Estate 1998.

Michael Jane, chiamato da tutti Miky, riceve un floppy disk da Mike, il quale gli comunica di essere il se stesso del futuro, proveniente dal 1999.

Cosa sarà successo in questo "solo" anno di distanza? Cosa accadrà a Miky e Mike?

Il viaggio nel tempo è la tematica principale del libro ma, i ricordi dell'autore, ci faranno letteralmente viaggiare nel tempo.

In questa intervista a Michelangelo Di Gennaro, scopriamo di più sul suo romanzo self publishing " Non c'è mai abbastanza tempo... per vivere tutto il tempo della vita", disponibile su Amazon Store.


SDC - Non c'è mai abbastanza tempo... per vivere tutto il tempo della vita è il tuo romanzo. Un romanzo ambientato alla fine degli anni '90, con i 2000 in grandissima attesa.
Un viaggio nei ricordi ma anche un'avventura da vivere.
Michelangelo Di Gennaro - Sicuramente è un romanzo breve, che definirei più che altro un racconto.

Non perché voglia sminuirlo, ma perché quando l'ho scritto mi è davvero sembrato di raccontarlo come se fosse un qualcosa di già vissuto!

Sarà qualcosa del multiverso?

O una realtà parallela, come veniva definita negli anni '90, di certo con tutte le teorie al riguardo potrebbe essere plausibile.

Ma ad ogni modo è senz'altro come dici tu, un viaggio nei ricordi ed anche un'avventura tutta da vivere.

Io stesso in fase di rilettura, mettendomi nei panni del lettore, ho provato un mix di emozioni.

Anche perché mi ha ricordato il periodo in cui è stato scritto!


SDC - Il romanzo è stato scritto nel 1998 e dopo tanto tempo hai deciso di pubblicarlo oggi. Qual è la molla che ti ha fatto prendere questa scelta?
Michelangelo Di Gennaro - Preciso che è stato scritto fra il 1998 e il 2001, nel modo classico: carta e penna su un'agenda diario.

Dunque da circa 20 anni la mia famiglia mi ha sempre spronato a pubblicarlo, ma la realtà delle pubblicazioni era molto più difficile nei decenni scorsi e le autopubblicazioni non erano così semplici come adesso e quindi decisi che sarebbe rimasto chiuso in un cassetto.

Lo scorso anno ho collaborato alla nascita di un libro, fornendo alcuni contatti utili alla mia amica scrittrice Maria Patavia, ed avendole dato supporto tecnico con la revisione e l'impaginazione ed anche nella fase di pubblicazione, ho compreso la realtà delle pubblicazioni ed una scintilla ha cominciato ad accendersi in me!

Considerata appunto questa situazione e visto quanto entusiasmo ci ho messo nell'aiutarla, sia lei che l'altra mia amica scrittrice Alessia Martini ed anche la mia amica (e confidente) Annunziata "la Riccia" hanno cominciato a chiedermi a gran voce di pubblicare questo mio romanzo!

Non ho accettato subito, ma considerando che mia sorella Lia ha sempre insistito più di tutti da sempre, è stata proprio lei a darmi la motivazione finale per la pubblicazione.

Un grande e valido aiuto in fase finale di revisione, me lo hanno dato le già citate Maria e Alessia che hanno anche avuto la gioia di scrivere prefazione e postfazione.


SDC - Hai volutamente lasciato la scrittura a quella originale di quando hai scritto il libro. Perché questa scelta?
Michelangelo Di Gennaro - La storia l'ho scritta inizialmente all'età di 19 anni, appena diplomato e con un linguaggio post scolastico e sicuramente meno forbito di quello attuale dei miei quasi 44 anni.

Quindi ho deciso di fare un regalo a quel ragazzino 19enne che sognava di viaggiare nel tempo, facendogli fare un viaggio nel 2023 e di mostrarlo ai lettori per come era allora.

Realizzando il suo sogno di vedere il suo libro pubblicato.

Ho creato un tunnel mentale temporale che fa viaggiare lui nel futuro e me nel passato! (Nota che è una teoria fisica quantistica, discussa realmente)


SDC - Miky, il protagonista, si ritrova grazie a un floppy disk, a viaggiare nel tempo. Creando un po' di scompiglio al suo presente (ma anche al futuro e forse al passato) imbattendosi in Mike.
Ti sei un po' ispirato a "Ritorno al futuro"? Cosa ne pensi di questa trilogia?

Michelangelo Di Gennaro - Ritorno al Futuro ha sicuramente influito ed adoro la trilogia come tutti i fans dei film sui viaggi nel tempo!

Ho anche tutte le versioni edite in dvd e blu-ray e varie action figures e materiale cartaceo, ma non è "lui" l'origine della mia passione per questa tematica!

Quindi devo raccontarti la mia epifania sui viaggi nel tempo.

Non ricordo il mese preciso, ma era inverno ed avevo quasi 10 anni.

A quei tempi il televisore era un lusso e quindi ne avevamo solo uno in sala da pranzo. Era un vecchio Mivar bianco del 1987, nonché il nostro primo televisore a colori!

Ci si riuniva tutti a cena per guardare in televisione i programmi in prima serata (in quegli anni era compresa fra le 20:30 e le 21:00).

Quella sera il film da vedere era "L'uomo che visse nel futuro". Film americano del 1960 (nome originale "The Time Machine") di genere fantascienza, tratto dal romanzo omonimo (conosciuto in Italia come "La macchina del Tempo") scritto da H. G. Wells nel 1895.

