.

Dal 17 al 19 maggio sarò presente con il direttore di Officina Meningi, Valentino Sergi, a Play - Festival del Gioco con una presentazione il 19 maggio alle ore 15.30 in sala conferenze Padiglione F (area Giochi Scientifici) in compagnia della direttrice dell'Archivio di Stato di Rovigo, Maria Volpato, e della direttrice dell'Archivio di Stato di Livorno, Marianna Volpin.