Il lungometraggio ARF, scritto da Anna Russo e diretto da Simona Cornacchia e Anna Russo, è prodotto da Genoma Films, realizzato in collaborazione con Marguttastudios, Studio Panebarco, ShowLab, Digitoonz, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission e con il contributo selettivo del MIC.

Il film è un dramedy che ci trasporta nel mezzo di una guerra ispirata alla Seconda Guerra Mondiale dove un Mowgli del XX° Secolo, salvato e allevato da una cagnolina, trova il coraggio per sfidare nientedimeno che il Dittatore in persona. 

Il progetto si inserisce a pieno titolo nelle iniziative che vengono organizzate ogni anno per il 27 gennaio, Giorno della Memoria.

I titoli di coda animati dai disegni dell'autrice scorrono su una canzone scritta da Tony Canto e Simone Cristicchi su musica di Tony Canto e interpretata da Simone Cristicchi.

La colonna sonora è di Tony Canto, prodotta da Cam Sugar

In questa intervista a Anna Russo e Simona Cornacchia, scopriamo di più su questo progetto.


SDC - Questa è la storia di Arf, un bambino abbandonato nella speranza di essere salvato dalla ferocia del mondo che lo circonda. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, questo film d'animazione riesce a raccontare con tenerezza i momenti atroci del nostro passato.
Come nasce l'idea di Arf?


Anna Russo - Tutte le mie idee sono nate e cresciute con il crescere di mia figlia Sarah

Sono come una sorta di testamento spirituale in cui io le lascio e le scrivo quello che la vita mi ha insegnato e mi insegna quotidianamente. 

Alla fine le storie nascono da quello che chiamiamo le banalità della vita, ma che poi non sono banali per niente.

In quel periodo avrei dovuto partecipare ad un salone di Bologna sulla letteratura per ragazzi, ma non potei. Mi informai comunque sulle opere che venivano presentate: riguardavano la memoria. Analizzai le storie, che seppur bellissime, in qualche modo colpevolizzavano. 

Decisi allora che avrei dovuto creare un racconto che andasse oltre. 

Ma l'idea non nasceva, finchè un giorno andai con mia figlia a trovare degli amici che avevano una piscina ed un cane, Daisy. Daisy era una bellissima femmina di labrador. 
La bambina si gettò in acqua e per tutto il tempo della sua nuotata, Daisy correva lungo i bordi della piscina in uno stato d'ansia che m'intenerì molto: in quel momento quel cane era un pò più mamma di me. Io prendevo il te in terrazza, mentre Daisy si rilassò solo quando la piccola uscì dall'acqua. Li vidi prendere il sole insieme, mentre Daisy ansimava felice e Sarah la ricambiava con baci sul naso. Fu in quel grande e commovente momento di tenerezza che Arf si insinuò nella mia mente con tutti i suoi dettagli e la sua potenza e già sapevo che sarebbe diventato un film.

Daisy divenne Bianca e Sarah prese il nome di Arf. Tutto era già stato scritto.


 
SDC - Nonostante l'orrore circostante, Arf riesce a conservare la speranza, la fiducia e la sua allegria, grazie anche ai suoi amici a quattro zampe. Più che amici, una vera e propria famiglia che lo aiuterà nel momento più pericoloso della sua esistenza. Quanto è importante il tema della speranza, soprattutto per i bambini?

Anna Russo - La speranza è tutto. Senza la speranza il mondo muore. 

La speranza ci porta a provare e trovare mille stratagemmi, che poi alla fine cambiano davvero le cose. 

Se Edison non avesse avuto speranza adesso saremo ancora illuminati dalle candele. 

Inoltre la speranza è un concreto atto d'amore. Ed è proprio questo che Arf cerca di comunicare. L'amore è alla base della speranza ed è il motore di tutte le cose. 

C'è una frase in Arf che è rientrata nelle frasi celebri al mondo e recita: Strano l'amore è catalogato tra i sentimenti, eppure per l'esistenza della vita è necessario quanto l'aria, l'acqua e il fuoco. Per cui sarebbe opportuno catalogare anche l'amore tra i sentimenti.

Questa frase è la colonna portante di Arf, che racchiude tutto il segreto del libro e di quello che spero possa rimanere alle nuove generazioni, che hanno tra le mani il nostro futuro.

SDC - Arf si inserisce a pieno titolo nelle iniziative che vengono organizzate ogni anno per il 27 gennaio, Giorno della Memoria. Con Arf si cerca di avvicinare i bambini a questa ricorrenza, senza turbarli, nonostante l'orrore che purtroppo conosciamo tutti. Quanto è importante ricordare ciò che è stato il nostro passato?
Simona Cornacchia - In realtà Arf è più un film sulla forza della purezza, ambientato in una situazione che sicuramente evoca la seconda guerra mondiale ma non esplicitamente, lasciando dettagli più vaghi e reinterpretati proprio per renderle il tema piu' universale, per questo è adatta ad un pubblico ampio.

In Arf la guerra fa da contorno, da scenario ad una favola fortunatamente a lieto fine. Guerre e massacri, non solo del passato purtroppo, sono la prova di quanto l'essere umano sia autodistruttivo e senza controllo di sè.

