LORENZO MATTOTTI. STORIE, RITMI, MOVIMENTI

a cura di Melania Gazzotti

 

Dagli esordi underground alle illustrazioni per i grandi giornali,

dai primi comics ai film d’animazione,

la retrospettiva che con circa 250 lavori – quadri, schizzi preparatori, appunti, manifesti, animazioni cinematografiche –

approfondisce il lavoro di un artista noto in tutto il mondo,

la cui creatività è stata profondamente influenzata

da musica, cinema e danza.

 

Nella grande mostra anche un’importante opera inedita:

un trittico dedicato alla danza collettiva realizzato per il progetto bresciano.

 

 

14 settembre 2023 – 28 gennaio 2024

 

 

Museo di Santa Giulia

Via dei Musei, 81 - Brescia

 

 

 

Mi piace arrivare al limite dell'astrazione

che si mescola alla descrizione dei vari personaggi,

in una sorta di realismo magico-astratto.

Lorenzo Mattotti

 

Uno stile fatto di ritmo e dinamismo, colori vibranti quasi ipnotici, la capacità di raccontare tutto lo spettro delle emozioni umane, infrangendo le barriere tra i generi: è l’arte dell’illustratore, fumettista, artista e regista italiano Lorenzo Mattotti (Brescia, 1954), che dal 14 settembre 2023 al 28 gennaio 2024, negli spazi del Museo di Santa Giulia di Brescia, viene raccontata dalla mostra Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi, movimenti a cura di Melania Gazzotti.

 

L’esposizione, promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei insieme ad Alleanza per la Cultura, nasce con la volontà di riunire, per la prima volta in Italia, una vasta selezione di opere realizzate dall’artista, famoso in tutto il mondo, che esordisce alla fine degli anni Settanta come disegnatore di fumetti, diventando in un paio di decenni il punto di riferimento dell’illustrazione d’arte italiana, partendo dagli esordi con Fuochi, pubblicato nel 1984, opera rivoluzionaria che mise subito in luce i tratti che definiranno il suo stile unico: l’uso di un colore vibrante, sensuale ed evocativo e la marcata espressività del tratto.

 

Il percorso di mostra approfondisce i tre ambiti di creazione che più hanno influenzato il lavoro del grande artista contemporaneo (fu lui, insieme al collettivo Valvoline, a prefiggersi dal 1983 un’ottica interdisciplinare e pop che mettesse in dialogo il fumetto con il linguaggio dell’arte). La musica, il cinema e la danza sono i tre contesti che offrono l’occasione di conoscere, in una prospettiva inedita e originale, la vastità della sua produzione – che spazia dai disegni pubblicati sulle più rinomate testate nazionali e internazionali, ai manifesti di importanti eventi culturali, come il Festival di Cannes e la Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia – in un percorso che rivisita integralmente la sua carriera dagli anni Ottanta fino ai successi dei giorni nostri. Proprio la forte connessione di Lorenzo Mattotti con il mondo del cinema è il fil rouge che ha supportato la scelta di Fondazione Brescia Musei di portare questa straordinaria mostra a Brescia.

 

La mostra è organizzata in tre sezioni, una per ambito creativo, in cui viene esplorato nel dettaglio il rapporto di fascinazione reciproca tra l’artista e i suoi soggetti, partendo dai disegni preparatori fino all’opera finale, e con numerosi video e estratti di animazioni cinematografiche, in un percorso immersivo che "nella vertigine del movimento e nel frullio delle sue figure" (Belpoliti) accompagna il pubblico in una esperienza totale nell'arte di Mattotti, nelle sue immagini, suoni, linee e colori.

 

Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi, movimenti prende il via dalla parte dedicata all’intenso e vitale rapporto di Mattotti con il mondo della musica. Avvicinatosi al rock grazie ai suoi fratelli, l’artista sviluppa parallelamente un amore per la musica e per il disegno, due percorsi che spesso si incrociano come dimostrano i numerosi disegni ricchi di rimandi al mondo della composizione e della canzone. Una corrispondenza testimoniata anche da due importanti nuclei di opere: le cupe e surreali illustrazioni del libro The Raven (2011), realizzato per Lou Reed ispirandosi ai testi di Edgar Allan Poe, e le dinamiche grandi tavole a china disegnate per la messa in scena dell’Hänsel und Gretel (2009) di Engelbert Humperdinck all’Opera di Parigi.

 

La sezione dedicata al cinema evidenzia le due anime con cui si è approcciato a questo mondo: quella del regista e del disegnatore. In mostra alcuni manifesti disegnati per celebri festival e per sue opere cinematografiche, come le visioni acquatiche disegnate per gli interludi ai tre episodi del film Eros di Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh e Wong Kar-wai (2004). Uno spazio speciale viene dedicato al suo acclamatissimo lungometraggio tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati La famosa invasione degli orsi in Sicilia (2019) premiato al Festa del Cinema di Roma. La relazione tra l’artista e il cinema viene raccontata anche con un ciclo di appuntamenti presso il Cinema Nuovo Eden, con un palinsesto di film che hanno visto l’intervento diretto dell’artista, in veste di regista o di illustratore, e di pellicole che hanno avuto per lui un valore formativo e che sono state da lui scelte per la programmazione in sala.

 

L’ultima parte della mostra indaga il rapporto di Mattotti con il mondo della danza, dove, tra le opere esposte, spiccano alcuni coloratissimi disegni tratti dal libro Carneval (2005), frutto dell’esperienza immersiva dell’artista al carnevale di Rio de Janeiro. Al tema della danza fa riferimento anche l’opera inedita, realizzata per questa occasione ed esposta per la prima volta: un grande trittico di oltre 4 metri di lunghezza, in cui l’artista ha dipinto ispirandosi alla danza collettiva.

 

L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Skira, a cura di Melania Gazzotti, con introduzione dello scrittore, critico letterario e italianista Marco Belpoliti. Il volume comprende testi di Charlotte Serrand, direttrice del Festival international du film di La Roche-sur-Yon, Emilio Varrà, fondatore e direttore dell’Associazione culturale Hamelin di Bologna, Daniele Barbieri, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, Valentina Manchia, dottore di ricerca presso l’Università di Bologna.

 

Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi, movimenti si inserisce all'interno del progetto di valorizzazione degli artisti contemporanei reso possibile dalla generosità di Bruno Romeda.