A marzo su Best Movie un grande concorso e 4 cover variant dedicate a Batman v Superman: Dawn of Justice. Le firmano Leo Ortolani, Roberto Recchioni, Sio e Zerocalcare
Per celebrare l'arrivo nelle sale di Batman v Superman: Dawn of Justice il prossimo 24 marzo, abbiamo chiesto a quattro tra i più amati disegnatori italiani Roberto Recchioni, Sio, Leo Ortolani e Zerocalcaredi reinterpretare la sfida tra i due supereroi DC a modo loro, realizzando quattro variant cover fumetto inedite che potete trovare in esclusiva nella "versione Large" della rivista e di cui gli autori ci raccontano all'interno di uno speciale Dietro le quinte. Per l'occasione Best Movie, in collaborazione con Warner Bros., lancia anche un contest che mette in palio gadget da collezione. Per vincerli bisognerà realizzare un disegno ispirato all'epica sfida tra i due personaggi, proprio come i grandi artisti che hanno creato le nostre copertine (troverete info e regolamento all'interno del mensile oppure sul sito Bestmovie.it ).


Nella nostra cover story dedicata allo scontro tra l'alieno di Krypton e il miliardario di Gotham City non solo abbiamo intervistato l'Uomo d'Acciaio Henry Cavill, che ci accompagna alla scoperta del nuovo universo cinematografico DC inaugurato con il film di Zack Snyder, ma abbiamo persino incontrato Frank Miller, grande maestro del fumetto americano che ha rivoluzionato il mondo del Cavaliere Oscuro.
Inoltre, restando in tema di grandi sfide, ci siamo divertiti a far salire sul ring i personaggi più iconici dello star system hollywoodiano. E saranno i lettori a votare i vincitori sul sito Bestmovie.it oppure sulla pagina Twitter ufficiale @Bestmovieitalia con l'hashtag #Legrandisfide.

Siamo stati anche sul set di X-Men: Apocalisse dove abbiamo incontrato Bryan Singer: il regista del nuovo film dedicato ai mutanti della Marvel ci ha svelato alcuni degli aspetti più interessanti di quello che si preannuncia uno dei capitoli più rivoluzionari dell'intera saga (nelle sale il prossimo 19 maggio).

Le nostre interviste sono invece dedicate a Tom Hardy e ai registi Michael Bay e Fausto Brizzi. L'attore inglese è protagonista di Legend, dove interpreta i due gemelli criminali Ronnie e Reggie Kray nella Londra anni '60. Bay torna nelle sale con 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi, passando dai robottoni di Transformers al cinema bellico puro per raccontare la storia vera dell'attacco terroristico dell'11 settembre 2012 in Libia. Brizzi, infine, ci parla di Forever Young, commedia dal retrogusto amaro dedicata a una generazione di finti giovani allergici alle responsabilità.

Nella sezione Screen lo speciale sull'edizione home video di SPECTRE, l'intervista a Charlie Cox – in cui il protagonista di Daredevil ci racconta in anteprima i temi della seconda stagione nel serial Netflix dedicato al supereroe Marvel –, la recensione di American Horror Story: Hotel e lo speciale sul nuovo videogame Hitman. Mentre Roberto Recchioni, nella sua rubrica A scena aperta, svela i segreti di una delle sequenze più belle di Suburra, il film di Sollima disponibile in Blu-ray e Dvd. A marzo inauguriamo anche il nuovo spazio Me & Toons a cura di Dario Moccia, YouTuber appassionato di fumetto e animazione, che in questo primo appuntamento ci racconta la sfida tra Batman e Superman attraverso i cartoni animati più iconici che li hanno visti protagonisti.
Non manca poi la guida ai film più attesi del mese: dal commovente The Room con Brie Larson, all'action Attacco al potere 2; dalla storia vera raccontata in Suffragette, al thriller con Jason Bateman Regali da uno sconosciuto: The Gift; dalla nuova fatica dei fratelli Coen Ave, Cesare! al nuovo capitolo dello sci-fi young adult Allegiant; dall'epica rivisitazione della resurrezione di Cristo in Risorto, alla commedia francese La Corte con Fabrice Luchini; da Land of Mine al disaster movie Disney L'ultima tempesta.

Ecco un estratto dell'intervista a Henry Cavill realizzata da Lorenzo Ormando e pubblicata su Best Movie di marzo
Possiamo definire questo film un sequel vero e proprio di L'uomo d'acciaio?
«Sì, anche se stavolta l'obiettivo principale era di introdurre Batman, dando allo stesso tempo un assaggio della Justice League. Inoltre, mentre prima il pubblico vedeva il mondo attraverso gli occhi di Clark, adesso è il contrario».
Che intendi?
«Batman V Superman si concentra sul modo in cui la gente percepisce Superman. Jonathan Kent (padre adottivo di Clark, ndr) aveva detto al figlio: "Il mondo non è pronto per te. Come si sentirebbero se scoprissero la tua esistenza?". Il risultato è che alcuni iniziano a venerarlo, mentre molti sono indecisi e altri ancora vedono in lui la reincarnazione del diavolo».
Eppure è stato lui a salvarli dall'attacco del Generale Zod alla fine de L'uomo d'acciaio.
«Ãˆ vero, ma la sua stessa forza rappresenta una minaccia. La gente inizia a chiedersi che cosa succederebbe se, un giorno, scegliesse di usare i suoi poteri per sottomettere il genere umano».