SDC - Quanto è difficile (o facile) raccontare queste tematiche ai bambini?
Simona Cornacchia - Personalmente è stato un po' come lanciarmi da un aereo senza aver fatto un controllino al paracadute! 

Certo, una splendida opportunità, ma se mal gestita anche molto discutibile poiché il momento è davvero delicato!

Tecnicamente è stato difficile, ma anche molto istintivo, l'età o l'esperienza o forse il pochissimo tempo a disposizione mi hanno aiutata, ma in fondo è bastato cambiare punto di vista, chiudere gli occhi e le immagini sono fluite.

La scrittura di Anna aiuta. Il punto di vista innocente dei bimbi e degli animali sono un punto di vista puro senza pregiudizi né provenienze sociali, né colore né razza.

Per il pubblico più piccolo ho eliminato tutto ciò che non si può raccontare, non c'è violenza troppo esplicita, non si vede nulla ma si percepisce che qualcosa di brutto è accaduto. Si percepiscono i ruoli, i caratteri dei personaggi, ma poi un po' si confondono: in fondo tutti abbiamo un lato, un difetto di cui andiamo meno orgogliosi, tutto va alleggerito o camuffato.

La scuola o la famiglia avrà il compito  in seguito e al momento opportuno di spiegare nel modo giusto ogni cosa, e rispondere alle curiosità che i bambini avranno. Il film serve ad accendere interesse e dibattito nient' altro.

Per creare le emozioni che volevo trasmettere senza troppe immagini esplicite, ho utilizzato forme e colori, cambi di atmosfera e luce, ed anche la splendida musica di Tony Canto che svolge un ruolo fondamentale.
 

Il film inizia con un volo sopra una città silenziosa vista tra le nuvole, la calma, nuvole bianche è un'atmosfera sospesa, ma percepisci che qualcosa sta per succedere e non è nulla di buono. In seguito vediamo i primi personaggi, buffi, storti, con grandi occhi spaventati , un popolo grottesco, storto come le case: è il mio modo di vedere l'uomo ed il suo mondo, il modo in cui Bianca lo vede.

Successivamente l'assedio, questa è l'unica parte dura, angosciante. Non si vede nessuna violenza, se non il punto in cui viene colpita Bianca e sviene, ellissi necessaria per non mostrare o sentire nulla e risvegliarci ad assedio avvenuto, quando il mondo è cambiato, svuotato e distrutto, da qui solo lei sa di cosa è capace l'essere umano e si porterà appresso i suoi traumi ma che la renderanno anche forte e determinata tanto da ritrovare Arf.

C'è sempre ansia e silenzio mentre vaga per la città vuota, la morte non è mai mostrata, c'è solo il vuoto di anime.

Poi  finalmente questo inizio lento, in cui riflettere, si interrompe e torna un po' di gioia e speranza. Da qui il film cambia ritmo, arrivano i colori, le persone ed altri animali. Ho usato molto i contrasti, compresi quelli visivi, toni grigi per una esplosione, ma solo di colori!

Di nuovo si torna al grigio quando il piccolo Arf viene catturato e portato al campo, tutto diventa monotono, freddo, spigoloso: compresi questi soldati che sembrano marionette. Ma sarà proprio questa la parte in cui tutto diventa paradossale e buffo.

Ci sono alcune scene che ho inserito per emozionare e far riflettere anche gli adulti, sempre però con garbo: è una favola per tutti.

SDC - La storia è raccontata attraverso gli occhi di un cane. Come mai avete scelto questo punto di vista?
Simona Cornacchia - Le immagini, il punto di vista, lo stile grafico e la messa in scena, mi sono fluite in modo davvero automatico, l'immedesimazione è la parte piu' importante per riuscire a creare e trasmettere emozioni allo spettatore, e con la storia di Anna è stato davvero semplice immaginare e scegliere una direzione.

SDC - Arf è una pellicola animata in 2D, ma con elementi in 3D che si inseriscono per raccontare ad esempio l'amore tra bambini e animali, l'istinto materno, l'affettività ma anche la separazione; nonchè la diversità, la reclusione e la sofferenza dei bambini durante la guerra.
Purtroppo tematiche ancora attuali in alcune parti del mondo. Perchè gli adulti non riescono a capire che non occorre fare la guerra?

Simona Cornacchia - Sarebbe bello avere risposta e soluzione, la storia sembra un circolo vizioso senza fine, senza vincitori soprattutto.

Siamo una specie in continua competizione e conquista, che non si accontenta mai, quando ciò che abbiamo conquistato ci viene portato via prevale la rabbia, l'odio e questo forse spesso è l'innesco.

Questa epoca sta sfuggendo di mano, siamo sempre piu' soli, intontiti, divisi, insoddisfatti e sempre piu' superficiali.

Credo che sia difficilissimo restare puri, semplici, saper rinunciare e donare, spesso ti calpestano se sei così, è un mondo che favorisce chi corre, chi è furbo e sa scalare gli altri.

Per sopravvivere si deve diventare cinici e tanta purezza scompare.
 

