Play 2022: giocare è una cosa seria. Dal 20 al 22 maggio a Modena torna il Festival del Gioco, per tutti
E'  la più importante manifestazione italiana dedicata ai giochi "analogici" - da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte, per gli appassionati come per famiglie - che hanno visto vendite in crescita del 30% negli ultimi due anni. Play - Festival del Gioco coniuga il gioco giocato con la riflessione culturale e ospita enti prestigiosi che hanno scelto il medium ludico per divulgare conoscenza: dall'Istituto Nazionale di Astrofisica a quello di Fisica Nucleare, dall'Istituto di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale fino all'Associazione Italiana di Public History. Play è 20mila metri quadrati con oltre 150 espositori e altrettante novità editoriali, 2.500 tavoli di giochi allestiti contemporaneamente, un ricco Fuori Salone, 700 eventi in programma con grandi ospiti come Volko Ruhnke, analista della CIA e autore di wargame. L'appuntamento con Play è dal 20 al 22 maggio a ModenaFiere, obiettivo: far conoscere a tutti la potenza educativa del gioco

Stimolo intellettuale e creativo o puro divertimento. Fuga in mondi lontani o trasformazione fantasiosa di esperienze quotidiane. Soprattutto occasione di incontro e socialità. In un mondo pieno di schermi i giochi analogici aiutano a cambiare prospettiva: in particolare negli ultimi due anni, costretti in casa dalla pandemia tra call, videoriunioni e didattica a distanza si è sentito più forte il bisogno di svagarsi senza per forza fissare un monitor. A dimostrarlo è il boom dei giochi da tavolo, un passatempo tutt'altro che per nostalgici: le stime di settore parlano di un tasso di crescita composto annuo pari al +13% da qui al 2025 (secondo il Global Board Games Market Report 2021), anno in cui il mercato mondiale raggiungerà i 21,65 miliardi di dollari.
 
Anche guardando all'Italia, il trend è ugualmente positivo. Il mercato dei giochi da tavolo nel nostro Paese ha un valore stimato di 100 milioni di euro (*1) ed è in continua ascesa con una proposta di 800 nuovi titoli l'anno, sintomo di grande vivacità di un settore al quale la città di Modena da oltre un decennio dedica l'intero quartiere fieristico, Play - Festival del Gioco (www.play-modena.it), che torna dal 20 al 22 maggio a ModenaFiere: circa 18mila metri quadrati di padiglioni, ai quali si somma l'area esterna coperta per circa 5mila metri quadrati da tensostrutture, più di 150 espositori, cento associazioni coinvolte, una cinquantina di ospiti tra cui star internazionali del gioco da tavolo, 2.500 tavoli pronti per giocare, 7.000 sedie, migliaia di titoli tra grandi classici, ultime novità e anteprime mondiali, incontri e convegni sul ruolo fondamentale del gioco nella nostra vita. 
 
Organizzato da ModenaFiere in collaborazione con Ludo Labo e il supporto di Club TreEmme, La Tana dei Goblin, La Gilda del Grifone e altre decine di associazioni ludiche italiane, Play si svolge nel quartiere fieristico della città emiliana: una full immersion con decine di opportunità per divertirsi, stare insieme in sicurezza, scoprire nuove proposte e conoscere quanto il gioco costituisca, prima di tutto, un momento di socialità ed espressione creativa, utile anche per comprendere meglio il mondo che ci circonda, a partire dalla scienza e dalla storia.
Il festival si avvale del patrocinio del Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia, Azienda USL di Modena. Play è inoltre partner del Festivaldeigiovani® che si è recentemente svolto a Gaeta e sarà in fiera presso lo stand della Città di Gaeta per presentare la prossima edizione e il nuovo App game "Gaeta: The Great Adventure".
 
La manifestazione, che si inserisce nel calendario dei festival cittadini, contribuendo quindi all'attrattività del territorio, rientra nel percorso di "Modena città creativa Unesco per le media arts". Grazie agli elementi di innovazione culturale espressi dal gioco, infatti, anche l'ambito ludico si qualifica come un'attività che rafforza il ruolo della creatività nello sviluppo socio-economico della città, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Gli investimenti nel "gioco", dunque, sono anche investimenti in cultura, e attraverso Play si favorisce perciò la connessione tra i diversi soggetti culturali (e formativi) che caratterizzano il progetto modenese legato alle media arts.
 