Ecco un estratto dell'intervista a Tom Hardy realizzata da Adriano Ercolani e pubblicata su Best Movie di marzo
Da dove sei partito per capire due personaggi complessi, e tanto legati, come Ronnie e Reggie Kray?
«Più che sull'aspetto criminale mi sono concentrato su quello glamour. I Kray all'epoca erano delle star, grazie al loro locale erano a contatto con molte celebrità britanniche, facevano parte di quella cultura dell'apparenza che era l'Inghilterra degli anni '60. Il legame simbolico tra questi criminali e la cultura ufficiale è l'aspetto più inquietante dell'intera vicenda, più dei loro traffici illegali o dei crimini commessi».
Perché questo genere di criminali ambiscono spesso alla fama secondo te?
«Credo che nella psicologia di molti gangster ci sia un forte bisogno di attenzione, si vuole mostrare che si è riusciti ad avere successo nel mondo compiendo azioni orribili e uscendone comunque puliti, anzi accettati dall'establishment. Poi i criminali abbracciano la celebrità allo stesso modo di molti attori, alla fine scatena la loro componente autodistruttiva».
Ti sei trovato a tuo agio con due personalità così debordanti?
«Per interpretarli ho dovuto giocare di sottrazione, e so bene che vedendo il film sarà difficile crederlo. La verità è che erano due pavoni della strada, se avessi dovuto tenere fede a tutti i racconti che ho letto su di loro, nessuno ci avrebbe creduto, era troppo anche per un film. A parte l'estetica erano molto diversi: l'uno paranoico schizofrenico, l'altro un estroverso che conquistava le persone con il suo fascino. Eppure vissero e lavorarono sempre insieme».

Ecco un estratto dell'intervista a Michael Bay realizzata da Adriano Ercolani e pubblicata su Best Movie di marzo
Cosa ti ha colpito del del libro?
«Il lavoro di Zuckoff trasuda verità, evita tutto ciò che di politico ha offuscato i fatti realmente accaduti, infangando la memoria dei caduti a Bengasi. La forza primaria della storia è che a quegli uomini, padri di famiglia in procinto di tornare a casa o di rinnovare il proprio contratto di lavoro, nessuno ha ordinato di combattere. L'hanno deciso loro, mettendo a repentaglio tutto ciò che avevano».
Ti affascinano questo genere di professioni?
«Nella mia carriera ho lavorato con un sacco di special operator e militari: The Rock, ad esempio, è stato il primo film in cui ho collaborato con un team di Navy Seal, e spesso li inserisco in alcune scene d'azione. Sono uomini molto diversi da come vengono solitamente dipinti: umili, senza alcun ego. L'episodio di Bengasi è emblematico del fatto che si sa ben poco di quello che fanno, oppure di come la gente fraintenda il loro compito nelle zone a rischio. Svolgono mansioni che molti altri non vogliono ricoprire, rimpiazzano personale in congedo, oppure vengono impiegati in missioni di difesa e attacco. La maggior parte della gente pensa siano solo mercenari: è un luogo comune che deve essere smentito».
Dove avete girato?
«La Paramount all'inizio voleva che girassi il film a New Orleans, ma sapevo che sarei dovuto andare Oltreoceano per ottenere il realismo fondamentale per la storia. Alla fine, la location principale è stata Malta, più una settimana in Marocco, per un totale di 49 giorni di lavorazione. Ho girato a ritmi molto intensi, con molte ore di shooting al giorno. Sono abituato a essere vicino al cameraman o agli attori quando riprendo, ma di solito sui miei set i ritmi sono più tranquilli».


Best Movie di marzo 2016 è in edicola dal 26 febbraio.
Il magazine e il sito di Best Movie (www.bestmovie.it) sono disponibili anche nelle edizioni multimediali e interattive su iOS, Android e Windows 8, grazie a due app dedicate, a cui si aggiunge Best Movie Plus, attraverso la quale è possibile scaricare e recuperare le edizioni speciali di Best Movie. Segnaliamo il nuovo aggiornamento per l'applicazione iBest Movie (progettata per smartphone, ma compatibile anche con tablet e disponibile gratuitamente per i device iOS e Android), rinnovata con un menu rivisto e razionalizzato, un design aggiornato, e una navigazione resa più stabile, semplice e veloce. L'app è ora pronta a farvi da prima finestra su tutto ciò che riguarda la Settima Arte. Uno sguardo completo, intuitivo e multimediale su tutto ciò che accade nel mondo del cinema, aggiornato in tempo reale con le news pubblicate sul sito. Senza dimenticare l'accesso alle trame e ai trailer dei film, e la funzione Cerca Cinema, che offre la possibilità di rintracciare le sale più vicine che proiettano il film che cercate.

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