In un mondo dove non ci sono più disuguaglianze, dove la povertà non esiste e non si è neanche più malati, c'è una sola certezza: la morte. Ognuno ha la propria data di scadenza impressa nel DNA e nessuno conosce quale sia.

Ma cosa succede quando si viene a scoprire che la propria scadenza è prossima? Cosa succede quando a scoprire il giorno della propria morte è un bambino?

10 ottobre è la storia realizzata da Paola Barbato e Mattia Surroz per Sergio Bonelli Editore. In questa intervista, scopriamo di più sul progetto.



SDC - Come nasce questo progetto?
Paola Barbato - L'idea mi è venuta nel 2016, probabilmente mentre stavo facendo la spesa al supermercato e controllavo le date di scadenza dei vari prodotti.

Mi sono chiesta cosa succederebbe se anche le persone avessero una data di scadenza e da lì ho iniziato a ragionarci.

Quando ho iniziato a immaginare la storia è stato immediato vederci il tratto di Mattia, che seguivo in quel periodo sui social, ammirando sia i suoi lavori disneyani che gli schizzi estemporanei che faceva con un tratto efficace ma molto fresco.

L'ho contattato e gli ho proposto l'idea, poi ho fatto lo stesso con Michele Masiero ed eccoci qui.
 
Mattia Surroz - L'idea di Paola è nata insieme al pensiero che fossi io a lavorarci. 
 
Sapere da subito che questa storia sia stata immaginata con i miei disegni è stata una gioia tanto quanto una responsabilitá.


SDC - Il punto di vista della storia è narrato con gli occhi di un bambino. Come mai questa scelta?
Paola Barbato - Volevo mostrare una visione neutra, priva di preconcetti.

I bambini credono a ciò che insegni loro, assimilano i concetti senza assumere una posizione critica, almeno fino all'adolescenza.

Per questo la propaganda, anche quella più orribile, fa facilmente presa sui bambini.

Richie prende come dato di fatto la società in cui vive e le sue regole, non mette nulla in discussione e non conosce altro tormento che il suo di ragazzino trascurato.

Il confronto con realtà diverse e con emozioni adulte ci consente di vederle senza alcun preconcetto.
 
Mattia Surroz - Scopriamo il mondo di 10 ottobre e i suoi protagonisti attraverso gli occhi di Richie
 
È una trovata spietata, che rende ancora più avvincente la lettura della storia.


SDC - Quanto ad oggi, il tema della morte è ancora un tabù? La storia si svolge tra diverse centinaia di anni (siamo probabilmente intorno al 2250), ma l'ambientazione si rifà alla piccola periferia americana degli anni '50 e '60. Come si è evoluta nel tempo la percezione della morte tra ieri e oggi? E cosa accadrà, a tuo avviso, in futuro?
Paola Barbato - Di morte si parla ancora molto poco, ce ne occupiamo quando è eclatante, mettiamo a fuoco la morte del singolo in circostanze eccezionali e ignoriamo tutte le morti silenziose, sebbene spesso innaturali, di cui è intrisa la vita.

Forse non è un tabù, ma è certo un tema scomodo e sgradevole a cui nessuno si avvicina con un po' di preparazione, se non talvolta quella spirituale.

Eppure la morte è la cosa più naturale che esista, la sola certezza della nostra vita.
 
Mattia Surroz - Ogni civiltá e ogni singolo uomo ha sempre cercato i suoi modi, e i suoi riti, per spiegare ed esorcizzare la morte. 
 
La propria, quella altrui. 
 
In 10 ottobre i protagonisti cercano di immaginarsi come vivevano gli uomini prima del Cambiamento, cioè cercano di immaginarsi come stiamo vivendo noi, nel nostro presente.


SDC - Quanto fa paura la morte?
Paola Barbato - Fa paura a tutti non di per sé, temiamo l'ignoto che c'è dopo, il nulla o il tutto che potrebbe essere, un nuovo inizio, un ciclo continuo ecc.

