COLLISIONI PRESENTA “CIAO AMORE CIAO…”
UNA SERATA SU LUIGI TENCO CON ZIBBA E ENRICO DEREGIBUS
SABATO 23 MARZO, ZONA H (ALBA), ORE 21.30
Una
serata per ricordare il grande genio di Luigi Tenco è prevista sabato
23 marzo ad Alba (CN) presso Zona H alle 21.30. Protagonista sarà Zibba
con il giornalista Enrico Deregibus. L'appuntamento, presentato da
Collisioni e H-zone, fa parte del ciclo “Jukebox all’idrogeno #2” ed è
intitolato “Ciao amore ciao…”. L'ingresso è gratuito.
« Io
sono uno/ che sorride di rado,/ questo è vero, / ma in giro ce ne sono
già tanti/ che ridono e sorridono sempre,/ però poi non ti dicono mai
cosa pensano dentro » (Luigi Tenco, Io sono uno, 1966)
Luigi
Tenco si tolse la vita con un colpo di pistola alla tempia destra nella
stanza 219 dell’Hotel Savoy di Sanremo nella notte tra il 26 e il 27
gennaio 1967. Durante le giornate del Festival. Si chiuse così, nel modo
più tragico ed oscuro, la controversa parabola di uno dei cantautori
più emblematici e contraddittori degli anni Sessanta. Erano gli anni
della contestazione studentesca, dei moti di piazza, delle occupazioni
universitarie che annunciarono il ’68. Anni di fermento culturale e
musicale, in cui il jazz veniva suonato nelle cantine, il rock’n’roll
riempiva i cartelloni dei più sconclusionati festival giovanili, e in
cui nascevano le convulse e spesso confuse tematiche sociali del
primo folk-beat italiano. Tenco incarnava, a fior di pelle, e spesso suo
malgrado, le contraddizioni più profonde e laceranti di quel periodo,
ma anche i fermenti più vivi e fecondi. Nelle sue canzoni ritrasse
impietosamente la società italiana di quegli anni, il mondo asfittico
della nostra canzone popolare, passando da una malinconica, sconsolata
rassegnazione a una sferzante, quasi nevrastenica ansia di sovversione e
rinnovamento. La sua prosa aspra e disadorna, così poco convenzionale
rispetto all’estetismo puritano dell’epoca, intrisa di poesia
crepuscolare e di invettiva bruciante, al pari del suo personaggio
scontroso e antisociale, ne fece un antesignano degli eroi tormentati e
“maledetti” del rock alternativo (che più volte gli renderanno omaggio)
ancor prima che dei cantautori militanti degli anni ‘70.
Autore
di capolavori come “Vedrai, vedrai…”, “Mi sono innamorato di te”, “Non
Sono Io”, “Ciao amore, ciao!”, la figura di Tenco divenne simbolo di
libertà espressiva e di anticonvenzionalità. Fu lui ad ispirare,
nell’ambito della ricerca musicale, la battaglia per l’affermare di
musica “alternativa”, che rifiutava i circuiti mediatici della grande
distribuzione, libera dall’assillo del successo popolare e del consenso
di massa. La testimonianza e la sopravvivenza di mondi altri e possibili
all’interno dell’angusto e vilipeso universo culturale.
A
Luigi Tenco molti cantautori italiani hanno dedicato versi e canzoni, da
Lucio Dalla, ai Nomadi, a Francesco Guccini, Vinicio Capossela, La
Crus, John De Leo, Mike Patton. Ma i più belli, forse, rimangono i versi
a lui dedicati da Fabrizio De Andrè nella canzone “Preghiera in
Gennaio”, scritta di getto il giorno dopo la morte dell’amico: “Signori
benpensanti, spero non vi dispiaccia se in cielo, in mezzo ai Santi,
Dio, fra le sue braccia, soffocherà il singhiozzo di quelle labbra
smorte, che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte”.
Collisioni
e Zona H vogliono ricordare il grande genio di Luigi Tenco in una
serata informale. La seconda lezione del ciclo Jukebox all’Idrogeno, la
serie di lezioni anticonvenzionali sulla musica, inaugurata con grande
successo a dicembre con Bunna e Raphael. E chi poteva essere il
protagonista di questa lezione, se non Zibba? Una delle voci più
interessanti del cantautorato italiano contemporaneo. E vincitore della
Targa Tenco per il miglior album nel 2012. Alla figura poetica e
controversa di Tenco è legata la musica di Zibba, le tematiche da lui
affrontate, la vita di tutti i giorni, il sesso, l’amore, l’amicizia. E
poi vene pulp e bukowskiane accostate a messaggi che colpiscono dritti
alla pancia e all’anima. Finestre sull’umanità e sulle sue infinite
sfaccettature. Un esempio di come la musica, spesso meglio di altri
linguaggi, sappia portare alla luce misteri ed ombre dell’esistenza,
dando voce all’ansia di libertà e di ribellione che è dentro tutti noi.
A
moderare la serata un vero esperto di Luigi Tenco, curatore di un libro
sulla sia vita, Enrico Deregibus, piemontese, giornalista, saggista
nonché operatore culturale nel settore musicale. Con lui si parlerà
anche del famoso Club Tenco, il più importante organismo per la canzone
d’autore in Italia, nato nel 1972 per celebrare la memoria del grande
cantautore, e che organizza fra l’altro il prestigioso Premio Tenco.
Enrico
Deregibus è ideatore e curatore del "Dizionario completo della canzone
italiana", pubblicato da Giunti, e con Enrico de Angelis e Sergio
Secondiano Sacchi nel 2007 ha curato il volume su Luigi Tenco “Il mio
posto nel mondo. Luigi Tenco, cantautore. Ricordi, appunti, frammenti”
(BUR). Collabora con diverse testate ed è stato a lungo vicedirettore
della rivista L'Isola che non c'era. È direttore artistico o consulente
di live-club e di numerose manifestazioni di carattere musicale, dal
Meeting Etichette Indipendenti (per il quale è responsabile della
sezione "Mei d'autore") all'"L'Isola in Collina- Tributo a Luigi Tenco"
di Ricaldone (Al) e al "Premio Bindi" di Santa Margherita Ligure. Ha
curato inoltre “La leva cantautorale degli anni zero”, progetto di
valorizzazione della nuova canzone d'autore italiana promosso da Club
Tenco e MEI.
3 Commenti
Carissime!! che bello avervi visto!!! mi mandate le fotine che ci siamo fatte!! un abbraccioneeeeeeeeeeee
RispondiEliminaCiao,
Eliminaha fatto tanto piacere anche a noi :)
Ti ho appena mandato le foto.. spero tu l'abbia ricevute... in caso contrario te le rimando :)
Ciaooo carissima!!!!!!!!!!!!! si è stato proprio bello finalmente conoscersi di persona :))) sei stata gentilissima!!!!^^ le fotine le ha Sara, appena leggerà il commento le manderà ;)
RispondiEliminabaciiiiii
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