Il festival è una manifestazione corale, in cui gli organizzatori vogliono lavorare a fianco delle realtà istituzionali e culturali del territorio: "Ogni anno cerchiamo di ampliare il lavoro di coinvolgimento della città - sottolinea Marco Momoli, direttore generale di ModenaFiere - e questa edizione è particolarmente significativa perché possiamo finalmente tornare con un'offerta a pieno regime dopo il periodo pandemico. Abbiamo un ricco Fuori Salone con appuntamenti che si espandono dal centro storico fino alla provincia, mentre in fiera ci sarà un intero "padiglione family", una tensostruttura di quasi 3mila metri quadrati con proposte per le famiglie con bambini e ragazzi di tutte le età. Da segnalare la risposta entusiasta delle scuole al nostro invito: quest'anno avremo a Play ben 60 classi, per un totale di oltre 1.300 studenti della scuola primaria e secondaria, di primo e secondo grado, persino da fuori regione. E' sempre più chiaro che Play è un festival per tutti, come lo è la funzione educativa del gioco stesso".  
 
Oltre ai gamers, Play ospita chi i giochi li inventa, li realizza e li distribuisce, e anche chi ci lavora costruendo progetti di ricerca innovativi basati sul gioco, negli ambiti disciplinari più vari. A conferma del ruolo fondamentale del gioco nei processi di apprendimento e studio, quest'anno Play conta sulla collaborazione di alcuni dei più importanti enti di ricerca italiani che saranno presenti con le loro proposte: l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucelare (INFN) e l'OGS di Trieste, ovvero l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. In particolare l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) è da sempre impegnato nella progettazione giochi ed esperienze ludiche come strumento di divulgazione o educazione e oggi in INAF è attivo un gruppo di lavoro nazionale che si occupa di apprendimento creativo, tinkering e giochi e che utilizza il gioco come strumento innovativo per veicolare non solo conoscenze e competenze STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) ma anche le pratiche e le metodiche che contraddistinguono la ricerca in astrofisica. Non manca l'area umanistica con l'Associazione Italiana di Public History (AIPH) il cui scopo è promuovere la narrazione storica come strumento scientifico e creativo passando anche attraverso giochi storici.
 
Come si spiega questo boom dei giochi da tavolo? "I board game offrono uno stimolo in più a incontrarsi di persona, ad aggregarsi, in tempi in cui tutto si fa online; ma soprattutto stimolano la fantasia, la creatività e rilassano la mente, impegnandola: si è così concentrati che la tensione si allenta. Inoltre sono economici, costano intorno ai 30-40 euro, come una cena fuori, solo che non si esauriscono in una serata. C'è poi la competizione e un sano rispetto delle regole: è rarissimo vedere qualcuno barare" - spiega Andrea Ligabue, ludologo, game designer e direttore artistico di Play, che sottolinea anche come il gioco da tavolo aiuti a creare un legame con i più piccoli: "Insegna a rispettare le regole e l'avversario, ma soprattutto consente di giocare con gli adulti ad armi pari. In tanti giochi narrativi o di destrezza, i bambini mettono in crisi più di un genitore garantendo risate e relax".
 
Semplici, veloci, inclusivi: le carte vincenti dei board game, tra classici e novità
Una serie di analisi di base del target dei board games evidenzia che la maggioranza degli acquirenti oggi sono di età compresa tra 25 e 39 anni, quindi la generazione dei Millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996.
E nella top ten delle loro preferenze accanto ai classici intramontabili si affiancano i più recenti Dixit, Ticket to Ride, Dobble ed Exploding Kittens (tutti di Asmodee, casa editrice francese); ma popolari sono anche La casa di carta - Escape Game (di MS Edizioni), Coco Rido 2 - la Vendemmia (sempre di Asmodee), Puerto Rico e Disney Villainous (entrambi di Ravensburger), Carcassonne, I coloni di Catan (Giochi Uniti), Bang! (DV Giochi). Ciò che distingue questi giochi più recenti da quelli della generazione dei boomer sono la velocità (le partite non durano più di 30 minuti), la semplicità (le regole sono facili e di immediata comprensione) e l'inclusività (tutti i giocatori proseguono fino alla fine della partita).
Proliferano poi i giochi di ruolo, anche quelli dal vivo: il più iconico rimane Dungeons & Dragons, che ha debuttato negli anni '70 ma ha conosciuto un'impennata di vendite proprio durante la pandemia, con guadagno complessivo cresciuto del 33% nell'ultimo anno.
Tra gli evergreen vanno citati poi i giochi di miniature come Warhammer (prodotto dalla britannica Game Workshop) - e naturalmente i giochi di carte, il cui capostipite è Magic, il primo gioco di carte collezionabili del mondo.
 