Non sapere ce la fa rifuggire, certi che la nostra vita di adesso debba necessariamente essere un'alternativa migliore. Ma non lo sappiamo, ci basiamo su questa conoscenza empirica e speriamo che l'ignoto ci capiti il più tardi possibile.

Eppure c'è tanto ignoto anche nella vita…
 
Mattia Surroz - Beh, dipende a chi. 
 
A qualcuno molto, qualcuno la aspetta, qualcuno ha più paura della vita.


SDC - Sebbene la storia sia cupa, i colori delle tavole sembrano ovattare il tutto, come forse a fornire una ambientazione in cui tutto sembra bello e sicuro, mentre l'orrore è dietro l'angolo. È solo una mia sensazione?
Paola Barbato - È una scelta voluta e ragionata a lungo, io e Mattia abbiamo contrapposto all'angoscia dei temi colori tenui e rassicuranti, la confezione che contiene l'ordigno, la mela avvelenata che è sempre rossa e scintillante, sono tutte contrapposizioni che servono a sottolineare quanto l'apparenza inganni.
 
Mattia Surroz - No, anzi. È una scelta ben ponderata. 
 
Risponde alla necessitá di creare un contrasto fortissimo tra la forma e il contenuto, un lavoro sui cui io e Paola abbiamo ragionato molto, proprio per rendere ancora piú dura la lettura.


SDC - Voi cosa fareste se conosceste in anticipo la data della vostra morte?
Paola Barbato - Non sprecherei la vita a cercare di fare più cose possibile ma mi godrei quello che ho, le piccole gioie di ogni giorno, i sogni, compresi quelli irrealizzabili, vivrei l'esperienza, insomma.
 
Mattia Surroz - Beh, le mie decisioni dipenderebbero moltissimo dalla data di scadenza delle persone che mi circondano, piú che dalla mia. 
 
Credo che tenterei di ignorarla, per quanto possibile.

SDC - Ci saranno altri volumi a seguire?
Paola Barbato - La serie è costituita da quattro volumi per un totale di 240 pagine.
 
Mattia Surroz - Certo, la serie si compone di 4 albi.

SDC - In che modo vi siete preparati per raccontare questa storia?

Paola Barbato - Nessuna preparazione, nemmeno quella tecnica, trattandosi di un racconto distopico.

Abbiamo provato a immaginare l'impatto con la morte a diverse età e l'approccio con qualcosa di ineluttabile a seconda dei differenti caratteri dei personaggi.

Poi abbiamo cucito tutto insieme alla trama orizzontale.
 
Mattia Surroz - In alcun modo. 
 
Non ero preparato a raccontare una storia tanto forte e complessa. E' stato tutto fatto sul campo, insieme. Si è creata tra e me e Paola una sinergia che non ho mai avuto prima d'ora con nessun altro.


SDC - State lavorando ad altri progetti dei quali volete parlarci?
Paola Barbato - Attualmente sono al lavoro sul mio decimo romanzo e su una sceneggiatura di Dylan Dog.

Mi aspetta un altro libro per ragazzi e poi un'incursione nella scrittura cinematografica.

Ma nel frattempo spererei di riposarmi un po'.
 
Mattia Surroz - Ho scritto e disegnato la mia prima storia da autore completo, e spero non tardi troppo a vedere la luce. Ha per protagonisti due uomini molto anziani, ed è molto diversa da tutto quello a cui ho lavorato finora. 
 
Da quasi due anni mi sto dedicando esclusivamente alla produzione di storie Disney per Topolino, e per uno po', almeno, non credo sentiró l'esigenza di lasciare quel mondo.  



Titolo: 10 ottobre.
Primo volume
Formato: 22 x 30 cm, colore
Tipologia: Cartonato
Pagine: 72
ISBN code: 978-88-6961-636-5
Uscita: 18/11/2021
Costo: 16,00 Euro

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