Didier Decoin – Un’inglese in bicicletta
Traduzione di Angelo Molica Franco – pp. 320  euro 17.00
Collana Gare Du Nord – in libreria dal 19 giugno

«In questo appassionante romanzo, Didier Decoin dimostra il suo amore per gli esseri umani fragili e sensibili, descritti con una scrittura ricca e ammaliante» Le Point
«Ci si imbarca in questo libro come su una nave alla deriva, lasciandosi portare dallo stile immediato e da un intrigo pieno di sorprese» Lire

29 dicembre 1890. Wounded Knee, Sud Dakota. Un giornalista inglese assiste al massacro della tribù dei Lakota Sioux. Tra i pochissimi sopravvissuti c’è una ragazzina. Il giornalista la prende con sé, la porta in Inghilterra, la cresce, se ne innamora e infine la sposa. Così Ehawee, diventata dall’altra parte dell’Atlantico la piccola Emily, inizia la sua incredibile avventura. Da questa premessa inizia una vicenda tra storia, giallo, amore, mistero. Con una bicicletta che cambia un destino e cinque fotografie scomparse e poi ritrovate che sveleranno una verità nascosta e un passato che ritorna. Tra Dickens e Conan Doyle, un romanzo allo stato puro e un appassionato omaggio alla letteratura inglese della fine dell’Ottocento. Dopo un inizio in Cinemascope sulle pianure del West, l’autore fa galoppare il lettore tra New York e Londra, prima di cambiare ritmo così come si cambia un obiettivo della macchina fotografica, per esplorare il confine tra realtà e apparenza. I Sioux erano convinti che gli spiriti li avrebbero protetti dalle pallottole dei nemici, Conan Doyle e il suo circolo credevano agli elfi che danzano nei boschi. «Dietro la verità esiste un’altra verità, ma qual è la verità?» ha scritto John B. Frogg, frase che apre questo grande romanzo. Ma cos’è la menzogna, cos’è l’illusione? E chi è John B. Frogg? http://edizioniclichy.it/index.php?file=scheda_libro&id_pubblicazione=4


Maurizio Naldini – Conosci Firenze?
Tutto quello che devi assolutamente sapere
pp. 276  euro 14.90
Collana Beaubourg – in libreria dal 19 giugno
  
Quali sono i colori originali di Firenze, e quali le statue vere e quelle false? Cosa scrisse Martin Lutero a proposito del suo ricovero a Santa Maria Nuova? Quanti erano, come lavoravano gli operai che costruirono la Cupola?  Dove si svolse la prima corsa ciclistica al mondo e chi la vinse?  Come si comportavano sessualmente i fiorentini del Trecento? Cosa fu determinante per la vittoria dei Guelfi a Campaldino? C’è una Firenze che non è mai stata scritta nei libri di storia né in quelli dell’arte. Una città in apparenza minore, fatta di curiosità, aneddoti, piccoli segreti. Ma anche di episodi che furono all’origine delle grandi vicende. Questo libro ce li racconta, in modo incalzante, in un gioco di 450 domande e risposte che spaziano dalle origini fino ai giorni nostri. Segue un percorso insolito, che non è cronologico, né per temi o per luoghi, ma piuttosto un richiamo di curiosità che si incatenano l’una dopo l’altra. Un volume che si legge d’un fiato, e ci rivela la città che insegnò al mondo l’arte, ma anche i commerci, l’organizzazione civile, il rispetto per i diversi, la capacità di dare e di darsi attraverso il volontariato. Il lettore, preso per mano, si aggira così in una realtà senza tempo. Perché il passato è nell’oggi, e ancora oggi ovunque si rivela, nelle cose e nei volti della gente, basta sapere come riconoscerlo.