Play - Festival del Gioco è una manifestazione organizzata da ModenaFiere in collaborazione con Ludo Labo, con il supporto di Club Tre Emme, La Tana dei Goblin, La Gilda del Grifone e con il patrocinio del Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia, Azienda USL di Modena. E' sponsorizzata da BPER Banca e Conad. Media partner: Gioconomicon, Io Gioco, Tom's Hardware Cultura Pop.
 
 
ISTRUZIONI PER L'USO:
Dove: Play-Festival del Gioco 2022 si svolge all'interno del quartiere fieristico ModenaFiere in viale Virgilio 70 
Quando: dal 20 al 22 maggio. Orari di apertura: venerdì 20 e sabato 21 maggio dalle 9 alle 20, domenica 22 maggio dalle 9 alle 19.
Biglietti: tutte le info sull'acquisto dei biglietti di ingresso, pacchetti e riduzioni a questo link:
https://2022.play-modena.it/informazioni/biglietti/
 
1* Dati Assogiocattoli: la crescita del mercato dei giochi di società in Italia viene monitorata attraverso i dati di vendita delle singole aziende


A Play si gioca in grande: tre giorni di sfide, novità, ospiti, eventi
Oltre 100 case editrici che mettono a disposizione i loro giochi, più di 100 associazioni pronte a fare divertire il pubblico su 2.500 tavoli di gioco. Nuove aree dedicate al card trading, ai giochi a due, lo spazio esterno con i scenografici LARP - i giochi di ruolo dal vivo - e la curiosa attività del Beer Painting. 700 appuntamenti, momenti di riflessione ludica sulla guerra, incontri con grandi ospiti tra cui Volko Ruhnke, Luca Perri, Adrian Fartade, Massimo Polidoro e game designer come Andrea Angiolino, Kathryn Hymes e Hakan Seyalıo?lu. Una manifestazione sempre più ricca di proposte e inclusiva

Ogni edizione più ricca, ogni anno più grande e sempre più attenta a coinvolgere tutti. 
Questa 13esima edizione di Play strizza l'occhio in particolare al mondo delle famiglie, anche quelle con bambini piccoli, che trovano un intero padiglione dedicato a chi si avvicina per la prima volta al mondo dei giochi da tavolo. 
Particolarmente indicate per coinvolgere bambini e ragazzi di tutte le età sono le proposte di importanti enti nazionali come l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucelare (INFN) e l'OGS di Trieste, ovvero l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Da segnalare che Play ospita la più grande avventura multitavolo di ruolo mai organizzata in Italia: "Planetary Journey: ritorno alla terra". Il gioco, sviluppato da INAF in collaborazione con l'associazione Genitori di Ruolo, vedrà impegnati 143 ragazzi di 11 anni che, tra esopianeti e tempeste solari, lo sperimenteranno in fiera.
 
Quest'anno ai tradizionali partner come Haba, Djeco e Clementoni  si affiancano Baba Libri con la trasposizione dei loro libri in giochi, e Hasbro Gaming con gli intramontabili Monopoly e Cluedo, ma anche uno spazio dedicato ad Avalon Hill e Dungeons & Dragon con un'area completamente riservata al gioco di ruolo più famoso di sempre. E' presente anche un vasto spazio a cura del Cento Sportivo Italiano (CSI), che ha inaugura una sezione tutta dedicata al mondo del gioco da tavolo.
 
Una novità di questa edizione è lo spazio dedicato al "gioco per due": complice l'isolamento forzato di questi ultimi due anni è aumentata la richiesta dei giochi da fare in coppia e Play ne propone un'attenta selezione. Accanto a questa nuova sezione debutta anche quella dedicata ai Trading Card Game come Fantasy Riders, Final Fantasy, Pokemon, Yu-Gi-Oh e Magic! sia con aree di gioco che uno spazio per comprare, vendere e scambiare carte con altri appassionati.
 
