Dal nostro inviato speciale Alessandro Tozzi: uno sguardo sul cinema per un grande Maestro.





L’OMAGGIO A MONICELLI ALLA’UDITORIUM CON IL CORTOMETRAGGIO “PRIMI PIANI 2011” 
di Alessandro Tozzi 

PRIMI PIANI 2011 – OMAGGIO A MARIO MONICELLI 
Roma, Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi, 26 settembre 2011 

Mario Monicelli è uno dei grandi padri della commedia italiana, per cui non sarebbe facile per nessuno immaginare un omaggio adeguato per la sua carriera e per la sua vita.

L’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica sembra esserci ben riuscita grazie a questo cortometraggio di 25 minuti diretto da Cinzia TH Torrini, che ha diretto anche il laboratorio di Recitazione e Regia della stagione appena trascorsa.

Il filmato vedeva impegnati appunto i diplomati di questo corso, tutti giovanissimi ma nonostante questo molto preparati.

Sono state completamente reinterpretate scene storiche tratte da 4 capolavori del maestro, I soliti ignoti, La grande guerra, I compagni e Speriamo che sia femmina; la particolarità sta nel fatto che queste scene sono state girate nell’arco di una settimana nella sede storica dell’Accademia, il Teatro Studio Eleonora Duse, dove hanno iniziato la propria folgorante carriera colossi come Vittorio Gassman o Anna Magnani.

Assolutamente unico l’effetto di rivedere scene che rappresentano patrimonio culturale di tutti gli italiani, come la discussione davanti alla pasta e fagioli dopo il buco nella parete sbagliata de I soliti ignoti o il tentativo di diserzione de La grande guerra.

Si trattava di interpretare mostri come Vittorio Gassman o Alberto Sordi, eppure tutti se la sono sentita pur di rendere l’omaggio a chi quelle scene le ha impresse nell’immaginaria videoteca degli italiani.

Ma il prodotto finale ha un fascino tutto suo, come ricordato a fine proiezione dal Presidente dell’Accademia Giovanni Minoli: non è vero che in Italia non ci siano attori buoni, basta prenderli tra i giovani appena usciti da scuola, prima che… rischino di perdere le loro qualità, e questo cortometraggio ha rappresentato una sintesi di cinema e teatro, avendo usato tecniche del cinema con un set che era altro non era che il palco di un teatro.

L’idea del cortometraggio-tributo è nata dall’ammirazione della regista, allieva lei stessa di Mario Monicelli; è intervenuta poi anche Chiara Rapaccini, sua ultima compagna, che ha ricordato il suo feeling coi giovani e ha affermato che lui sarebbe stato molto felice di vedere questo omaggio, basato su quelle che lui definiva “scene figlie” piuttosto che sulle scene madri, come la pasta e fagioli notturna, sempre de I soliti ignoti. La serata si è poi conclusa con gli interventi di Ugo Gregoretti, presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Accademia per 6 anni, che ha ricordato con affetto i tanti aspiranti attori che ha visto passare poi effettivamente dalla scuola al palcoscenico, schernendo anche sé stesso ricordando l’aumento del deficit avvenuto durante la sua carica; e infine di Andrea Camilleri, per molti anni unico allievo regista e dopo qualche anno tornato come insegnante dopo il maestro stesso, Orazio Costa. Entrambi hanno molto apprezzato il filmato, trovando quasi miracoloso reinterpretare quelle scene storiche in versione “mista” cinema-teatro.


Ci voleva coraggio, un coraggio degno di un maestro che, ricordiamolo, ha preferito un suicidio piuttosto che attendere che il cancro lo divorasse.