Le notti bianche, il racconto breve di Fëdor Dostoevskij, diventa un fumetto grazie a Andrea Laprovitera e Carlo Rispoli.

Il racconto di una storia d'amore, che fa sognare: breve ed intenso. Il protagonista è un uomo solo, sconvolto dall'incontro con una misteriosa ragazza. Il suo mondo di sogni, distaccato dalla realtà, dove è sempre stato felice, sta vacillando. 

Come andrà a finire questa storia?

In questa intervista, Andrea Laprovitera e Carlo Rispoli raccontano di più su questo fumetto, edito da Edizioni NPE.



SDC - Come nasce l'idea di questo fumetto?
Andrea Laprovitera - Nasce da un incontro; quello del mio desiderio di trasporre in fumetto questo capolavoro della letteratura russa con l'illuminata visione dell'editor di Edizioni NPE, l'amico Stefano Romanini.

Insieme avevamo fatto anche "Il vecchio e il mare" di Ernest Hemingway (con i disegni di Lodovico Lo cascio) e la realizzazione de "Le notti bianche" è stata la normale prosecuzione di un'idea, un progetto comune.


SDC - Come mai hai scelto proprio questo racconto breve di Dostoevskij?
Andrea Laprovitera - Conosco abbastanza bene Dostoevskij per aver letto quasi tutta la sua produzione letteraria ma "Le notti bianche" è il libro che preferisco.

Romanzo che nella sua brevità contiene tutto: vita, amore, isolamento, solitudine, accettazione e gratitudine… a un libro non si può davvero chiedere di più.


SDC -  Il racconto narra l'incontro tra Nasten'ka e uno "sconosciuto" personaggio a San Pietroburgo, narrando in prima persona questa storia. Di questo personaggio non ne conosceremo mail il nome. Quanto questa scelta influisce sulla storia?
Andrea Laprovitera - Il protagonista non ha nome perché così lo ha pensato e definito Dostoevskij. Nemmeno nei dialoghi con Nasten'ka emerge il suo nome. Lui chiama lei, ma lei non lo nomina mai lasciandolo così, per volontà dell'autore, definito nel suo carattere ma indeterminato nella sua fisicità.

Come del resto farà un altro grande scrittore russo Bulgakov che nel suo romanzo più importante "Il maestro e Margherita" lascerà il protagonista senza un nome proprio.

Questo rende il protagonista, in special modo nel romanzo di Dostoevskij, un personaggio nel quale tutti possiamo calarci. È nessuno e, allo stesso tempo, tutti noi almeno per qualche caratteristica.

Indefinito per nome, incarna ogni uomo romantico nella sua essenza più pura e vera.



SDC - Qual è stata la più grande difficoltà nel raccontare questa storia? La storia di un amore che, senza rivelarne la fine, forse non è proprio come ci si aspetta che sia?
Andrea Laprovitera - Non parlerei di difficoltà in senso stretto, del resto quando si scrive o sceneggia una storia, ci si trova sempre davanti qualche ostacolo. 



Questo romanzo, perfetto per essere narrato o interpretato a teatro, poteva creare qualche problema se tradotto in fumetto o adattato al cinema, questo perché nella storia manza azione.

È una serie di dialoghi che avvengono per giunta, quasi sempre nello stesso luogo quindi anche lo sfondo poteva diventare ripetitivo.

Insieme a Carlo Rispoli siamo riusciti ad aggirare la trappola dell'immobilismo rendendo comunque abbastanza dinamico anche un romanzo intimo.

Per il resto l'atmosfera magica di San Pietroburgo che si vede soprattutto in apertura, ha creato una cornice perfetta carica di molte suggestioni.

Per quanto riguarda la storia d'amore forse non è la più classica ma, proprio per questo motivo, rischia di essere anche la più bella.

Del resto anche Italo Calvino nel suo "Gli amori difficili" ha, in un certo senso, parlato di questo.

SDC - Qual è l'elemento che più ti ha messo in difficoltà per la realizzazione dei disegni?
Carlo Rispoli - La difficoltà, come sempre, è entrare all'interno della storia come mi accade all'inizio di ogni progetto.

Una volta diventato protagonista, mi muovo a mio agio e il resto viene da sé.