La sarta di Maria Antonietta – Memorie di Rose Bertin
Traduzione di Vittoria Ronchey - pp. 128  euro 10.00
prefazione di Giuseppe Scaraffia
Collana Beaubourg – in libreria dal 26 giugno
  
Rose Bertin fu la prima stilista della storia. Dopo aver debuttato modestamente come una delle tante modiste di Parigi, le sue idee vennero apprezzate dall’aristocrazia e Maria Antonietta ne fece la sua «ministra della moda», un tema molto caro alla regina. Accusata di avere spinto Maria Antonietta sulla via di una costosa sregolatezza, Rose scrisse queste memorie per difendere la donna cui era stata vicina per tanti anni: la sarta rivela così dal suo punto di vista privilegiato alcuni degli intrighi di corte che minavano la serenità della regina, primo fra tutti il misterioso “affare della collana” che portò alla tortura e alla prigionia di madame de La Motte e, in seguito allo scandalo e al malcontento del popolo, fu uno degli antefatti allo scoppio della Rivoluzione.Queste pagine, che dipingono minuziosamente gli ultimi momenti dell’Ancien Regime e la tragedia che incombe su di esso, regalano un’immagine di Maria Antonietta dolce e familiare, lontana da quella cui siamo abituati, e ben consapevole delle sue responsabilità come madre e regina di Francia. Non tutto è oro quel che luccica, però: un ricco apparato di note e una prefazione del celebre critico Giuseppe Scaraffia svelano le piccole controversie e le strategiche omissioni nel racconto, pubblicato in Francia nel 1851 e finora inedito in Italia, di Rose Bertin.


Pippo Russo – L’importo della ferita e altre storie
Frasi veramente scritte dagli autori italiani: Faletti, Moccia, Volo, Pupo e altri casi della narrativa italiana contemporanea
pp. 304  euro 15.00
Collana Beaubourg – in libreria dal 26 giugno
  
Sapevate che le ferite hanno un importo? E che dalla dissoluzione dell’ex Unione Sovietica è nata “la repubblica kazara”, i cui cittadini non possono che essere definiti kazzari? E che negli occhi di un uomo appena ammazzato si può leggere al tempo stesso sorpresa, delusione e estasi? Volete sapere quanti spot pubblicitari non occulti comprate pagando il prezzo di copertina di un libro? Questo e molto altro troverete nelle pagine di questo volume. Scritto dall’inventore della rubrica sportiva «Pallonate» (nata sul «Manifesto» e successivamente ospitata da «l’Unità» e dal «Fatto Quotidiano») con l’applicazione dello stesso metodo: una lettura scrupolosa del testo e il commento dei suoi vizi. Che possono andare dallo strafalcione grammaticale all’eccesso d’enfasi, dalle incongruenze ai nonsense, dallo humour raggelante a quelle misteriose improprietà che sembrano proprio essere il frutto di traduzioni mal riuscite da lingue straniere. Tutto ciò viene minuziosamente riportato nelle pagine di questo libro. Nel quale non ci si occupa di critica letteraria, e in cui l’unico giudizio di qualità viene dato con gli occhi del lettore, e non del giornalista culturale. La bussola che guida l’operazione è il confronto col testo. E nulla più di esso può essere spietato per un autore.




Antonio Gramsci – Fiabe
A cura di Tommaso Gurrieri - pp. 240  euro 8.00
Collana Père Lachaise – in libreria dal 19 giugno
  
Un libro che è ormai diventato indispensabile per comprendere nella sua interezza e complessità il pensiero di uno dei più importanti filosofi e uomini politici del Novecento. In questo volume, introdotto da un breve ma esauriente excursus storico-politico, viene proposta l’integrale produzione di Gramsci per l’infanzia, e in particolare le raccolte pubblicate postume con i titoli L’albero del riccio e Favole di libertà, che contengono le traduzioni che Gramsci fece per i figli delle fiabe dei fratelli Grimm, e ancora gli Apologhi e Raccontini torinesi e i Raccontini di Ghilarza e del carcere. Quello che emerge è un Gramsci diverso, con una lucida e fermissima capacità pedagogica di trasmettere i valori in cui credeva e per i quali aveva combattuto tutta la vita, ma anche capace di una dolcezza e una tenerezza infinite.