URLO: NEL BUIO  è un horror dal taglio indie e profondamente inquietante firmato da Luca Conca e Gloria Ciapponi. E' ora disponibile una nuova edizione (la prima uscì nel 2016) riveduta, corretta e ampliata con pagine inedite a colori.

In questa intervista a Gloria Ciapponi e Luca Conca, scopriamo di più sul progetto.


SDC - Come nasce la storia di URLO?

GLORIA CIAPPONI: URLO nasce da un'idea di Luca Conca.

È apparentemente la fuga da un mostro, una fuga senza tregua. Il protagonista sa benissimo di non avere scelta perché in gioco c'è la sua vita. È una corsa mozzafiato in mezzo a un bosco.

L'ambientazione è tutta italiana, quella di un paesaggio rurale davvero poco usato nei film o nei libri horror, con delle potenzialità forse più inquietanti che quelle delle onnipresenti periferie agricole americane.

SDC - L'incubo che prende vita e perseguita il protagonista è una orrenda creatura, insaziabile. Ma quanto sono orrendi anche gli umani che lo circondano?
GC: Quello del mostro è un pretesto narrativo perché l'intento è in realtà far riflettere il lettore su un'altra prospettiva.

Infatti due personaggi, i bifolchi, esprimono una personalità che fa più paura del mostro stesso. La loro violenza ha un fine assurdo. Loro non vogliono la preda perché hanno fame: la vogliono per gioco.

Sono esseri umani, ma sembrano più mostruosi nei modi e negli intenti del mostro stesso.

SDC - Questa edizione di URLO, riveduta e ampliata con delle tavole a colori, cosa differisce dalla prima uscita del 2016?

GC: Ho rimontato la storia che Luca aveva immaginato quasi dieci anni fa (quella pubblicata nella prima edizione di URLO per Passenger Press) e, grazie a un'ispirazione di Andrea Ciccarelli (editor ed editore del progetto oggi con saldaPress), ho pensato di aggiungere una dimensione narrativa a colori, quella di un'apparente foresta incantata, dove si muove il mostro.

Queste pagine sono inserite all'inizio e alla fine del volume e celano una chiave di lettura della storia che, chissà?, forse verrà ampliata nei prossimi volumi.

L'intento è anche quello di creare un contrasto tra paura e colore, tra ambiente apparentemente bucolico e terrore. Ma anche un contrasto tra mostro fuori e mostro dentro di noi. E addirittura tra due tecniche, la penna e l'acrilico, due modi di creare l'immagine che appartengono a Luca e che esprimono la sua emotività – e la sua capacità di rappresentare la paura – in due modi diversi e straordinari.

Due lati della medaglia, solo esteticamente diversi.

SDC - Quali sono i tuoi scrittori preferiti? Quelli dai quali magari attingi per ispirarti alle tue storie.

GC: Il mio scrittore preferito è Martin Amis e chi mi sta intorno mi ha ormai sentito parlare di lui fino alla nausea.

Di Amis ho una tale stima che ho letto anche alcuni testi del padre per comprendere se le sue qualità stilistiche e intellettuali fossero, come dire, proprio sue o in qualche modo ereditate. In effetti, il suo modo di usare cattiveria, cinismo e sarcasmo (tre ingredienti base per il mio modo di apprezzare il genere noir) sono unici e semplicemente geniali.

Quando ero giovanissima ho cominciato ad appassionarmi alla letteratura attraverso l'horror. "IT" a 11 anni e tutti i libri di Stephen King a seguire, hanno nutrito il mio immaginario insieme ai libri di autori come Clive Barker, Patricia Highsmith ma anche dei classici a cui mi sono avvicinata crescendo, come Edgar Allan Poe, Bram Stoker, Robert William Chambers e il leggendario Howard Phillips Lovecraft.

Con la maggiore età, ho deciso di ampliare il mio immaginario e mi sono appassionata a scrittori di generi totalmente diversi, dall'adorato Italo Calvino a Elias Canetti, da Patrick Mcgrath a Michel Houellebecq. Ho letto diversi romanzi di Georges Simenon nei momenti in cui avevo bisogno di leggerezza e Witold Gombrowich quando sentivo più bisogno di noir. E, con il tempo, il noir ha in effetti preso il sopravvento.

Per citare altri autori che hanno accompagnato una vita di ingordigia letteraria, posso citare anche Raymond Chandler, James Ellroy, Cormac McCarthy e Dan Winslow.

Ma trovo traccia in me anche di libri come "Il Nano" di Par Lagerkvist o "Le voci di Glory" di Davis Grubb, due libri da leggere tassativamente di notte.