SDC - Varie tecniche per raccontare un pezzo di storia non solo importante, ma anche doloroso. Le varie sfumature, morbidezze o spigolarità assumono i contorni di una storia sofferente, ma dove il protagonista non perde mai la speranza: il bene prima o poi trionfa sempre. A cosa vi siete ispirate per la rappresentazione di questa storia?


Simona Cornacchia - Ho seguito il mio istinto e il mio gusto che, comunque, va a pari passo con quello di Anna.

L'idea iniziale era molto più gotica, il mio stile lo è, ma abbiamo poi optato per immagini meno cupe o per lo meno a piccole dosi altrimenti era complicato alleggerire i toni.

Quindi al grigio un po' storto della città ho abbinato personaggi buffi ma buoni, contrapposti a loro volta alla natura, rigogliosa, elegante con una fantasia di forme sinuose in perfetto equilibrio e incastro, che si irrigidisce però man mano che ci avviciniamo al campo, dove anche i cespugli sono squadrati, monotonia di forme, colori e simmetrie. 

Queste le basi su cui ho ragionato e sviluppato l'idea grafica, poi inevitabilmente mi sono scappate mille somiglianze condizionata e contagiata dagli autori che stimo di piu', per me geni assoluti, come Tim Burton per certe caratterizzazioni, ma anche Wes Anderson per l'uso di simmetrie e sguardi in camera, lo stile CartoonSaloon per questo immaginario  in due dimensioni senza prospettive, gli stessi elementi in 3d sono in realtà trattati teatralmente piatti, come per esempio le automobili, la polvere e le nuvole, per creare uno stile omogeneo ed un linguaggio che evoca l'infanzia.

Poi ho utilizzato semplici ma sempre efficaci stereotipi poiché serviva una comunicazione immediata delle emozioni, quindi il bene è caldo, luminoso e sinuoso, mentre il male freddo, buio, spigoloso e simmetrico. Art Nouveau con Art Deco.

Mi sono divertita nel camuffare e nascondere simboli e citazioni, per rendere tutto un po' più interessante con una sorta di gioco non solo con i piu' piccoli: ad esempio sono metaforici i germogli che spuntano in momenti e punti ben precisi, simbolo di nascita e rinascita, poi le farfalle che sono le anime.

Ho nascosto le svastiche tra le pietre; mentre quando la porta si sgretola con un calcio come vetro, a simboleggiare un crollo molto piu' grande; niente violenza e durezza nella narrazione, ma in qualche modo i messaggi e le emozioni arrivano lo stesso.
 

SDC - Arf è stato presentato in diversi festival, prima di giungere nelle sale cinematografiche per aprirsi al pubblico. Come il pubblico ha accolto Arf?

Simona Cornacchia - E' stato incredibile, non potete immaginare il timore di aver sbagliato qualcosa, parti noiose o scene troppo forti o mancanza di empatia nei personaggi, il mio terrore era una sala in lacrime o gente annoiata.

Fortunatamente nulla di tutto questo! Bambini e genitori incollati alle sedie fino alla fine del film, chi rideva, chi commosso, divertiti e con mille domande, davvero non me lo aspettavo.  Nessun regista sa in anticipo come sarà accolto un film, a volte vengono accettati o capiti in seguito, a volte non funzionano e basta.

Il momento storico non è sicuramente facile, tematica e target sono delicati, ma è andato tutto per il meglio.

Ma forse proprio perchè è un prodotto insolito, gestito con garbo e semplicità, Arf invece viene capito, incuriosisce non annoia e soprattutto si affezionano a lui, questo è fantastico.

SDC - Ci saranno altri eventi / proiezioni speciali per raccontare la storia di Arf e invitare i bambini alla sua visione?
Simona Cornacchia - Si  assolutamente, Arf continuerà a girare nelle sale anche per le scuole, ci muoviamo a piccoli step ma cercheremo di prolungare il più possibile gli eventi per divulgarlo e cercheremo di partecipare ad altri festival e rassegne internazionali.
 
 
Genoma Films
in collaborazione con
Marguttastudios, Studio Panebarco, ShowLab, Digitoonz,
con il sostegno della Regione Emilia-Romagna
attraverso Emilia-Romagna Film Commission
e con il contributo selettivo del MIC
presentano:
ARF
di
Simona Cornacchia e Anna Russo
Liberamente ispirato al racconto “Il baffo del Dittatore”, di Anna Russo
Durata: 75'
In sala dal 25 gennaio 2024
 
 
regia Simona Cornacchia, Anna Russo
soggetto e sceneggiatura Anna Russo
in collaborazione con Piero Bodrato
liberamente ispirato a “Il baffo del Dittatore”, racconto di Anna Russo
direttore creativo Simona Cornacchia
musica Tony Canto (Editions C.A.M. Sugar)
produttore Genoma Films
in collaborazione con Marguttastudios
Studio Panebarco srl
ShowLab srl
Digitoonz
con il sostegno di Regione Emilia - Romagna
attraverso Emilia - Romagna Film Commission
con il contributo selettivo di MIC
formato HD Digital
animazione 2D
durata 75'
ufficio stampa REGGI&SPIZZICHINO Communication