Quindi, sbaragliato il campo delle difficoltà iniziali, ho provato a giocare con l'acqua dei canali dove si specchiano i protagonisti e la città e che, complice la luce soffusa, creano atmosfere affascinanti.

E poi il ballo!

La vera difficoltà era dare un po' di movimento al racconto. Ma credo di aver trovato un buon espediente e veder ballare, sognare e parlare i nostri amici in equilibrio instabile sui ponti o fra le colonne della Kazan, mi ha divertito.

SDC - In che modo hai ricreato le atmosfere di questa storia?
Carlo Rispoli - Questa è una storia d'amore. È senza luogo e senza tempo.

La vicenda si svolge a San Pietroburgo.

Le notti bianche si manifestano da fine maggio fino all'inizio di luglio e il 21 giugno il giorno dura quasi 18 ore. San Pietroburgo è unica al mondo per tale fenomeno.

Purtroppo non sono mai stato in Unione Sovietica e la difficoltà a ricreare vicende e atmosfere a me lontane, è stata alta.

Certo che leggere Dostoevskij mi ha aiutato molto, entrare dentro il suo romanzo ha creato quella sintonia che non pensavo di trovare. E poi la storia inizia al "tramonto" e solo nelle pagine che seguono entriamo nell'atmosfera "mai notturna" della vicenda, questo ha permesso così di calarmi gradualmente nella storia e ha facilitato molto matite e acquerelli.

La sceneggiatura di Andrea Laprovitera ha fatto il resto.
 


SDC -  Come ti sei documentato per la realizzazione di questo fumetto? Quali sono le immagini della Russia che ti hanno aiutato ad ambientare al meglio i personaggi?
Carlo Rispoli - La partenza è uguale per ogni storia sulla quale lavoro, i personaggi e l'ambiente nel quale si muovono.

Certo che internet aiuta molto, ma riesce a creare anche tanta confusione e a volte incertezza.

Dipinti, musica e immagini d'epoca sono più precisi e magari fonte d'ispirazione.

Un vecchio film russo indecifrabile. Anche lo studio della mappa della San Pietroburgo dell'epoca (siamo nella seconda metà del 1800) mi ha permesso di individuare un probabile percorso dei nostri protagonisti.

E poi i monumenti, la città ne è estremamente ricca. E i canali! La Fontanka! San Pietroburgo è così affascinante che svela ad ogni angolo scorci interessanti.

Certo è un po' diversa dall'attuale e la difficoltà sta nell'individuare le differenze.

E comunque la città gioca un ruolo da protagonista in questa storia.

SDC - Cos'è dunque l'amore per i protagonisti di questa storia?
Andrea Laprovitera - Direi che è semplicemente il filo narrante nelle sue tante declinazioni.

L'amore del protagonista per Nasten'ka, di lei per un altro, dell'autore per la sua città.

SDC - State lavorando a qualche altro progetto di cui volete parlarci in anteprima?
Andrea Laprovitera - Ho diversi progetti in cantiere, tra fumetti, racconti (di narrativa e illustrati per ragazzi) e un nuovo romanzo al quale sto pensando ma, voglio andare un po' più piano.

Vorrei ritornare se possibile, a fare qualcosa in presenza appena le cose miglioreranno, presentazioni, incontri nelle scuole e corsi di scrittura e sceneggiatura come facevo prima della pandemia.

Per il resto sono molto soddisfatto, nel 2021 sono usciti addirittura sei miei libri e ora il 2022 è iniziato all'insegna de "Le notti bianche".

Non posso chiedere di più considerando che siamo solo a gennaio.


Carlo Rispoli - Progetti sempre molti, da sempre. Chi non ne ha.

Oggi ho ripreso a lavorare su una storia complicata e che amo particolarmente, partita nella famosa primavera del 2020.

E poi il bello di questo lavoro è che si mettono in cantiere tanti progetti e una mattina ne arriva uno che li sbaraglia tutti.

Buona lettura.


IL FUMETTO
Titolo: Le notti bianche
Collana: Nuvole in Tempesta
Numero in Collana: 33
ISBN: 9788836270149
Autori: Andrea Laprovitera, Carlo Rispoli
Formato: 1 volume 21x29,7 cm, cartonato a colori, pg.80
Prezzo: 16,90 euro
Editore: Edizioni NPE
Data di uscita in libreria di varia e fumetteria: 27 gennaio 2022

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