SDC - Qual è il tuo incubo più grande?
GC: Non lo posso raccontare. La mia paura è che qualcuno scopra qual è ovviamente.

SDC - Stai lavorando a qualche altro progetto di cui vuoi parlarci?
GC: Oltre al secondo capitolo di URLO (che sarà pronto per la prima metà del 2022), sto lavorando a un fumetto tratto da un mio racconto noir, "Il miglior amico dell'uomo", disegnato sempre da Luca Conca e a una biografia di Landru, detto Barbablu.

Ma anche a un romanzo intitolato "L'uomo con il taccuino", ovviamente un noir.


SDC - Quando e come nasce la passione per il fumetto?
LUCA CONCA: La passione per il fumetto nasce dalla passione per il disegno innanzitutto, nell'infanzia.

Passavo giornate intere a disegnare o creare personaggi che sarebbero vissuti nello spazio di una sola pagina ma che mi permettevano di unire il disegno ad una piccola narrazione.

Mio padre, che è ancora un lettore appassionato di fumetti, cominciò a portarmi in edicola e da lì l'amore per il fumetto è diventato un elemento fondativo del mio immaginario.

SDC - In che modo ti sei preparato per poter illustrare URLO?
LC: Prima della scelta dello stile grafico, con Gloria Ciapponi abbiamo deciso di utilizzare un taglio più cinematografico che fumettistico, semplificando la gabbia e arrivando a poche vignette per tavola.

L'obiettivo è stato utilizzare il linguaggio del fumetto senza utilizzarne la sintassi.

Cercavo poi uno stile "diverso" dal solito: realistico, quasi fotografico (per aumentare il più possibile l'immedesimazione) ma anche pittorico. Io ormai da vent'anni sono soprattutto pittore e il ripasso tradizionale, un'inchiostrazione con bianchi e neri assoluti non riuscivo più a concepirla, proprio perché nella pittura tutto passa attraverso il chiaroscuro. Volevo quindi dei neri mai pieni, misteriosi.


SDC - Ti ha spaventato l'atmosfera ricreata da Gloria Ciapponi per mettere in atto quel terrore?
LC: Sì, l'atmosfera che Gloria ha creato è spaventosa perché viaggia su due livelli, diciamo: da una parte l'aderenza a un genere, quello horror, che lei conosce benissimo, sia per i film visti che per i libri letti, con le sue dinamiche e i suoi "topos" narrativi; dall'altra, le virate improvvise che Gloria affida ai personaggi, ai loro gesti violenti o spietati, al loro linguaggio brutale che non è solo verbale.

Tutto questo attinge dall'indagine sulla natura umana e deviata, tipica del noir, la seconda "anima" di Gloria.

SDC - Per i tuoi disegni preferisci utilizzare la penna perchè, cito "ha un segno ossessivo che sembra non definirsi mai, senza neri pieni, come se dentro si muovesse sempre qualcosa". In effetti, è questa la sensazione che ho avuto leggendo e guardando attentamente i disegni di URLO. Hai dato così vita al mostro?
LC: La penna a biro è il compromesso ideale tra pennino e matita, tra fumetto e disegno.

La pittura si dice che contenga il disegno, ma nel fumetto il ripasso spesso congela o definisce alcune scene e fisionomie.

Con la penna, invece, elimino i contorni netti e tutto diventa ossessivo, insistito, come se non si definisse mai.

Sembra semmai solo avvicinarsi alle cose. Un segno che conserva tutti i ripensamenti e che, a mio parere, rende bene l'atmosfera allucinata e paurosa della storia.


SDC - Qual è il tuo incubo più grande?
LC: Il mio incubo più grande (e lo distinguo appunto dalla paura, che è forse più generica) è subire un trauma al volto, venire sfigurato da un incidente, perdere la mia identità fisica.

Io ho un fratello gemello e per me l'identità e la specificità fisica sono importantissime.


SDC - Stai lavorando a qualche altro progetto di cui vuoi parlarci?
LC: A parte il secondo capitolo di URLO nel quale mi sto immergendo come in un fiume scuro che mi attrae e mi spaventa, sto lavorando ad una storia noir sceneggiata con vera maestria da Gloria  Ciapponi che ha adattato per il fumetto un suo racconto noir.

L'ambientazione è italiana, la riviera adriatica e le atmosfere notturne e metropolitane sono le mie preferite da disegnare. Lo sto realizzando sempre a penna con i grigi acquerellati.

Un'altra storia nera come il buio.



URLO - NEL BUIO
Storia: Luca Conca e Gloria Ciapponi
Disegni: Luca Conca
URLO creato da Luca Conca
URLO NEL BUIO @ 2021 Luca Conca e Gloria Ciapponi
Pubblicato in Italia da saldaPress