Il treno s'allontanava veloce dalla stazione, mentre Lucy si trovava a bordo di una moto nera dai larghi pneumatici, stretta a quello sconosciuto.

 

Le loro mete ora coincidevano.

 

Correvano veloci, come le stelle nella notte che cadevano, ed il vento  che vorticava sui capelli di Lucy, come segno di una tempesta che presto l'avrebbe portata via.

 

Franz si fermò, spinto dai pizzichi di Lucy.

 

Era stanca, infreddolita e affamata. 

 

Un vecchio casale illuminato sarebbe stato il loro rifugio di una notte.

 

Presto le luci si spensero anche nella casa accanto, così che Franz e Lucy ebbero via libera, ed indisturbati, si inoltrarono nel fienile.

 

Con il faro della moto poterono notare qualche insaccato appeso a stagionare e dei cilindri di latte.

 

Lucy non era abituata alla vita campestre, mentre Franz sembrava non aver vissuto mai in nessun altro posto.

 

Fece di tutto per farla sentire tranquilla.

 

Lucy in realtà non tremava di timore, tremava per via degli occhi di Franz che fiammeggiavano al chiaror di luna; Lucy si poneva mille domande: chissà chi era, perché anche lui era in fuga, perché l'aiutava in questo suo peregrinare.

 

Franz inspirava in Lucy uno strano affetto.

 

Un affetto di chi vorrebbe aiutarlo forse a ritrovare se stesso.

 

Ma come può chi fugge, riuscire a ritrovare qualcuno che a sua volta scappa? Era un interrogativo che in quel momento, Lucy avrebbe lasciato alle sue spalle.

 

Non le andava più di pensare, non le andava più di capire.

 

Quel che ora voleva era solo riposare, per poi decidere l'indomani sul da farsi.

 

Nella struttura poco curata, gli spifferi continuavano a filtrare indisturbati.

 

La paglia era umida e fastidiosa, ma Franz sembrava essere abituato a ben altri alloggi di fortuna.

 

Se ne stava sdraiato a scrutare quel pezzo di cielo che si intravedeva dalla grata della finestra rotta.

 

Lucy avrebbe voluto avvicinarsi a Franz, ma c'era qualcosa che la tratteneva ancora.

 

Franz, come ridestato dal suo lungo pensare, tornò alla realtà.

 

Ricordandosi di una Lucy tremante.

 

Le si avvicinò, coprendola con la giacca di pelle, e l'abbracciò.

 

Il tepore di Franz fece scuotere Lucy dal gelo.

 

L'atmosfera mutò: d'improvviso Lucy si sentì vivere come mai aveva vissuto, mentre le dita di Franz cercavano le sue labbra, accarezzandole anche il viso.

 

Il respiro di Franz si faceva sempre più forte e vicino, così vicino che Lucy rise per il solletichio della barba ribelle di Franz.

 

Un bacio ed i due si addormentarono stretti l'uno all'altra.

 

Non era ancora forse giunto il momento.

 

Tante cose dovevano essere svelate a Lucy prima del grande passo.

 

Tanti chilometri e battaglie dovevano affrontare i due.

 

Lucy non sapeva che l'uomo che con tanta tenerezza si curava di lei, era un rivoluzionario ricercato dalle forze dell'ordine.

 

Strano e crudele il fato.

 

Entrambi amavano sì la libertà ed erano anticonformisti… ma a che prezzo? Fino a dove si sarebbero spinti?

 

La notte passò velocemente ed i due lasciarono il capanno prima che i proprietari potessero rendersi conto della loro presenza.

 

La moto aveva preso la direzione di Roma.

 

«Perché torniamo indietro?» urlò Lucy, quasi come se fosse stata tradita.

 

Franz non rispose e continuò a guidare. Lucy era furiosa ma non potè non stringerlo per paura di cadere.

                                                                                                                            

 

 

 continua SaDiCa