Intervista a Federico Panella, autore della locandina dello spettacolo teatrale "Non ce la faccio più", liberamente ispirato al film "Bianco, Rosso e Verdone" di Carlo Verdone, in scena fino al 29 Maggio presso il Teatro dell'Angelo di Roma.




"Non ce la faccio più" è lo spettacolo teatrale per il quale hai realizzato la locandina. Come nasce la collaborazione per questo spettacolo?
Intanto grazie per l'interessamento: è la mia prima intervista e, anche se non mi vede nessuno, sono nervosissimo!

La collaborazione nasce in modo estremamente spontaneo: conosco Annalisa Castelli (Regista dello spettacolo) da moltissimi anni e abbiamo lavorato a lungo insieme.

Mi ha chiesto un disegno per la locandina e l'ho realizzato, ignorando però una serie di riferimenti che mi ha indicato. Ma lei mi conosce e sa cosa aspettarsi.

Qual è il personaggio all'interno della commedia che, secondo te, si presta di più a divenire un fumetto vero e proprio?
Mimmo, ovviamente! Le sue dinamiche con la nonna sono divertentissime e mi ricordano un po' i fumetti di quando ero piccolo, tipo Nonna Abelarda.

Ma anche Amitrano: il fatto di non parlare per tutto il film e di essere sfortunatissimo lo rende simile a un altro mito d'infanzia, il Wile E. Coyote della Warner Bros.

Raccontaci un po' di te. Come nasce la passione per il fumetto ed il mondo della Nona Arte?
Ho sempre disegnato, da che ho memoria. Siccome a casa i Topolini non sono mai mancati e non ero molto socievole, passavo i pomeriggi a disegnare le mie storie di Paperino.

Poi verso gli otto anni ho avuto la malaugurata idea di chidere a mia madre come si realizzavano i cartoni animati... e li mi sono perso per sempre.

Tutta colpa di Paperino e Lamú. Poi sono arrivati i francesi, gli americani, i giapponesi e gli argentini.

Ora per questioni di spazio non riesco piú a collezionare tutto, ma di base sono onnivoro.


Attualmente il fumetto è molto sotto i riflettori. E' finalmente uscito allo scoperta o si sono resi conto che fumetto non significa "roba da bambini"?
Ci si é resi conto, in certi ambienti, che non é roba per bambini: si vede dalla quantità di soggetti per il cinema che vengono dal fumetto, o da come professionisti del fumetto spesso sconfinano nella produzione cinetelevisiva.

Io stesso ho realizzato alcuni storyboard per cinema e televisione, per aiutare a visualizzare scene con effetti visivi complessi.

Il problema é che il pubblico generalista è restio a leggere, principalmente perchè non sa che ci sono fumetti bellissimi: nel momento in cui vengono informati ce ne sono tantissimi disposti a leggerne e a fare le code fuori dalle librerie come succede per Zerocalcare.

Trovo che proprio nell'informare ci sia ancora troppa esclusività (nel senso di "o questo o quello ma non entrambi") e troppi meccanismi "vecchi".


Di certo è una situazione molto diversa rispetto a venticinque - ­trenta anni fa, ma c'è anche un ricambio generazionale.

Mi fermo qui che il discorso sarebbe lunghissimo!

Come vedi il fumetto italiano nel futuro?
Voglio essere ottimista, perché vedo una gran quantità di fumetti belli prodotti con impegno e passione.


Qualche tua opera realizzata in passato da farci conoscere?
Il mio percorso é un po' erratico: sono partito dal fumetto, ma sono rapidamente passato all'animazione perché é un tipo di lavorazione che mi interessa di piú e per la quale sono particolarmente portato.

Poi sono approdato a internet, all'alba della "new economy" quando sembrava chissà che (ma sono state le potenzialità di Flash per fare animazione ad avermi spinto li) e sono rimasto in ambiente internettiano per una quindicina di anni; ho poi conosciuto Annalisa e ho realizzato principalmente animazioni per banner pubblicitari e video.

Tutta una produzione che a causa della natura frenetica di internet vedeva la luce e spariva in tempi brevissimi. Quindi pure se ho lavorato tantissimo, in realtà di mio in giro c'é pochissimo.

A quali progetti stai ora lavorando?
Storyboard e animazioni per video e fumetti per adulti.

Ma quello che mi sta dando piú soddisfazione sono le strisce di Rita e Cthuluh, nate come gioco tra me e la mia amica Rita (Petruccioli, illustratrice e fumettista eccellente).

Lei le ha pubblicate su Facebook e son piaciute molto a tutti. E per me é sempre una soddisfazione enorme quando il pubblico ride con le mie vignette.

Si trovano sulla mia pagina facebook.