Al festival c'è un'intera area dedicata ai board game storici, che ricostruiscono in maniera accurata vicende del passato, utili per comprendere il presente; da qui passeranno oltre 60 classi per un totale di circa 1.300 studenti: per loro sarà una lezione di storia molto particolare, che non dimenticheranno facilmente. 
Play è anche attualità: in un momento in cui la guerra torna a essere molto presente nelle nostre vite, il festival le dedica momenti specifici di riflessione ludica. Sono in programma partite dimostrative di "This War of Mine", il gioco che racconta la guerra dal punto di vista dei civili, ispirato alle vicende dell'assedio di Sarajevo, di cui ricorre quest'anno il 30° anniversario. Si può provare anche "Prima vennero", che racconta la storia di un gruppo di fuggitivi nella Berlino del 1942: si tratta di un gioco di ruolo immersivo in cui si gioca bendati, guidati da tracce sonore interattive.
 
Immancabile l'Area Librogame, riservata al mondo del libro-gioco, nata dalla collaborazione con Librogame's Land, la community italiana più grande di appassionati di librogame: l'area è arrichita da seminari educational in tema e momenti di incontro e riflessione sulla rinascita di questa grande passione; una grande novità del 2022 è il Premio Librogame Magnifico che incorona il libro migliore votato direttamente dal pubblico della community di Librogame's Land. 
 
Nell'area esterna tra LARP e miniature
L'area esterna ai padiglioni è dedicata ai LARP (Live Action Role Play), ovvero i giochi di ruolo dal vivo, in cui i partecipanti interpretano i personaggi, rappresentando le situazioni fittizie nello spazio reale che li circonda: costumi, equipaggiamento, scenografie sono accuratissimi e rigorosamente a tema con l'ambientazione del gioco, sia essa storica o di pura fantasia.
Nella zona all'aperto si può provare anche il Beer Painting, ovvero il modo più divertente di sperimentare la pittura di miniature assieme a un sacco di altre persone: ai partecipanti viene fornita una miniatura, un pennello e un buon bicchiere di birra de "La Tana dell'Elfo" assieme a colori, acqua e altri accessori utili e il lavoro finale sarà giudicato da una commissione ad hoc.
 
I VIP del gioco (e non solo) a Play
Sono oltre 40 gli ospiti illustri che intervengono a Play con incontri, visite agli stand, tavole rotonde, sessioni di gioco. Volko Runke, game designer e analista della CIA, è noto soprattutto per aver progettato la serie COIN di GMT sui conflitti insurrezionali o asimmetrici che ha rivoluzionato il wargame; Runke interviene ne "La storia in gioco", Seconda Conferenza Annuale su Gioco e Public History; l'appuntamento appropfondisce il rapporto dei giochi con la Storia: un legame complesso, che offre svariati spunti di riflessione, dalla narrazione che si costruisce al suo interno, alle nozioni che è in grado di trasmettere, all'interesse per il tema trattato che inevitabilmente il gioco suscita nei giocatori, fino all'idea del gioco stesso come interpretazione e fonte storica (venerdì 20 maggio ore 10, Sala 50).
L'astronomo Luca Perri e il giornalista e divulgatore Adrian Fartrade sono in fiera con la tavola rotonda dedicata a "Scienza: comunicazione, divulgazione ed educazione" per capire come superare l'approccio dei percorsi scolastici dove spesso la scienza è raccontata come un libro fatto e finito (sabato 21 maggio ore 15 in Galleria).
L'indagatore dell'insolito Massimo Polidoro è conosciuto a livello internazionale per le sue indagini su teorie del complotto, bufale e presunti misteri e ha co-fondato il CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze): a Play parla di "Misteri e indagini tra gioco e realtà" (sabato 21 maggio ore 11 in Galleria).
Kathryn Hymes e Hakan Seyalıo?lu sono i co-fondatori di Thorny Games, uno studio di design di giochi pluripremiato con sede a Washington D.C.: i loro giochi disponibili in italiano includono Dialect e Sign.