Miguel Ángel Martin, l'autore di "Brian The Brain", è in arrivo in Italia per presentare il nuovo volume e per partecipare al Napoli Comicon 2013.

Noi di A6 Fanzine abbiamo avuto il piacere e l'onore di intervistarlo. Naturalmente, avremo occasione di incontrarlo anche al Festival.


Brian The Brain e l'adolescenza. Quel bambino dai lineamenti gentili e molto educato, nato con un enorme cervello privo di calotta cranica, in che modo affronta l'adolescenza?
Brian è un ragazzo rifflesivo che scruta il mondo e si pone molte domande per tentare di capirlo, ma non riceve risposte.

Brian è una persona molto intelligente, capace persino di telecinesi, ma è anche molto fragile. I bambini lo prendono in giro e talvolta sono molto crudeli. Come Brian si difende da tutto ciò?

Brian è un persona tranquilla che nonostante tutto ciò che gli capita non pensa che il mondo sia una merda. Brian è un freak e lo sa. Solo per questo motivo desidera la compagnia delle "persone normali", che però sono proprio quelle che non lo vogliono la sua compagnia.

Tenta di sopravvivere sapendo di essere solo.

Un graphic novel sensibile, attento e talvolta duro, così come lo è la vita. C'è un pezzetto di Brian in ognuno di noi.
Certo, in ognuno di noi... eccetto me!
Ha, ha! Sto scherzando!

Come nasce l'idea di Brian?
In realtà è un personaggio "spin-off" del fumetto Giorni felici (publicato in Italia da Coniglio Editore).

Appare per prima volta in una delle puntate come il ragazzo più intelligente della classe.

Il nome Brian the Brain mi è stato ispirato -e catturato- da un capitolo della serie televisiva Spazio 1999, dove Brian the Brain era per l'appunto un computer cattivo.

Numerosi sono i premi che hai ricevuto per il tuo lavoro: qual è quello che più ti ha sorpreso e commosso?
Per primo il premio Yellow Kid, il premio più importante del fumetto in Europa.
Mi ha colpito tantissimo anche il premio Attilio Micheluzzi assegnatomi dal Comicon, un premio molto intimo per me.

Il fumetto sta vivendo una sorprendente primavera in Italia, grazie anche ai nuovi fenomeni scovati dal web. Come vedi il futuro della nona arte e su quali giovani autori punteresti?Sono abbastanza sconnesso del mondo del fumetto in generale, quasi non ne leggo ad oggi.

Non sono mai stato un grande lettore di fumetti, piuttosto sono un grande lettore di narrativa ma soprattutto di saggi.

La mia arte preferita è la musica, la quale ha avuto una grande influenza nel mio lavoro.

Grazie ai miei lettori però ho scoperto recentemente un giovane fumettista italiano che mi piace abbastanza: il suo nome è Ratigher.

Quali suggerimenti potresti dare a coloro che intendono intraprendere il tuo stesso mestiere?
Fiducia di ferro nel proprio lavoro.

Leggo dalla tua biografia che nel 1995 "Psychopatia Sexualis", una delle tue opere, venne posto sotto sequestro dalla magistratura italiana. Ero un'adolescente all'epoca. Puoi raccontarci cosa è successo e come è andata a finire?
La Procura di Cremona ha sequestrato il fumetto accusato di induzione al suicidio, omicidio e pedofilia!
L'editore Jorge Vacca (della Topolin edizioni) è stato processato e dopo 5 anni di giudizi finalmente è stato assolto. Ringrazio sempre ala Procura di Cremona per tutta la pubblicità gratuita che ci ha fatto!

Quali sono i tuoi fumetti preferiti?
Ecco alcuni dei disegnatori classici che mi piacciono: Jacovitti, Will Eisner, Moebius, Robert Crumb e Charles Burns.

Prossimamente tornerai in Italia per presentare "Brian The Brain - Brian da adolescente"?
Si, sarò al Napoli Comicon dal 25 al 28 aprile 2013.

Progetti futuri?
Sto scrivendo la terza e ultima parte della trilogia di Brian The Brain che porterà il tittolo "Out of my brian", Brian come adulto.