Il Risveglio della Forza: su Best Movie di dicembre l'intervista a J.J. Abrams e il ricordo di Star Wars di sette celebrità
In occasione del ritorno in sala della saga sci-fi più popolare di sempre il prossimo 16 dicembre, Best Movie vi riporta in quella galassia lontana lontana con una "doppia" cover story di ben 13 pagine dedicata a Star Wars. La prima parte è un viaggio nel nuovo capitolo, che vi raccontiamo anche attraverso le interviste al regista J.J. Abrams e a uno dei protagonisti, John Boyega. Mentre nella seconda sette celebrità – Luca Argentero, Fausto Brizzi, Claudio Di Biagio, J-Ax, Francesco Mandelli, Flavio Parenti e Roberto Recchioni – raccontano la passione per la saga di George Lucas attraverso le loro memories: ricordi, aneddoti e storie legate a cavalieri Jedi e spade laser. Ad accompagnarci nel nostro salto nell'iperspazio c'è infine anche l'immancabile tavola di Zerocalcare, che questo mese "spara a zero" proprio sul mondo di Guerre stellari.


Le nostre interviste sono invece dedicate a due maestri del cinema, Steven Spielberg e Woody Allen. Il primo a dicembre sarà nei cinema con lo spy movie Il ponte delle spie, in cui torna a collaborare con Tom Hanks, mentre Allen arriverà nelle sale con Irrational Man, che vede protagonisti Joaquin Phoenix ed Emma Stone.

Troverete poi il nostro reportage dal Lucca Comics & Games, il più importante evento italiano (220 mila le presenze registrate per questa edizione) dedicato alla cultura pop che quest'anno si è rinnovato con una formula ancora più ricca tra film, eventi, ospiti, concerti, cosplayer e anteprime, inclusa quella di Lo chiamavano Jeeg Robot, presentata da Best Movie insieme ai protagonisti davanti a una platea entusiasta.

Sul numero di dicembre non potevano mancare i nostri consigli cinefili per i regali di Natale: abbiamo scelto per voi più di 50 proposte tra cofanetti da collezione, Blu-ray, videogiochi, libri, musica, gadget e giochi da mettere sotto l'albero.

Nella sezione Screen troverete invece la nostra intervista a Steven Moffat, sceneggiatore, produttore e showrunner di Doctor Who, nonché creatore, insieme a Mark Gatiss, del serial Sherlock, di cui ci regala qualche anticipazione parlando dell'attesissimo speciale di Capodanno. E ancora: approfondimenti sulle edizioni home video di Città di carta e Fantastic 4 - I Fantastici Quattro, la recensione della serie Tv Jessica Jones corredata dall'intervista alla protagonista Krysten Ritter e un focus sulla piattaforma digitale in streaming Vvvvid.it.

Non manca ovviamente la guida ai film del mese: da Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick, che ha riunito sul set il regista Ron Howard e Chris Hemsworth, a Mon roi, con Vincent Cassel ed Emmanuelle Bercot, da Chiamatemi Francesco, il film su Papa Bergoglio di Daniele Luchetti, a Un posto sicuro, con il Ciro di Gomorra Marco D'Amore, da Belle & Sebastien: L'avventura continua a Il professor Cenerentolo, da Il ponte delle spie ai cinepanettoni Natale col Boss e Vacanze ai caraibi, fino a Il segreto - Franny, con  Richard Gere. All'interno delle schede troverete anche le nostre interviste a Marco D'Amore, Lillo e Greg e Daniele Luchetti.

Infine, nella rubrica Dentro le nuvole dedicata al mondo dei comics, l'intervista a James O'Barr, il creatore del fumetto Il Corvo, che ci racconta del suo secondo libro dedicato alla saga incentrata sulla vendetta e del futuro del suo personaggio al cinema.

Ecco un estratto dallo speciale Star Wars Memories, realizzato da Emilio Cozzi e pubblicato su Best Movie di dicembre:
(…) Il sospetto è che dal 25 maggio 1977 più d'uno si senta solo. Non per chissà quale carenza d'affetti, intendiamoci. Proprio nel senso di sentirsi Han Solo – o Ian, nello scellerato doppiaggio d'allora grazie al cielo lasciato cadere fra le fauci del Sarlacc. Ebbene il sospetto, anzi la quasi certezza, è che da 38 anni in milioni si sentano come il contrabbandiere al comando del Millennium Falcon, l'astronave ispirata a un hamburger, quella che in ogni sondaggio o presunto tale risulta sempre fra le due più significative della storia del Cinema. Tantissimi altri si sentono Luke, eroi classici, di quelli con tutta la Forza dell'Universo nelle vene, ma con sulle spalle la responsabilità di un ordine mistico che lo stesso Han imparò solo col tempo a rispettare. E di cui le nuove generazioni, cresciute a CGI e Jar Jar Binks, povere loro, hanno invece conosciuto tutto e subito, frequentandone i giovani padawan fin negli asili Jedi di Coruscant. A volerla far breve, la questione è già tutta qui: oggi in pochi possono dirsi estranei all'eredità di quei tre film – diventati poi sei, sette – capaci non solo di rivoluzionare il cinema; piuttosto in grado di incidere l'immaginario di un Pianeta intero e diventare parte di milioni di vite (…).