Ricordo benissimo che provai un turbinio di emozioni! Non concepivo quasi più la realtà che mi circondava, ma ero catapultato con la mente e con il cuore in un viaggio spazio temporale! Terminata la visione del film, il mio cervello restò affamato di informazioni al riguardo… in un'epoca senza computer e senza internet, le informazioni potevi reperirle solamente sui libri!

Per fortuna avevamo l'enciclopedia, che consultai avidamente. Venni così a conoscenza della Teoria della Relatività ed a 10 anni mi ritrovai a studiare la Relatività di Albert Einstein!

E da lì la mia passione non si è mai spenta!


SDC - Quanta nostalgia hai degli anni '90? Qual è la cosa che secondo te li caratterizza di più?
Michelangelo Di Gennaro - Essendo del 1979, sono più un figlio degli anni '80 in cui ho vissuto pienamente l'infanzia.

Però ho nostalgia degli anni '90, perché sono legati agli anni della scuola superiore in cui ho cominciato e delle amicizie di allora.

Chiaramente mi mancano anche perché ciò che li caratterizza è legato alle emozioni delle prime tecnologie più futuristiche nel campo dell'elettronica, con la nascita dei nuovi personal computer, delle nuove consolle di videogiochi, dei cd musicali e di tutte le novità dell'epoca anche in campo musicale con la nascita di boyband e girlband che facevano innamorare i ragazzi e le ragazze!

Ovviamente grazie alle nuove tecnologie furono realizzati anche film e telefilm, con una rivoluzione grafica mai vista e che rendeva tutto più magico.


SDC - Tantissimi scrittori si sono cimentati nel raccontare i viaggi nel tempo. Quanto ti affascinano? Qual è il romanzo che più ti ha colpito e con il quale puoi fare qualche analogia con il tuo libro?
Michelangelo Di Gennaro - Premetto che non ho mai sopportato chi afferma che i libri sui viaggi nel tempo sono realizzati da scrittori senza idee! È una cosa totalmente errata!

Chi oserebbe dire che "La macchina del Tempo" scritto da H. G. Wells nel 1895, sia stato scritto da qualcuno senza idee? Nessuno suppongo!

Sono stato colpito oltre che dal romanzo di Well, da altri due libri: "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" (The Time Traveler's Wife) romanzo fantastico del 2003 di Audrey Niffenegger e "La settima strega" scritto da Paola Zannoner nel 2006.

Con i viaggi nel tempo ci sono sempre analogie classiche che volenti o nolenti ritroviamo, ovvero il paradosso temporale, malfunzionamento del viaggio nel tempo e l'incontro con sé stessi (o qualche conoscente) nel passato o nel futuro!

Quindi fra i 3 romanzi citati ed il mio libro, ritroviamo anche queste analogie.


SDC - Cosa si aspettava il Michelangelo degli anni '90 dal futuro? Qualcosa si è poi avverato?
Michelangelo Di Gennaro - Sicuramente una tecnologia più avanzata, la cura di molte delle malattie conosciute e la fine di tutte le guerre…

Di ciò che speravo si avverasse, ciò che è accaduto lo ritroviamo indubbiamente con l'avanzamento tecnologico, ma sono deluso che nonostante la ricerca nella cura delle malattie ce ne siano ancora tante in fase epidemica!

Per quanto riguarda le guerre, stendiamo tristemente un velo pietoso…
 


SDC - Un'altra caratteristica di questo tuo libro è la grandezza materiale: hai scelto un formato in A4.
Perché questa scelta?

Michelangelo Di Gennaro - L'idea iniziale era la scelta di un libro tascabile, ma dopo la realizzazione della copertina ho deciso questo formato atipico e gigante, in quanto ho scelto di renderlo "analogico" e compatibile al periodo degli anni '90 e pur essendo un racconto di circa 80 pagine è molto intenso e carico di storia da leggere.

Posso solo dirti che molti dei lettori mi stanno contattando per farmi complimenti, raccontandomi di restare affascinati dalla grandezza e dal fatto che ricordi davvero quadernoni o libri degli anni '90, tipici della scuola!


SDC - La copertina è a cura di tua sorella Lia Di Gennaro.
Le hai fornito qualche indicazione o le hai lasciato mano libera?

Michelangelo Di Gennaro - Lia è l'artista di famiglia ed avendo letto ovviamente in anteprima il libro, le era chiara la tematica principale del racconto ed ha ovviamente lavorato senza indicazioni, facendosi guidare dall'istinto… e il suo istinto che definirei "spirituale" non sbaglia mai!

Quindi ha realizzato il disegno (in tempo di record) in linea con la grafica "arcade" di quegli anni, focalizzando centralmente la chiave di avvio del libro che è appunto un floppy disk proveniente dal futuro!


SDC - Ci sarà un seguito? O qualche altro libro nel cassetto che tirerai fuori e pubblicherai?
Michelangelo Di Gennaro - Chi si approccia alla lettura del libro si ritrova a comprendere l'eventualità di un seguito, sia dai titoli dei capitoli inseriti ad inizio libro (espediente utilizzato da me per invogliare alla curiosità), sia dal finale.

Non è escluso che ne possa scrivere un seguito, ma probabilmente sarà un prequel che spiegherà la reale motivazione del floppy disk venuto dal futuro… non scrivo altro per non fare "spoiler"

Il libro è stato pubblicato, spodestandone un altro che sto scrivendo dal 2019 e che è ancora in fase di scrittura (e quindi non ha una data prevista di pubblicazione), ma sappiate che da circa un mese sono in fase acuta di ispirazione per quanto riguarda le poesie!

Ne ho scritte sicuramente più di 40 e prometto che se arrivo a 50 o addirittura a 100 le pubblicherò su un libro, ma stavolta di formato standard o tascabile!

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