Mario Natangelo
Cenere |
(Rizzoli, 141 pagine, 24 euro, prefazione di Erri De Luca) |
In libreria dal 12 marzo 2024 |
“Il disegno ha il tratto garbato di ridurre, di attenuare, in contrasto con la violenza della perdita” - dalla prefazione di Erri De Luca
Il libro
“Quando una persona che hai amato molto sparisce e la mancanza ti toglie l’aria finisci per cercarla nei ricordi che ha lasciato dietro di sé” si potrebbe riassumere più o meno così, ma forse solo per difetto, Cenere, il nuovo libro di Mario Natangelo, un racconto illustrato dedicato al lutto per la madre.
Un libro sulla morte, sul dolore, certo, ma non solo. Cenere è un libro prima di tutto sulla vita e sull’amore, dove si piange molto e si ride tanto. La satira non fa sconti: Natangelo non rinuncia al sarcasmo e alla comicità , questa volta rivolti contro se stesso, e col suo tratto riconoscibile e la battuta affilata, offre al lettore una faccia nuova, più intima e vulnerabile.
In un tempo che assume un ritmo nuovo, quello irregolare delle ondate di dolore, avvicinando e allontanando il lettore dal giorno della morte di sua madre, Natangelo attinge a tutto il suo bagaglio satirico. E alla domanda “Si può far ridere parlando di uno dei dolori più grandi, inevitabili e naturali della vita?” la risposta diventa incredibilmente sì.
Nel diario della sua sofferenza, in quello che Natangelo definisce una “
speleologia del cuore”, “un carotaggio del dolore”, insieme
alla sorella Anna, a “amato padre”, alle nipoti e ai personaggi che
affollano la sua vita quotidiana, colleghi, direttori dalle sembianze
caricaturali e donne bellissime ed eteree, c’è spazio per soffrire e
divertirsi, in entrambi i casi senza paura di arrivare alle lacrime.
L’autore
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