Ecco un estratto dell'intervista a Steven Spielberg realizzata da Elisa Leonelli e pubblicata su Best Movie di dicembre:
Cosa spinge te e Tom Hanks a collaborare così spesso?
«Penso che Tom sia uno dei più grandi attori del mondo. Il ponte delle spie è il nostro quarto titolo insieme, senza contare le miniserie che abbiamo prodotto (Band of Brothers – Fratelli al fronte, The Pacific), quindi c'era già familiarità tra noi e non abbiamo avuto bisogno di un periodo di assestamento. Per me questo è un lusso. Dopotutto eravamo amici stretti ancor prima della nostra prima pellicola insieme, lui è anche il padrino di uno dei miei figli. La domanda era se potessimo passare da amici a colleghi, e poi restare amici. Temevamo di litigare e di non essere d'accordo su alcune cose, ma non è mai successo. È come se condividessimo lo stesso cervello!».
Cosa ti affascinava in questa storia vera?
«Adoro il genere spionistico, ma non volevo fare uno spy movie classico. Stavo sviluppando Il GGG - Il Grande Gigante Gentile quando il drammaturgo Matt Shaman è venuto da me parlandomi di questa vicenda. E l'ho trovata così coinvolgente che ho rallentato il progetto su cui stavo lavorando per tuffarmi nel mezzo della Guerra Fredda e raccontarla».
Com'è stato, da bambino, crescere in quel periodo storico?
«Conoscevo già Gary Powers (il pilota protagonista dello scambio, NdR) perché mio padre si recò in Russia per lavoro nel 1960, ed ebbe modo di vedere ciò che rimaneva dell'U2 e di scattare fotografie dei resti dell'aereo, nel luogo in cui si era schiantato. Ma mentre si trovava in fila per vederlo, assieme a tre colleghi, alcuni militari russi li avvicinarono e gli chiesero i passaporti. Accortisi che erano americani, li fecero allontanare dalla fila, gli indicarono l'U2 e gli gridarono: "Guardate cosa ci sta facendo il vostro paese!". Lo ripeterono più volte prima di restituirgli i passaporti. Non ho mai dimenticato quella storia».

Ecco un estratto dall'intervista a Woody Allen realizzata da Giorgio Viaro e pubblicata su Best Movie di dicembre:
Oggi si sente più ottimista o pessimista rispetto qualche anno fa?
«Sono sempre pessimista, non è cambiato nulla! Il mio pessimismo è così profondo e assoluto che non può andare da nessuna parte, non posso essere più pessimista di quanto ero da giovane».
Forse dovrebbe uccidere qualcuno, come alcuni dei protagonisti dei suoi film. Magari l'umore ne gioverebbe.
«Sì, così rimarrei l'unica persona al mondo! Tuttavia in pensieri di questo tipo c'è un elemento creativo, che è utile quando si sceneggia. Capita ad esempio di essere seduti in treno o sdraiati sul letto e pensare: "Questa sarebbe la rapina perfetta, potrei farla egregiamente". Quando penso alle regole del perfetto omicidio da un punto di vista estetico, mi immagino allora di andare in un negozio di frutta, avvelenare un'arancia con una siringa e poi lasciarla lì… Solo che così non vale, perché non puoi uccidere uno sconosciuto a caso. Dev'essere qualcuno che conosci, altrimenti sono in grado di farlo tutti. Va contro le regole del gioco. Succede anche nei film di Alfred Hitchcock: funziona così, accade perché è un elemento estetico. C'è un bisogno creativo da soddisfare».
Entrambi i protagonisti di Irrational Man sono attratti dal pericolo, succede anche a lei?
«Io non cerco affatto il rischio, sono il tipico codardo della classe media. Jill (Emma Stone, ndr) è come me, si prende una cotta per Abe (Joaquin Phoenix, ndr) perché è carismatico, vulnerabile, autodistruttivo, però lei è una fanciulla borghese che starebbe meglio con un ragazzo del campus, uno con una vita normale, non dovrebbe farsi coinvolgere da un filosofo irrazionale del genere. Ma gli esistenzialisti sono fiammeggianti. Quando leggi gli altri filosofi, ad esempio gli scritti di Spinoza, li trovi brillanti ma sono anche pesanti, mentre nell'esistenzialismo incontri tutti questi uomini che bevono caffè, fumano, scrivono di suicidio e di ammazzare la gente… E poi partoriscono anche questi brani filosofici che sono pieni d'azione: come romanzi e spettacoli. Quindi Jill viene trascinata dal carisma di Abe così come le persone che leggono filosofia vengono coinvolte dall'esistenzialismo, dalla sua teatralità».

Best Movie di dicembre 2015 è in edicola dal 25 novembre.
Il magazine e il sito di Best Movie (www.bestmovie.it) sono disponibili anche nelle edizioni multimediali e interattive su iOS, Android e Windows 8, grazie a due app dedicate, a cui si aggiunge Best Movie Plus, attraverso la quale è possibile scaricare e recuperare le edizioni speciali di Best Movie. Segnaliamo il nuovo aggiornamento per l'applicazione iBest Movie (progettata per smartphone, ma compatibile anche con tablet e disponibile gratuitamente per i device iOS e Android), rinnovata con un menu rivisto e razionalizzato, un design aggiornato, e una navigazione resa più stabile, semplice e veloce. L'app è ora pronta a farvi da prima finestra su tutto ciò che riguarda la Settima Arte. Uno sguardo completo, intuitivo e multimediale su tutto ciò che accade nel mondo del cinema, aggiornato in tempo reale con le news pubblicate sul sito. Senza dimenticare l'accesso alle trame e ai trailer dei film, e la funzione Cerca Cinema, che offre la possibilità di rintracciare le sale più vicine che proiettano il film che cercate.

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